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Il Refettorio si apre al pubblico

Domenica 9 agosto alle 20, per la prima volta, il Refettorio Ambrosiano apre le porte al pubblico con una cena benefica preparata da quattro chef stellati latino - americani.

Domenica 9 agosto, alle 20, per la prima volta il Refettorio Ambrosiano apre le porte al pubblico, con una cena di beneficenza preparata da quattro chef stellati latino - americani. All’opera ci saranno il messicano Enrique Olvera, il cileno Rodolfo Guzmán, il venezuelano Carlos Garcia, l’urugayano Matías Perdomo. Grandi nomi chiamati da Massimo Bottura a condividere e sostenere il progetto ideato dallo chef modenese e realizzato da Caritas Ambrosiana per diffondere la solidarietà e contrastare la cultura che vorrebbe ridurre cose e uomini a scarto. Oltre a gustare il menu stellato che sarà proposto, si potranno ammirare le opere d’arte e gli arredi che adornano gli ambienti e che fanno di questo luogo un posto unico in cui “Bello” e “Buono” cercano un’inedita coniugazione: la scultura, all’ingresso, di Gaetano Pesce, il quadro di Carlo Benvenuto e il grande affresco di Enzo Cucchi sulle pareti della sala, all’esterno l’insegna al neon di Maurizio Nannucci. Oltre naturalmente ai tavoli scolpiti nel legno da 13 grandi designer italiani. Insomma un’occasione unica per scoprire e sostenere tutti i valori di questa originale iniziativa.

Per partecipare alla serata occorre collegarsi al sito

http://www.noexcuse.refettorioambrosiano.it/ e prenotare uno dei 96 posti disponibili facendo un’offerta a partire da 100 euro. Il ricavato della serata finanzierà il progetto destinato a durare anche a Expo conclusa.

Il Refettorio Ambrosiano è operativo da primi di giugno. In oltre due mesi, già 20 chef tra i più rinomati e provenienti da tutto il mondo hanno improvvisato ogni sera un menù diverso, trasformando le eccedenze di Expo in eccellenze e offrendole agli ospiti dei centri di accoglienza di Caritas. «Fino a oggi abbiamo recuperato da Expo 4 tonnellate di cibo che sarebbero state buttate via e, dunque, “rubate ai poveri”, come ha sottolineato recentemente papa Francesco. È ancora poco, rispetto a tutto quello che viene sprecato. Ma è un segno che ci auguriamo faccia riflettere, anche dopo Expo», sottolinea Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana.

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