Ordigno bellico trovato nel Ticino. Stamattina Carabinieri, Vigili del fuoco e artificieri al lavoro per metterlo in sicurezza. Le operazioni sono proseguite per diverse ore.
Il classico nastro bianco e rosso a delimitare l’intera zona e attorno i Carabinieri, i Vigili del fuoco e gli artificieri. Il giorno dopo (e dopo le prime operazioni di recupero e messa in sicurezza di domenica) si è andati avanti praticamente per gran parte della mattinata e anche oltre con gli accertamenti e le verifiche più approfondite e soprattutto con i vari interventi affinché appunto quell’area fosse ancor di più protetta. Là, lungo il fiume Ticino a Turbigo (dove solo poche ore prima era stato rinvenuto un grosso ordigno bellico, molto probabilmente risalente al periodo della Seconda Guerra Mondiale, o almeno questo ciò che è emerso dai riscontri iniziali), insomma quest'oggi non ci si è fermati un attimo, ma i militari con l’ausilio delle Forze dell’ordine hanno lavorato a 360 gradi, vagliando nella loro specificità ogni singola azione. Innanzitutto, ecco il recupero della bomba (avvenuto subito ieri; l’ordigno è stato scoperto, a quanto sembra, da due persone che stavano risalendo il fiume in barca) e quindi il trasferimento immediato in una zona vicina più sicura. Poi, stamattina, le procedure sono continuate, da una parte come detto analizzando nel dettaglio il congegno, dall’altra scavando una profonda buca nel terreno dove il marchigegno è stato sistemato in attesa ora che gli organi competenti stabiliscano se, quando e con che modalità farlo prossimamente brillare.