Gli aneddoti più gustosi su don Saibene
Gli aneddoti, le storie e le curiosità che ancora oggi si raccontano in paese a proposito della figura di don Giuseppe, sono moltissime. Davvero numerose sono le somiglianze con il suo presunto ‘alter - ego’ letterario, don Camillo: si dice, innanzitutto, che cacciasse di frodo nelle campagne nosatesi, con il fucile nascosto sotto l’abito talare e fingendo di recitare il breviario. Inoltre, si racconta che, per sostenere le spese di costruzione della palazzina attigua alla Chiesa di San Guniforte, avesse imposto un’ ‘offerta obbligatoria’ alle famiglie nosatesi, affiggendo, poi, sul portone della Parrocchia, una lista, in cui si specificava chi aveva pagato e chi, invece, non l’aveva ancora fatto: ovviamente, il senso della vergogna aveva spinto tutti a versare prontamente l’offerta. In quegli anni, inoltre, il Sindaco di Nosate proveniva dalle file del partito social comunista e l’intenso contrasto tra lui e il sacerdote ha dato vita a pagine di storia di paese davvero degne di un libro: la celebre scampanata durante il discorso in piazza di Peppone, antagonista di don Camillo nella saga, per esempio, è storia realmente accaduta. Molti sono gli scritti e le vignette satiriche lasciate dallo stesso don Giuseppe a proposito della sua azione politica di opposizione. Come il suo ‘alter - ego’ letterario, anche don Giuseppe si distinse per azioni meritevoli in tempo di guerra, come il salvataggio dalla fucilazione da parte dei tedeschi di alcune famiglie. Insomma, poco importa che queste vicende siano state trasposte cinematograficamente a Brescello: don Camillo, in realtà, e con ogni probabilità, veniva dalla riva sinistra del Ticino.