Ci sono, ci sono sempre stati, momenti, eventi, fatti, che segnano la storia. Guerre, conquiste, decisioni politiche. La storia dell’Unione Europea, per la mia generazione che non ha vissuto le tragedie del ‘900, è la storia di Paesi diversi che si possono attraversare liberamente e in cui è possibile andare a lavorarci. Ma nessuno, credo nemmeno di questa mia generazione, è mai riuscito a ‘sentirsi’ parte integrante e dire con orgoglio “sono Europeo”. Proprio ciò che servirebbe, perchè il Mondo corre più velocemente di quanto si pensi: Cuba e gli Usa rompono l’embargo, la Russia fa la voce grossa nell’est europeo, la Cina cresce a ritmi vertiginosi (con il rischio di alcune bolle speculative e finanziarie), un Papa argentino rivoluziona la Chiesa e la società, l’Iran si accorda sul nucleare e l’ISIS cerca sbocchi nel mediterraneo. Un tempo la storia la si scriveva in decenni, secoli. Ora cambia in poche ore. E spesso non riusciamo a comprenderla. Il Mondo non è la nostra ‘italietta’, ma l’Italia ha bisogno dell’Europa. E l’Europa non può e non deve abbandonare la Grecia. Serve slancio e lungimiranza, da parte di tutti, serve per arrivare a riconoscersi ‘europei’ con orgoglio.