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Cuggiono, Salute, Legnano, Magenta, Sociale

Malattie Vascolari: prevenire si può

Le associazioni ‘Adiva’ e ‘Mosaico Onlus’ in prima linea al fianco della popolazione.

La salute è il pilastro più importante della vita di ogni essere umano e da sempre quindi è al centro di numerosi dibattiti, incontri, convegni ed anche momenti di studio e approfondimento. Tuttavia quell’equilibrio che sta attorno appunto alla salute capita purtroppo che venga spezzato dalle varie malattie che l’uomo deve affrontare e che pongono in difficoltà non solo il diretto interessato, ma anche il nucleo familiare che lo circonda. Per questo motivo nel 2008 nasce ‘Mosaico Onlus’, un’associazione di orientamento sanitario e di solidarietà sociale con sede a Baveno e che in pochi anni è diventata un vero e proprio punto di riferimento per tutti. Il suo promotore è il professor Mario Sgro che, attraverso questa realtà (insieme a un team di specialisti volontari), offre supporto ai pazienti e ai loro familiari in difficoltà di fronte alla malattia e a tutto ciò che essa implica (pratiche amministrative, orientamento nell’area bancaria e assicurativa, guida verso strutture adatte...). L’associazione, poi, è consultabile online, ma allo stesso tempo si fa promotrice di incontri informativi su diversi temi. Ne è un esempio quello del 5 giugno scorso al Collegio Canossiane di Cuggiono dal titolo ‘Le Malattie delle arterie: prevenzione e cura’. Da ‘Mosaico Onlus’ a ‘Adiva’: ecco un’altra associazione in prima linea per la prevenzione e la cura degli effetti delle malattie vascolari “Siamo nati nel 2003 con lo scopo di svolgere campagne di educazione e informazione per quanto riguarda appunto soprattutto le malattie vascolari” - spiega il dottor Pier Marco Locati. A partire dal 2004 e fino al 2015, ad esempio, è stata organizzata una campagna di prevenzione all’Ictus che ha coinvolto più quasi 21 mila cittadini di tutto il nostro territorio, tutti asintomatici, ovvero a rischio senza esserne a conoscenza. Grazie all’ecodoppler, un esame non invasivo che permette di analizzare i principali vasi sanguigni, è stato possibile, quindi, ottenere dei risultati precisi. 1) In rapporto al sesso: nonostante la percentuale di donne sottoposte al test fosse maggiore, sono stati gli uomini che si sono rivelati più a rischio. Infatti, per quanto riguarda il primo stadio della stenosi (20 - 40%), ovvero un restringimento di un dotto o di un vaso che può portare all’ ictus, la percentuale maschile ha raggiunto quasi il 40% mentre quella femminile sfiora il 30%. Lo stesso rapporto è valido anche per quanto riguarda l’occlusione totale del vaso (gli uomini che riportano questa diagnosi sono il doppio rispetto alle donne - 22-11). 2) In rapporto all’età: analizzando i risultati è possibile concludere che “Con il passare del tempo il rischio di essere soggetti alla stenosi nei suoi diversi stadi aumenta sempre di più”, afferma il dottor Locati. Infatti tra le persone a cui è stata diagnosticata una stenosi di secondo grado (40-60%), quelle tra i 50-60 anni costituiscono solo il 2% mentre quelle oltre i 70 anni rappresentano quasi il 12%, ma tutti sono stati sottoposti ad un’adeguata terapia. Inoltre tra coloro a cui è stata offerta questa analisi solamente il 40% degli over 70 è risultato negativo, al contrario la percentuale dei cinquantenni è molto più elevata (78%). 3) In rapporto ai fattori di rischio: naturalmente la possibilità di sviluppare la patologia è direttamente proporzionale ai fattori di rischio, i quali ad esempio sono il fumo, l’alcolismo, una scorretta alimentazione e la mancanza di attività fisica. Le malattie citate nell’articolo sono difficilmente curabili o anche solamente degenerative, per questo motivo è necessaria un’attenta informazione e prevenzione.

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