Attualità, Storie
Ore 8.55 preparazione, ore 12.20 partenza ed infine ore 15.40 rientro previsto in Kazakistan. Proprio in questo modo si è svolto il rientro sulla Terra di Samantha Cristoforetti il giorno 11 giugno 2015, una data da evidenziare sul calendario della storia italiana, in quanto, per la prima volta dalla prima spedizione spaziale (avvenuta nel 1961), anche una donna del nostro Paese ha potuto assaporare l'emozione di osservare la Terra dal piccolo oblò di un'astronave. Samantha, infatti, grazie al suo coraggio e alla sua determinazione, è riuscita a realizzare il suo più grande sogno, divenendo la protagonista di due record: è la prima donna italiana andata nello spazio, mostrando in questo modo il grande ruolo dell'ingenieria spaziale della nostra Penisola, ed è la prima donna in tutto il mondo ad aver trascorso ben 200 giorni tra le stelle.
L' austronauta attraverso la missione, anche se forse inconsapevolmente, ha abbattuto una parte del muro della disuguaglianza tra i sessi che caratterizza la nostra storia ormai da millenni. Per questa motivazione l'evento deve essere ricordato e non lasciato nell'oscurità, così da mostrare al mondo intero che anche una donna può coprire un ruolo fino ad ora affidato al sesso maschile, solamente per una questione discriminatoria. Ne è un esempio la lettera inviata il 26 febbraio 1962 dalla Nasa ad una certa Miss Kelly, dove si diceva "Non abbiamo programmi riguardanti austronaute donne, nè contempliamo piani simili in futuro". Da quel giorno la situazione è cambiata,ma vi è ancora molto da migliorare nel campo della discriminazione tra i due sessi. Samantha ha avuto il suo grandissimo ruolo in questa battaglia che ora deve essere continuata soprattutto nel quotidiano da tutti, donne e uomini compresi. L'austronauta rappresenta anche un esempio da seguire non solo per l'universo femminile, ma per l'intero genere umano, in quanto ha dimostrato che le barriere della nostra società possono essere abbattute con successo,realizzando in questo modo i nostri sogni.