E' il momento della pensione per il preside dell'istituto superiore Torno, Luciano Marzorati. Arrivato a Castano nel 2008: "Ogni istante vissuto qui è un ricordo speciale".
Il primo giorno di scuola non si scorda mai, ma anche l’ultimo beh... non è da meno. E se poi quell’ultimo coincide con il congedo ufficiale, allora inevitabilmente i saluti si trasformano in emozioni. Lo sa bene il preside dell’istituto d’istruzione Superiore Torno di Castano Primo, Luciano Marzorati, perché dopo sette anni alla guida della scuola di piazzale Don Milani è pronto ad andare in pensione. “Avrei continuano ancora almeno fino al 2017 - ci confida - Ma il decreto ‘Madia’ in un certo senso impone questo mio avvicendamento”. Giunto nell’importante realtà del nostro territorio nel 2008 (dopo l’esperienza di docente di italiano e latino al liceo Tosi di Busto Arsizio), Marzorati è stato capace fin da subito di dare un volto nuovo e vincente ad una scuola che oggi più che mai è un vero e proprio punto di riferimento per l’Alto Milanese e in fondo anche per la vicina provincia di Varese (basti pensare, ad esempio, che grazie al suo lavoro gli studenti sono passati dai 1200 iniziali agli oltre 1500 di adesso. “Per la precisione siamo attorno ai 1550 – sottolinea”). “E’ stato il risultato di un impegno costante e quotidiano da parte di tutti - continua - Quando si dice il lavoro di squadra, di gruppo, dove abbiamo cercato di rendere partecipe ogni singola persona. Cosa aggiungere? Certamente i sette anni trascorsi qui sono stati carichi di soddisfazioni e traguardi; ci sono stati momenti belli e altri purtroppo meno (anche dal punto di vista umano). E non sono mancate in alcuni casi le difficoltà come è normale in qualsiasi ambito, ma grazie alla collaborazione oggi abbiamo un istituto che è quasi una seconda famiglia per i nostri ragazzi. Dal punto di vista personale, poi, non nego che quando nel 2008 sono passato dall’insegnamento alla direzione è stato un salto significativo. Se prima, infatti, il mio lavoro era prettamente didattico, in questa seconda fase mi sono trovato a dovermi confrontare con la gestione generale di una scuola e contemporaneamente con la parte amministrativa e sindacale”. Insomma anni belli e intensi: qualche ricordo? E che cosa le mancherà? “I ricordi sono tantissimi, non saprei dirne uno piuttosto che un altro. Scelgo l’ultimo: l’altro giorno ho voluto salutare gli alunni e i genitori e quando i ragazzi mi hanno donato una targa mi sono commosso ed emozionato tantissimo. Un regalo speciale che porterò sempre con me - ribadisce - Su che cosa mi mancherà invece: di sicuro la routine e, come li chiamo io scherzosamente, ‘i pasticci’ quotidiani. Soprattutto mi mancherà il rapporto giornaliero con gli allievi. Penso e spero di aver dato loro spazio ed autonomia e tutti mi hanno ricambiato con grandissime soddisfazioni. Stesso discorso con i genitori il cui Comitato è un punto saldo della nostra scuola”. Ma, anni in cui ci sono stati anche passaggi epocali per il mondo scolastico. “Uno su tutti certamente la riforma Gelmini; ci siamo dovuti confrontare con il cambiamento, con la riconversione degli indirizzi di studio per quanto concerne il biennio a favore di più indirizzi tecnici”. Infine, un consiglio a chi prenderà ora il suo posto. “Di puntare sulle relazioni - conclude - Perché accanto alla competenza ed efficienza amministrativa serve il dialogo con i ragazzi ed il personale”.
DALL'INSEGNAMENTO ALLA PRESIDENZA
Dagli anni alle scuole Medie fino alle Superiori e alla… presidenza. Una vita praticamente tra le aule, i corridoi e gli uffici degli istituti del nostro territorio, prima come insegnante appunto, poi da dirigente scolastico. Luciano Marzorati inizia infatti la sua carriera nel mondo della scuola alle Medie (le supplenze qua e là), quindi ecco il trasferimento a Robecchetto con Induno, dove rimane per cinque anni (dal 1980 al 1985).