Il Barcellona batte la Juventus 3 - 1 e conquista la Champions League. Bianconeri comunque da applausi: tengono testa e se la giocano ad armi pari fino alla fine.
Alla fine il pronostico è stato rispettato, ma dietro quel pronostico c'è anche e soprattutto la convinzione che la Juventus è lì, tra le grandi del calcio europeo. Perché va bene il Barcellona oggi è forse un gradino sopra tutti (e non è solamente per la vittoria della Champions League), però appena poco distante ecco appunto i bianconeri. Provate voi a prendere un gol dopo soli 3 minuti dal fischio d'inizio... beh chissà quante squadra si sarebbero sciolte come neve al sole; la 'banda' Allegri no! Buffon, Pirlo, Barzagli, Morata, Tevez e via dicendo... loro hanno saputo rialzare subito la testa e anche se nel primo tempo forse hanno costruito poco rispetto a quanto ci si aspettava, nei secondi 45 minuti sono invece riusciti a trovare il pari e a mettere per una frazione di gara alle corde la corazzata di Luis Enrique. La Juve c'è! Dicevamo. E adesso allora si candida seriamente ad essere ancora là in cima a tutti e a tutto anche nei prossimi anni e per molto, tanto tempo.
LA GARA
Parte subito forte il Barcellona. Qualche errore all'inizio, è vero, ma dopo 3 minuti una perfette combinazione fuori dall'area juventina e che si concretizza dentro, e il Barca passa in vantaggio con Rakitic. I bianconeri capiscono che la sfida si fa dura, però, non si perdono d'animo. Juve e Barcellona cercano di giocarsela ad armi pari (un super Buffon salva in 2 occasioni la porta bianconera) e così il primo tempo si conclude con la banda Luis Enrique che va negli spogliatoi in vantaggio. Secondi 45 minuti ed è ora la Juve a cercare di fare la partita, tanto che arriva il pari grazie ad una bellissimo scambio Marchisio, Lichtsteiner, Tevez e Morata che la insacca. La gara è ancora lunga, così Max Allegri capisce che deve chiedere qualcosa in più ai suoi e il Barcellona sembra in bambola. Ma, i campioni escono nei momenti difficile e così i blaugrana prima si riportano avanti con Suarez, poi chiudono la pratica (ormai a tempo scaduto) con Neymar. Il risultato finale dice, quindi, 3 - 1 per il Barca.
LE PAGELLE BIANCONERE
BUFFON - 7,5: A Berlino Gigi aveva vinto il Mondiale del 2006. A Berlino Gigi vuole fare di nuovo una straordinaria figura. Mette le sue manone su un paio di azioni. Manone importanti e fondamentali.
LICHTSTEINER - 6: Entra nell'azione del pari juventino, ma fino a lì era apparso il meno convincente dei suoi.
BARZAGLI - 7: Non si sapeva se si fosse ripreso completamente dall'infortunio. E' bastato vederlo nei primi minuti per capire che era tornato a grandi livelli.
BONUCCI - 6,5: Una buona prova. Guidato da Barzagli ci mette cuore, grinta, carattere e il fisico come sempre.
EVRA - 6: Cerca qualche sortita in avanti. Lui sa come si deve giocare una finale, ma in alcuni casi è apparso fuori posizione (vedi gol di Suarez).
PIRLO - 6: Che le gambe fanno fatica a girare lo si era capito da alcuni mesi. Ha l'intelligenza tattica e tecnica per supplire... Sono mancati forse i suoi lanci illuminanti (o meglio ce ne saremmo aspettati qualcuno in più).
MARCHISIO - 7,5: Insieme a Buffon forse il migliore della Juve. Il colpo di tacco con cui da il via all'azione del pareggio è fenomenale. Un punto di riferimento importante per tutta la squadra.
POGBA - 5,5: Era uno dei giocatori più attesi. Un po' in ombra rispetto a quanto ci ha fatto vedere in questi due ultimi due anni.
VIDAL - 5,5: Per la grinta meriterebbe qualcosa in più. A volte però è stato troppo irruento e ha rischiato di finire anzitempo la gara.
MORATA - 7: Da ex del Real Madrid l'aveva detto "Voglio segnare al Barcellona". Promessa mantenuta. Un paio di accelerazioni da top player, ma forse ormai non ci sono dubbi sulle sue qualità.
TEVEZ - 6: Doveva essere la sfida con Messi. Benino. Ci mette lo zampino nel gol del pareggio. Ma da lui ci si aspetta sempre di più.
PEREYRA, LLORENTE E COMAN - s.v.: Qualche minuto per la rimonta.
ALLEGRI (All.) - 7: Se la Juve è arrivata in finale il merito è anche e soprattutto suo. Se la gioca ad armi pari. Ha costruito qualcosa di importante in ottica futura.