Al Teatro Apollonio di Varese sold out la data del 'VIVAVOCE TOUR'. Le emozioni e la magia della musica fanno capolino quando Francesco De Gregori sale sul palco.
Al Teatro Apollonio di Varese è sold out la data del 'VIVAVOCE TOUR'. Sono le 21 quando, puntualissimo, Francesco De Gregori sale sul palco aprendo il concerto con 'Ti leggo nel pensiero'. Quasi tutta d'un fiato, la serata si scandisce con poche parole, solo di ringraziamento, qua e là tra le sue canzoni, confermando così la sua riservatezza a volte scambiata per antipatia. D'altissimo livello la band: Guido Guglielmetti al basso, Stefano Parenti alla batteria, Elena Cirillo al violino e seconda voce, Giorgio Tebaldi al trombone, Giancarlo Romani alla tromba, Stefano Ribeca al Sax e al flauto traverso, Alessandro Arianti alla tastiera e all'hammond, Alex Valle alla chitarra e al pedal steel guitar, alle chitarre Lucio Bradi e Paolo Giovenchi. Semplice la scenografia, con giochi di luce e colori. Il pubblico è compostissimo e si lascia trasportare dai cori solo dopo 'Generale', per continuare a cantare con l'artista per tutta la durata del concerto. Un De Gregori con chitarra e armonica, impeccabile e silenzioso, che solo dopo un'ora e mezzo di musica, e dopo 'Com'è profondo il mare' per ricordare Lucio Dalla', si lascia andare ad un parlato ironico e simpatico, coerente col suo modo di essere diligente e accurato: “Dopo questo momento di commozione, giusta, ma anche di buon umore, perché Dalla era un uomo di cui ricorderemo sempre e soprattutto il buon umore, adesso io vi voglio dire una cosa: dicono che io non voglia che il pubblico canti, con me, le mie canzoni. E' vero o no? Le avete sentite dire queste cose? Non è vero! Oh! (applauso del pubblico) Allora... Sarà che vi ho sentito cantare poco fin'ora, oppure ci sento male io, ma... insomma, la prossima non solo potete, ma dovete, dovete, dovete cantarla assieme a me. Però la dovete cantare bene! Eh.. (risata del pubblico) Cantare 'così' son buoni tutti, no?! Voglio vedere, a Varese, come cantate. Beh, insomma: un minimo di intonazione è gradita, le parole dovete ricordarle, scandirle bene, avere sentimento, cuore e passione; poi, ad un certo punto c'è anche un cambio di tono e dovete beccarlo, preciso, se no diventa un casino. La canzone, questo lo dico perché i più sprovveduti lo sappiano, è in 3/4”. Alle sue parole, il sottofondo di ristate e applausi, per poi cantare, insieme a Francesco De Gregori, una rinata 'Buonanotte Fiorellino'. Al finale del concerto non concede solo il bis, ma anche un 'tris' proprio quando la gente si sta incamminando verso l'uscita. Così si fermano tutti, in piedi, per ascoltare una riuscitissima interpretazione di 'A chi' per omaggiare Fausto Leali. A concludere la buona musica è una versione di 'Buonanotte Fiorellino' alla Bob Dylan, come solo De Gregori può suonare e cantare. Un omaggio ad un mito internazionale che il cantante ha sempre considerato suo punto di riferimento imprescindibile.