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Cuggiono, Turbigo, Attualità

La Grande Guerra che cambiò il Mondo

Il centenario del Primo Conflitto Mondiale. Testimonianze, immagini, ricordi e materiale per non dimenticare quegli anni e quei giovani caduti per difendere la loro Patria.

Cento anni fa la Prima Guerra Mondiale. Cento anni dopo, anche se non ci sono più testimoni diretti, il ricordo è più che mai vivo. Quattro anni (dal 1914 al 1918) che segnarono inevitabilmente la storia del mondo e lasciarono dietro di sè morte, distruzione e lacrime. Un conflitto armato che coinvolse le principali potenze mondiali e molte di quelle minori. Chiamata inizialmente dai contemporanei ‘Guerra europea’, con il successivo coinvolgimento delle colonie dell’Impero britannico e di altri paesi extraeuropei tra cui gli Stati Uniti d’America e il Giappone, prese poi il nome appunto di Guerra Mondiale o anche “Grande Guerra”: fu infatti il più grande conflitto armato mai combattuto fino alla Seconda Guerra Mondiale. Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Impero austro-ungarico al regno di Serbia in seguito all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, e si concluse l’11 novembre 1918.

QUELLE COCCARDE PER I CADUTI TURBIGHESI

Quarantanove coccarde gialle, listate a lutte, per non dimenticare tutti quei ragazzi turbighesi che persero la vita durante il Primo Conflitto Mondiale. Immagini, ricordi e testimonianze sono tornate a rivivere grazie al gruppo civico ‘Uniti per una Turbigo da Vivere’ che in occasione del centenario appunto della Grande Guerra ha deciso di organizzare per tutto quest’anno una serie di appuntamenti e iniziative con e per la cittadinanza. Così, allora, ecco gli incontri con storici ed esperti per riflettere, confrontarsi e soprattutto parlare di quei tragici anni, fino al pomeriggio del 16 maggio scorso quando sono state consegnate agli eredi ed ai familiari dei caduti del paese (dopo un lungo e attento lavoro di ricerca) le coccarde a memoria di ciò che è stato. E adesso sarebbe importante che queste coccarde venissero esposte fuori dalle singole abitazioni o comunque tenute in casa per una testimonianza viva e quale simbolo di pace.

LA STORICA AUTOBOTTE DELLA CAMPAGNA '15 - '18

E’ l’unico esemplare ancora ‘operativo’ e gran parte del merito lo si deve al suo ‘custode’, il cuggionese Angelo Cattaneo. Il Museo Storico Civico di Cuggiono ospita infatti l’antico camion militare Fiato 18 BL molto gelosamente. “Durante la prima Guerra Mondiale era impiegato sulla linea del Piave per i trasporti - ci racconta Angelo Cattaneo che dal 1973 lo conserva e mantiene operativo facendo anche rifare pezzi meccanici - ma quella non fu l’unica guerra che ‘visse’. Nel secondo conflitto mondiale era già adibito alla sezione dei Vigili del Fuoco di Magenta e poi di Cuggiono, ma durante i bombardamenti si andava di corsa a Milano a spegnere gli incendi. La botte, usata anche per bagnare le strade allora sterrate, contiene ben 4500 litri d’acqua”. Un gioiello, che tanti invidiano, che custodisce ricordi da non dimenticare.

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