(VIDEO) Una giornata speciale, quella che si è svolta martedì 19 maggio, all'Expo di Milano. Una giornata voluta con l'intento di 'globalizzare la solidarietà' verso i Paesi più bisognosi, come risposta al messaggio rivolto da Papa Francesco, durante la cerimonia del primo maggio di inaugurazione di Expo. “Nutrire il pianeta – aveva ribadito il Pontefice – non resti solo un tema, ma sia sempre accompagnato dalla coscienza dei volti di milioni di persone che oggi hanno fame”.
In un mondo che vive situazioni di abbondanza e spreco, chiudendo per lo più gli occhi di fronte all'estrema carenza di altri, chi più di tutti interpreta tale messaggio, operando in 85 Paesi, è la Caritas internazionale, con sede all'Edicola di Expo con lo slogan 'Dividere per moltiplicare'. Martedì, pertanto, si è svolto il Caritas Day, con la presenza di 174 delegati, portando all'Esposizione anche la voce degli esclusi.
Una giornata davvero speciale, iniziata al mattino presso l'Auditorium, con l'assemblea dei 174 delegati per una tavola rotonda sui temi della sicurezza alimentare e la presentazione di una ricerca partita da una indagine condotta in 99 Paesi. Il pomeriggio è stato poi dedicato ai sette progetti inerenti le strategie di contrasto alla fame nel mondo e al diritto al cibo, presentati dalle sette regioni in cui è suddivisa la Caritas internazionale.
Il segretario generale dell'organizzazione, Michel Roy, ha ribadito che: “Non occorre produrre più cibo su vasta scala, di quello c'è n'è già troppo, che spesso viene addirittura buttato. Bisogna aiutare le piccole economie locali, affinché le famiglie e le piccole comunità producano quello che serve a loro, senza doverlo comprare. La fame è il risultato di un certo modello di sviluppo. E anche della corruzione diffusa”. Infatti dalla ricerca emerge che la fame influenza il tasso di criminalità, il rafforzarsi della corruzione, l'aumento dei conflitti e la diffusione di malattie e disturbi psicologici.
Monsignor Luigi Bressan, presidente di Caritas Italiana, è tornato sul tema dei migranti, ricordando che i movimenti di popolo sono sempre avvenuti e non è con la forza militare che bisogna affrontarli.
Il commissario Caritas per Expo, Luciano Gualzetti, riferendosi alla Carta di Milano, ha affermato: “Avremmo voluto di più, ma faremo un'opera di monitoraggio sulla sua realizzazione da parte di chi l'ha firmata, governi compresi”.
Non è mancato anche un saluto veloce del cardinale Luis Antonio Tagle, da questa data presidente di Caritas internazionale (successore del cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga), giunto dalle Filippine e già presente la sera precedente in piazza Duomo per la manifestazione, e raduno di tutte le Caritas, della Diocesi di Milano 'Siete tutti invitati'.
Al termine, verso le ore 17, una festosa parata di delegati provenienti da 84 Paesi tra cui 60 africani, 26 asiatici, 34 latino-americani, 15 medio-orientali ed europei ha sfilato lungo il Decumano, preceduta dalla banda, al seguito dello slogan 'Una sola famiglia umana – Cibo per tutti'. Vi erano inoltre anche i delegati dei Paesi talmente poveri, come il Sud Sudan, da non aver potuto essere presenti all'Expo nemmeno nei cluster.
Raggiunta l'Edicola, una pianta di azalea è stata posta da una volontaria al centro del numero 000 dove, scritto in precedenza, vi era l'805, simbolo dei milioni di persone che soffrono la mancanza di cibo, come è emerso da una ricerca di Caritas internazionale che ha coinvolto 71 Paesi, rappresentativi dell'83 % della popolazione globale.
In questa occasione è stato possibile seguire il percorso multimediale in cinque tappe all'interno dell'Edicola dove il visitatore, oltre ad ascoltare, può vedere, partecipare ed emozionarsi.
La serata evento in Duomo 'Tutti siete invitati'