facebook telegram twitter whatsapp

Castano Primo, Sociale, Scuola

Se il carcere entra a scuola...

Il progetto delle quarte e quinte del Liceo delle scienze umane del Torno di Castano. Prima la visita al carcere di Bollate, poi due detenuti hanno incontrato i ragazzi nell'aula magna dell'istituto. Insieme a due cadetti della scuola militare Teulié di Milano.

Hanno età diverse e storie difficili tra loro, ma entrambi sono accomunati dalla volontà di lasciarsi alle spalle “il brutto” del passato e provare a ripartire per un futuro migliore. Non è facile, lo sanno bene, però sanno anche che con la forza e il coraggio di mostrarsi semplicemente per come sono, senza nascondersi e soprattutto nascondere ciò che sono stati, chissà che magari il domani non possa davvero essere differente. Perché parlare molto spesso è un tassello fondamentale e importante. Così, ecco che l’altro giorno, due detenuti della casa di reclusione di Bollate hanno incontrato le classi quarte e quinte del Liceo delle scienze umane dell’istituto superiore Torno di Castano. L’occasione, per queste persone di rapportarsi con gli altri e per gli studenti invece di riflettere e acquisire una maggiore consapevolezza dei loro comportamenti. “Ragazzi, io ho commesso tanti sbagli, però sono pronto a pagare e sto pagando – sono state le prime parole di uno dei due – E soprattutto voglio ricominciare con una nuova vita (frequento la facoltà di filosofia a Milano, ad esempio, e spero di laurearmi)”. “L’iniziativa è stata la conclusione di un percorso (“Il carcere entra a scuola. La scuola entra in carcere”, questo il titolo) iniziato ormai diversi mesi fa e che ha portato i nostri alunni, prima a visitare appunto il carcere milanese, quindi ad accogliere i detenuti qui in istituto – spiega la professoressa di francese Paola Meccariello, coordinatrice del progetto – Due momenti molto particolari che hanno permesso agli studenti di capire da vicino la diversità delle componenti coinvolte nell’ambito dei molteplici aspetti inerenti la legalità, con l’obiettivo di superare quei pregiudizi verso chi “sta al di là del muro”. Ma, alla fine, l’incontro in aula magna è stato doppio, perché accanto ai due detenuti, ecco anche due cadetti della scuola militare Teuliè di Milano. Due mondi completamente all’opposto, insomma, che per una mattina si sono trovati l’uno affianco all’altro. “I due cadetti ci hanno raccontato le difficoltà, l’impegno e le soddisfazioni di far parte di una scuola militare – conclude la prof. Meccariello”.

X

Preferenze per tutti i servizi

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Abilitando l'uso dei servizi di terze parti, accetti la ricezione dei cookies e l'uso delle tecnologie analitiche necessarie al loro funzionamento.

© 2009-2024 Comunicare Futuro Srl
C.F. e P.IVA 09364120965

Mobile version

Fai pubblicità con Logosnews
Gestione cookie     Privacy