Sono quasi 7 mila le persone che gestiranno il sito espositivo nel nostro capoluogo. Tra tanti ragazzi presenti, ce ne sono diversi che arrivano proprio dall'Alto Milanese.
Sono quasi 7.000 i lavoratori che quotidianamente permetteranno ad Expo di funzionare: tra essi, moltissimi sono giovani volontari che, o gratuitamente per alcuni giorni o settimane, o tramite il Servizio Civile Nazionale garantiranno il buon funzionamento di tutta la ‘macchina’ dei padiglioni e dei Cluster. Tra i tanti ragazzi presenti, alcuni sono del nostro territorio, veri e propri ‘ambasciatori’ in Expo dei nostri paesi. Ne abbiamo incontrata una, per capire cosa vuol dire vivere ‘da protagonista’ questa avventura: “Il mio obiettivo più grande era quello di seguire le orme di mio padre e, tramite i miei studi, riuscire ad entrare a lavorare in RAI - ci racconta Aurora Restelli, 22 anni, di Santo Stefano Ticino - Oggi, grazie ad Expo ho una grande opportunità che mi permette di collaborare a questo progetto; sicuramente sarà un’ esperienza che mi farà crescere e che ricorderò per tutta la vita. Sono molto contenta di farne parte, perchè sicuramente è una grande possibilità per noi giovani e per me di poter conoscere altre culture”. Perchè la tua scelta di partecipare ad Expo proprio tramite il Servizio Civile? “Ho scelto di candidarmi come volontaria ad Expo perchè ritengo sia una grande esperienza lavorativa, ma non solo - ci spiega - sarà un’esperienza che mi permetterà di dialogare, confrontarmi e di stare a contatto con moltissime persone. Sicuramente Expo è un grande evento mondiale che ha come tema principale l’alimentazione, questo darà modo a milioni di visitatori di poterlo conoscere educandoli così ad una migliore e sana alimentazione”. Cosa credi potrà lasciare Expo come ‘eredità’? “Penso che questo evento abbia già smosso le coscienze delle persone ancora prima dell’inizio di Expo, dato che molte persone hanno già espresso putroppo il loro giudizio negativo, secondo il mio parere è ancora presto per questo genere di giudizi, si potrà giudicare solo dopo la conclusione di questi sei mesi il risultato positivo o negativo”. Come cercheresti di convincere chi è ancora titubante o dubbioso? “Se dovessi motivare le persone a visitare e partecipare ad Expo, direi loro di lasciare da parte i giudizi negativi e di non accantonare la curiosità e l’entusiasmo che nasce in ognuno di noi quando entriamo in contatto con qualcosa di nuovo, invitandoli a visitare il sito con i loro occhi. Solo così potranno ricredersi e vedere quanto impegno l’Italia e noi volontari e tutti i Paesi partecipanti hanno messo. Molte persone credono che Expo sia una fiera come quelle che vediamo di solito nei paesi. Expo non è una fiera, ma un grande evento, dove sono invitati tutti ad entrare fisicamente in ogni Paese e potendo così avere la possibilità di vedere e sentire l’unione e socializzazione tra persone e popoli".