La Chiesa, dopo aver rivissuto e pregato la Passione di Gesù, meditando sui martiri dell'attualità, vive con gioia la Resurrezione del Figlio di Dio. E' la Pasqua del Signore, la conferma della promessa, il compimento di quanto disse: "Io sono la risurrezione e la vita. Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno". E' la rivoluzione dell'amore di Gesù che, per adempiere le scritture e liberarci dal peccato originale, accetta il dolore, il patire, il calvario. Ma vince le tenebre e riporta la luce agli uomini di allora e di oggi. In questi anni, in cui troppe volte e troppo spesso i cristiani vengono trucidati per il loro credo, la Pasqua del Signore è ancora più densa di significati e speranze.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,11-18
Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro
e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto".
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo".
Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro!
Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro".
Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.