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Turbigo

Guardie giurate per un aiuto in più?

Solo un'ipotesi, nulla di più. La sorveglianza privata che monitori il territorio e dia una mano alle forze dell'ordine. L'idea presentata anche al coordinamento per la sicurezza.

Diciamolo subito siamo ancora nel campo delle semplici ipotesi, nulla di più, ma è comunque un’ipotesi su cui si è cominciato a riflettere. Guardie giurate che controllino il territorio e diano “una mano” alla polizia locale: ci stanno pensando l’Amministrazione comunale e appunto gli stessi vigili urbani. “Voglio ribadire e specificare che si tratta unicamente di un’idea e che non c’è niente di definitivo, né tantomeno un vero e proprio progetto a riguardo – commenta l’assessore alla Sicurezza di Turbigo, Fabrizio Allevi – In questa fase c’è stato solo un primo momento di confronto col nostro comandante, giusto per analizzare assieme una simile possibilità. Un “pour parler” su cosa significherebbe attivare il servizio, tempistiche, modalità e ovviamente costi”. Nello specifico, poi, l’iniziativa, se mai dovesse davvero partire, lo farebbe inizialmente in fase sperimentale (magari durante il periodo estivo), proprio per avere un quadro più preciso e dettagliato e soprattutto rendersi conto direttamente sul campo se sia utile per il paese e per i cittadini. I compiti della sorveglianza privata, quindi, sarebbero principalmente di monitoraggio nei centri abitati così come nelle zone periferiche, pronti a segnalare al comando della polizia locale turbighese e alle altre forze dell’ordine che operano nella nostra area eventuali problematiche o episodi che possono ledere la sicurezza e la tranquillità di quanti vivono o lavorano da noi. “Un occhio in più di controllo del territorio – continuano l’assessore e il comandante dei vigili, Fabrizio Rudoni”. “Faremo tutte le necessarie valutazioni e analisi in merito nelle prossime settimane e nei mesi a venire – ribadisce l’assessore”. Intanto, però, l’idea è stata inserita anche tre le varie proposte presentate durante la prima riunione ufficiale del coordinamento territoriale per la sicurezza (che riunisce gli 11 comuni del Castanese). “Potrebbe essere una soluzione – conclude Allevi – Appunto quella di condividere il servizio con altri comuni. Vediamo se ci potranno essere le condizioni e la disponibilità magari in futuro a provare a mettere in campo l’attività”.

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