“Far vibrare le corde dell'anima” è una affermazione spesso abusata ma descrive perfettamente quanto accaduto sabato 14 febbraio presso la Cattedrale di Molfetta grazie alla serata 'Un progetto per te - Nigeria: Una Missione a Servizio Della Vita'.
Una manifestazione che definire spettacolo potrebbe essere riduttivo: talenti puri nella musica, nel canto e nella danza che hanno creato un'autentica sinfonia di lode al Signore. Un evento unico, ideato da Anna Mezzina e curato da Luisa Moscato, con una grande finalità benefica: attrezzare il reparto di maternità dell’Ospedale diocesano Madonna Catholic Hospital di Umuhaia, in Nigeria, nonchè qualificare l’Assistenza Sanitaria e renderla accessibile anche alle famiglie più povere del paese africano. Artefice del progetto la comunità delle Suore Oblate di San Benedetto Giuseppe Labre di Molfetta.
La serata ha preso il via con un filmato che ha presentato l'Africa (stupendi paesaggi e natura incontaminata), la realtà dell’Ospedale diocesano di Umuhaia e ciò che si auspica: sorrisi e gioia sui volti dei bimbi e delle famiglie africane. L’arte e la spiritualità hanno fatto il resto. Nel corso del concerto, presentato da Luisa Moscato, si sono alternati momenti di canto e di danza eseguiti da alcuni tra i maggiori artisti cristiani (tutti intervenuti gratuitamente) accomunati dalla partecipazione all’Anno Domini Multifestival, la rassegna che si svolge annualmente ad Oropa (in provincia di Biella). La stessa regista/presentatrice ha invitato i presenti a prendere parte alla quindicesima edizione cella manifestazione che si svolgerà dal 24 al 27 luglio nella cittadina piemontese.
Travolgente l’esibizione dell’Anno Domini Gospel Choir, formazione corale torinese di testimonianza cristiana a carattere interconfessionale continuamente impegnata in concerti e rassegne internazionali di Musica Gospel; molti lettori li ricorderanno per la partecipazione al Festival di Sanremo 2014 con Raphael Gualazzi & The Bloody Beetrots.
A dirigere la corale Aurelio Pitino, artista/vocal coach nonchè Presidente dell'Associazione Anno Domini Artisti Cristiani d'Europa, voce solista dal particolarissimo timbro.
Eccezionale l’esibizione di Yvonne Sinclair, la cantante londinese co-fondatrice del Gospel Singers Incognito Choir, che ha proposto, tra l’altro, la dolce e intensa esecuzione del brano I love Lord (Io amo il Signore).
Altrettanto coinvolgente l’esibizione di Roberto Bignoli. Il cantautore milanese che ha al suo attivo 11 album e ha vinto 5 UCMVA Unity Award, il premio statunitense dedicato alla musica cristiana internazionale, ha proposto due brani: 'Ballata a Maria' (molti lettori la conosceranno come sigla mondiale di Radio Maria) e 'Concerto a Sarajevo', brano che ricorda il suo viaggio nella città assediata con la carovana della Caritas. Immancabile, dunque, il riferimento a don Tonino Bello nell’intervento di Roberto Bignoli che, soprattutto, ha portato la propria esperienza di conversione narrata nel libro 'Il mio cuore canta' Edizioni Piemme-Incontri. A sottolineare alcuni brani, le coreografie curate da Anna Mezzinaed eseguite dal Corpo di Ballo della scuola di danza Danzarte, ai quali si è unito il bravissimo ballerino e coreografo barese Marco Cagnetta (che vanta la vittoria di tre Titoli Nazionali nella Brack Dance e nella danza Hip Hop). Allo spettacolo hanno collaborato anche autentici talenti molfettesi come Mimmo Amato, poeta, attore e regista, tra l’altro redattore della rivista 'La Vallisa', e le giovanissime Lucia Capurso e Sara Paparella che hanno cantato 'Vedrai miracoli', brano tratto da 'Il Principe d’Egitto', mostrando di non aver nulla da invidiare a professioniste del settore.
Un momento molto toccante, che ha risvegliato tanti ricordi in tutti i presenti, è stata l’esecuzione di 'Un'ala di riserva', la stupenda preghiera di don Tonino musicata da Felice Spaccavento.
Proprio il giovane medico l’ha eseguita mentre Anna Mezzina ne rimarcava i profondi significati con la sua coreografia.
Una serata che ha trasformato la Cattedrale in una sorta di 'anti Sanremo' (senza nulla togliere alla bellezza della musica secolare, che tutti ascoltiamo quotidianamente): cancellato ogni divismo per porre attenzione ai contenuti e ai talenti.