Le verità nascoste sulla strage di via D'Amelio raccontate nel film 'La Trattativa' e da Giuseppe Cassata del Movimento delle Agende Rosse di Salvatore Borsellino.
Affollatissima la Sala della Comunità presso il nuovo Oratorio di Cuggiono, nella serata di venerdì 13 febbraio, per la proiezione del film 'La Trattativa', di Sabina Guzzanti, realizzato con il supporto e la partecipazione del Gruppo Peppino Impastato di Milano e dintorni, aderente al Movimento delle Agende Rosse di Salvatore Borsellino, fratello dell'eroico magistrato vittima della mafia. Era il 19 luglio 1992 ed erano trascorsi appena 57 giorni dall'uccisione dell'amico Giovanni Falcone, quando un'autobomba in via D'Amelio, a Palermo, causò la morte di Paolo Borsellino e dei cinque Agenti della sua scorta. Nonostante la magistratura abbia ottenuto risultati fondamentali nell'individuazione dei responsabili interni dell'associazione criminale Cosa Nostra, molte zone d'ombra permangono sulle entità esterne che hanno interagito con l'organizzazione mafiosa. Un documento che avrebbe potuto fornire indicazioni importanti, per dare un volto ai mandanti esterni della strage, è l'agenda rossa su cui Paolo Borsellino era solito appuntare riflessioni e contenuti dei suoi colloqui investigativi, soprattutto negli ultimi mesi che precedettero la strage. Ma l'agenda rossa di Paolo, contenuta nella sua borsa di cuoio, fu fatta sparire dopo la strage. Il Movimento delle Agende Rosse nacque, nel 2007, su impulso del fratello di Paolo Borsellino, come simbolo di una richiesta di giustizia affinché sia fatta piena luce su quelle zone ancora buie da ricercare negli accordi di alcuni rappresentanti dello Stato e Cosa Nostra e di chi si è reso complice con il proprio silenzio.
Durante la serata, a commento del film, è stato fondamentale l'intervento di Giuseppe Cassata, che ha evidenziato come il film non sia una fiction, ma un insieme di pagine, ampiamente documentate, che raccontano oltre vent'anni di storia. Un film uscito sugli schermi italiani il 2 ottobre 2014, ed ora al di fuori del circuito cinematografico, che racconta il patto Stato-mafia, le stragi degli anni '90 e i rapporti della politica con Cosa Nostra. Le proiezioni del film vengono riproposte su richiesta dei cittadini in occasione di incontri e dibattiti in scuole e associazioni.
Paolo Borsellino, nel mezzo di una torrida estate, aveva capito che non poteva fare di più ed andò incontro al suo destino. Il suo sacrificio, come quello di altri prima di lui, deve servire a diffondere la cultura della legalità, in quanto rappresenta uno dei valori indispensabili nella società e deve essere insegnato alle nuove generazioni per un futuro migliore.
L'importo di 390 euro, raccolto durante la serata con le offerte e con l'acquisto delle agende rosse, sarà devoluto per il progetto la 'Casa di Paolo', come memoria viva dell'impegno del magistrato nella lotta contro la mafia.