A Miazzina prendeva tutti per la gola... se ai bambini di Cuggiono iscritti alla vacanza presso la colonia di Miazzina scappava una lacrimuccia per la mancanza di mamma e papà lui li faceva sorridere con una battuta. Poi preparava con cura un pranzo speciale. Era il suo modo di volere bene. Un bene che si sentiva e si percepiva. Era una persona buona, le persone che lo conoscevano non si ricordano di un Cesare arrabbiato, se non per scherzo. Cesare Bazzetta era nato nel 1959, poi, dopo gli studi, l'incontro con Antonia, che diventerà sua moglie, e con la quale avrà due bellissime figlie. Vigile urbano, poi messo comunale a Cuggiono, tutti conoscevano la sua vera passione: cucinare. Un dono che ha messo a disposizione di tutti, come volontario in parrocchia, in oratorio, sempre disponibile anche a preparare golosi pranzi organizzati da altri gruppi e associazioni. Ma è a Miazzina, dove immancabilmente da molti anni spendeva con gioia le ferie con la sua famiglia, che tutti lo ricordano, intento a preparare specialità per i piccoli e i ragazzi dell'oratorio. Anche la scorsa estate, dal 16 al 27 giugno, Cesare ha animato con la sua allegria la routine quotidiana, quando, con battute e manicaretti, tra balli e canti in dialetto, ha condiviso il turno nella colonia con bambini, educatori e don Franco Roggiani. Un momento sempre vissuto con grande gioia da Cesare, gli ultimi veri giorni di spensieratezza prima del ritorno a casa e dei primi accertamenti ed esami per una febbre insolita che non gli lasciava pace. La scoperta di un brutto male non smorza la speranza di Cesare, che, anche ad ottobre, pensa alla semplicità e alla bellezza di quei giorni in colonia, sognando, su augurio di un amico, di tornare a sfaccendare in cucina la prossima estate 2015. Ma le complicazioni sono tante, e oggi, in una giornata di neve e freddo, Cesare è volato in cielo. Tutti coloro che gli hanno voluto bene, che hanno ammirato la sua simpatia, la sua generosità, il suo ottimismo e la sua disponibilità, ora sono sgomenti e addolorati per la sua prematura scomparsa. Nel cuore la sua immagine di 'gigante buono', con il grembiule bianco allacciato in vita, pronto a preparare qualcosa di gustoso. E a molti piace pensare, con il sorriso, che Cesare sia stato proprio chiamato dall'alto perché c'era bisogno in cielo di un grande chef. E che ora sia già intento tra pentole e fornelli a preparare uno dei suoi 'piatti forti' agli angeli. Che hanno voluto, davvero, il cuoco migliore e una persona meravigliosa con loro. Per dedicargli l'ultimo saluto e pregare insieme ai suoi cari, oggi, martedì 3 febbraio, alle ore 20.15, e domani, alle ore 18.30, in Basilica, la recita del rosario; giovedì 5 febbraio, alle ore 11, saranno celebrate le esequie. Un commiato che non sarà definitivo perché Cesare, con il suo sorriso, continuerà a vivere nel cuore di chi gli ha voluto bene.