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Sport, Vanzaghello, Storie

Il ricordo attraverso lo sport

Il Giorno della Memoria: per non dimenticare le milioni e milioni di vittime dei campi di sterminio. A Vanzaghello, la figura dell'allenatore di Inter e Bologna Arpad Weisz.

Dal ciclismo al calcio. Da Gino Bartali a Arpad Weisz. Se l'anno scorso l'iniziativa era stata incentrata appunto sulla figura del famoso ciclista Bartali, quest'anno i riflettori sono stati puntati invece su un altro atleta, meno conosciuto certo , ma non meno importante: l'allenatore ungherese Weisz. Quando lo sport si trasforma e diventa occasione per riflettere, confrontarsi e soprattutto non dimenticare. E proprio lo sport hanno scelto ancora una volta la sezione Anpi 'C. Moscatelli' e l'Amministrazione comunale di Vanzaghello per celebrare il 'Giorno della Memoria', nel ricordo delle milioni e milioni di persone vittime dei campi di sterminio nazisti. Arpad Weisz, come detto, è stato uno dei grandi allenatori del nostro calcio: eccolo, infatti, prima centrare il titolo italiano alla guida dell'Inter (allora Ambrosiana) nella stagione 1929/1930 (la prima disputata a girone unico); Weisz aveva solo 34 anni quando ha conquistato il tricolore, il più giovane tecnico a lauerarsi campione d'Italia, record ancora oggi imbattuto. Ed è stato proprio lui, inoltre, a scoprire Giuseppe Meazza. Nel 1935, quindi, il passaggio al Bologna e in sequenza ha ottenuto altri due titoli (1935/1936 e 1936/1937), oltre alla vittoria a Parigi nel Torneo dell'Esposizione Universale nel 1937 (4-1 il risultato finale contro il Chelsea). Ma la fama e i meriti sportivi, purtroppo, non lo hanno salvato dall'infamia delle leggi razziali fasciste: la sua origine ebrea lo ha, infatti, costretto a fuggire prima in Francia e successivamente in Olanda, fino a che, assieme a tutta la sua famiglia, è stato deportato nei campi di sterminio, dove è morto il 31 gennaio 1944 (ad Auschwitz). Da quel momento in avanti Arpad Weisz è stato quasi dimenticato, poi però la sua memoria sportiva è tornata d'attualità col libro 'Arpad Weisz dallo scudetto ad Auschwitz' di Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo. Ricordi che sono tornati vivi anche l'altro giorno, grazie appunto all'iniziativa promossa a Vanzaghello e che ha visto la partecipazione di molti ragazzi delle scuole e dei giovani atleti della società ciclistica di Vanzaghello.

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