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Salute, Eventi

La salute della donna

Sabato 17 Gennaio si è tenuto, presso la Canonica di Bernate Ticino, l’incontro dal titolo 'Salute Donna: la prevenzione di domani finanziata dalle tecnologie di oggi', organizzato dall’associazione Onlus Salute Donna. L’evento ha visto la partecipazione di personalità del mondo della medicina, della politica e del volontariato, all’insegna del confronto e della reciproca collaborazione su un tema così importante come quello della prevenzione medica.
Ha aperto i lavori Fabio Rizzi, Presidente della terza commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia: "Prevenzione, tecnologie e volontariato compongono una triade virtuosa: questi elementi non devono essere separati, ma in continuo rapporto uno con l’altro. Così, si guadagna due volte: in termini economici, e soprattutto in salute".
Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna, ha ricordato la nascita dell’associazione, avvenuta vent’anni fa presso l’istituto dei tumori di Milano, dove lei stessa era paziente. Un’esperienza di malattia e dolore trasformata in impegno e dedizione costante, attraverso un'opera di comunicazione e informazione, a livello nazionale, sul ruolo della prevenzione.
Politica, volontariato, ma anche medicina e tecnologia: gli interventi di Marco Soncini, Direttore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia, presso l’ospedale San Carlo Borromeo, riguardante l’endoscopia capsulare; quello di Mariangela Piano, Neurointerventista dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda, a proposito dell’ictus femminile; e infine di Chiara Lomazzi, Dirigente medico Chirurgia Vascolare, del Policlinico San Donato, sull’insufficienza venosa cronica; hanno tutti sottolineato come la tecnologia possa aiutare a prevenire l’insorgere di diverse patologie: ad essa va affiancata una politica di organizzazione, programmazione e diffusione per rendere note queste possibilità che noi cittadini, troppo spesso, ignoriamo.
Mario Mantovani, Assessore regionale alla Sanità, ha ricordato l’impegno di Regione Lombardia in questo senso, attraverso l’ammortizzazione dei costi per visite e controlli, in modo tale da garantire questi servizi ad un numero sempre maggiore di persone.
È poi intervenuto Angelo Gnerre, in rappresentanza dell’Assessore allo Sport e alle politiche giovanili lombardo Antonio Rossi, che ha fatto notare come: "Lo sport, e l’attività fisica in generale, sono un farmaco senza controindicazioni, fondamentale per prevenire l’insorgere di diverse malattie e disturbi. A questo proposito, Regione Lombardia ha, nell’ultimo anno, investito sulla cultura dello sport già a partire dall’istruzione primaria, e ha intenzione di proseguire su questa strada".
Dopo l’intervento di Manuela Brusoni, Presidente ARCA (Agenzia Regionale Centrale Acquisti), centrato sull’importanza della prevenzione com e investimento calcolato in considerazione degli effetti futuri, ha chiuso il dibattito Massimo Garavaglia, Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia: "È a partire dall’esperienza diretta che si può comprendere il valore della prevenzione, come ci insegna la dottoressa Mancuso. Ogni ambito ha il suo ruolo specifico: i volontari si impegnano sul territorio, medici e ricercatori migliorano tecniche e cure, e infine i politici devono lavorare per rendere questa virtuosa collaborazione efficace e a disposizione di tutti". Ma, in un periodo di crisi come questo, come trovare le risorse necessarie? È davvero possibile questo intreccio tra politica, prevenzione e tecnica? Garavaglia non ha dubbi: "Certo che si può investire, ma va fatto con una logica precisa. Va individuato il core business della sanità: la cura. E allora concentriamoci su quello, rid ucendo spese superflue e inutili. Nonostante i tagli della Legge di Stabilità, qui in Lombardia noi continueremo a garantire questi servizi ai nostri cittadini, credendo sempre nel futuro e nell’innovazione, per migliorare la vita di tutti". In conclusione, l’Assessore ha ricordato quanto stabilito nel Patto per la Salute: "Oggi abbiamo potuto comprendere cosa significa passare dalla 'cura' al 'prendersi cura', mettendo al centro la persona e il suo benessere".

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