A circa due mesi di distanza dal grave episodio che lasciò sgomenti ed arrabbiati molti cittadini inverunesi, ancora una volta un gruppo di malviventi ha preso di mira il cimitero cittadino. Obiettivo, manco a dirlo, i tetti e le canaline in rame. Questa volta, però, complice l'attività investigativa avviata dai Carabinieri del territorio per evitare il ripetersi di questi episodi, qualcosa è andato storto per i ladri.
La scorsa notte, dopo mesi di controlli e pattugliamenti (anche con personale in borghese), la svolta: una pattuglia della Stazione di Cuggiono, nel transitare vicino al cimitero di Inveruno, ha avvertito rumori sospetti provenienti dal quel luogo di culto. Senza precipitazione, per non vanificare il risultato, i militari hanno allertato la propria Centrale Operativa di Legnano che ha fatto convergere sul posto alcune delle altre pattuglie di turno. Tutti i militari poi, congiuntamente, hanno eseguito il controllo del cimitero.
Alla loro vista, cinque malviventi, intenti a scardinare le coperture in rame di sei cappelle, se la sono data a gambe levate, cercando di far perdere le proprie tracce sia all’interno del cimitero sia scavalcando nei giardini delle villette vicine.
Organizzata l’immediata battuta, proprio su un tetto di una villetta vicino il cimitero, è stato scovato e tratto in arresto uno dei malviventi, rumeno e di Legnano, di soli 24 anni. Il fermato è stato accusato di tentato furto aggravato in concorso e vilipendio di tombe.
E’ stato condotto questa mattina, martedì 25 Novembre, davanti il Tribunale di Milano per il rito direttissimo. Ma, notizia ancor più clamorosa e che sicuramente farà discutere, subito scarcerato, fino al processo del prossimo mese, perchè, pur senza dimora e lavoro, ha fedina penale pulita e nessun precedente.
Insomma... invece che sgominare la 'banda' dei ladri di rame, ancora una volta si ripartirà da capo.