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Salute, Malpensa

'Prove' di... ebola

Un malato di ebola arriva all'aeroporto di Malpensa. Messe in atto tutte le azioni necessarie per rispondere all'emergenza. Si è trattato di un'esercitazione.

"Una prova utile e necessaria che abbiamo vissuto con soddisfazione perché è andato tutto molto bene, anche se spetta agli esperti presenti formulare le loro considerazioni. Sono convinto che questa esercitazione sia stata di grande efficacia, non solo come formazione, ma anche perché ha consentito di vivere un momento in cui si comprende ancora una volta che per affrontare un'emergenza è necessaria la massima tempestività e assoluta competenza. Questi sono gli elementi indispensabili per poter garantire la sicurezza dei cittadini". Mario Mantovani, vicepresidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, ha così commentato la giornata dedicata all'esercitazione di ieri dopo essere sceso dall'aereo militare che, partito da Pratica di Mare, trasportava un finto malato di ebola ed è atterrato a Malpensa. PERSONE IN QUARANTENA - "I falsi allarmi ci sono stati anche qui in Lombardia, alcune persone sono state sottoposte a quarantena volontaria per alcuni giorni. Noi non siamo peraltro - ha detto ai giornalisti - un Paese con voli diretti provenienti dalle zone a rischio. E' comunque tutto sotto osservazione anche tramite linee guida inviate a tutti i medici di famiglia, a tutti gli ospedali, a tutti i pronto soccorso"."Io sono convinto - ha aggiunto Mantovani - che ancora una volta Regione Lombardia con la sua eccellenza nell'ambito della salute e con la sua modalità di gestione, anche grazie ad operatori formati e preparati, ci consente anche in questo caso di stare tranquilli". REGIONE TEMPESTIVA - Efficienza e tempestività sono, dunque, le parole d'ordine con cui, tramite l'assessorato alla Salute, Regione Lombardia sta rispondendo all'emergenza ebola. Le esercitazioni che oggi hanno visto in primo piano l'Aeronautica Militare Italiana, sotto il coordinamento del Generale ispettore Piervalerio Manfroni, comandante del servizio sanitario dell'Aeronautica Militare, alla presenza di autorevoli esponenti del Ministero della Salute, della Sanità Lombarda, dell'Usmaf e dei principali organismi istituzionali abilitati all'emergenza sanitaria, sono da considerarsi una sorta di prova generale sulla qualità del sistema di sicurezza sanitaria nazionale: da Pratica di Mare, dove è decollato il Boeing 767 dell'aviazione militare che trasportava un finto malato colpito dal virus Ebola, sino al ricovero nel reparto specializzato dell'Ospedale Sacco di Milano. SICUREZZA ALLA PROVA - L'ennesimo intervento, dunque, di collaudo della macchina della prevenzione sanitaria in un delicato ambito come quello delle malattie diffusibili. I responsabili di Regione Lombardia, infatti, già l'8 Agosto scorso, quando l'organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato lo stato di emergenza internazionale sul problema di ebola, si sono riuniti con i rappresentanti sanitari dell'Ospedale Sacco di Milano e hanno subito messo a punto le prime strategie. Solo qualche giorno dopo, il 12 agosto, l'assessore Mantovani ha effettuato un sopralluogo presso l'Ospedale Sacco. Una visita a sorpresa per constatare i reali tempi di intervento davanti ad un'emergenza. SACCO PUNTO DI RIFERIMENTO - L'Azienda Ospedaliera Sacco è "Centro Nazionale di Riferimento per la gestione clinica del paziente" insieme allo Spallanzani di Roma e garantisce quindi la consulenza di tipo infettivologico, la diagnostica, la presa in carico clinica dei pazienti e, se è il caso, il trasporto in autoambulanza dedicata ad alto biocontenimento come, infatti, è avvenuto ieri. VISITA AGLI AEROPORTI LOMBARDI L'Assessore Mantovani inoltre, dopo aver visitato il 10 ottobre anche l'aeroporto di Linate, e averlo trovato privo del previsto canale sanitario, si è attivato per chiedere al Ministero della Salute la necessaria garanzia di sicurezza per tutti gli scali lombardi: dopo Malpensa, anche Linate, Orio al Serio e Montichiari.

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