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Politica, Territorio

"Interrare autostrada a Rho e Monza"

Il Movimento 5 stelle, nella persona della Portavoce Eleonora Evi, ha presentato, in data 22/09/2014, un' interrogazione alla Commissione europea sul tema Riqualificazione della strada provinciale 46 Rho-Monza". La volontà' stata quella di puntare anche i fari dell´Europa sul progetto di questo ecomostro che, asfaltando il poco verde rimasto, si svilupperà a pochi metri di distanza da abitazioni, scuole ed un polo ospedaliero. L´interrogazione si sviluppa attorno al fatto che di quest´opera non esista una Valutazione Strategica Ambientale (VAS), documento previsto dalla direttiva 2001/42/CE per quei progetti che vadano a modificare sostanzialmente il territorio in cui si inseriscono.
Ribadiamo anche che Il Movimento 5 stelle si schiera dalla parte dei cittadini che da anni chiedono che il tratto padernese dell´opera sia interrato limitandone notevolmente l´impatto visivo e ambientale.
E' inoltre intenzione dell´interrogazione sollevare il tema della mobilità sostenibile credendo che nel 2014 la risposta ai problemi di viabilita´non possa più essere il cemento, ma che debba essere piuttosto la progettazione di servizi intelligenti che favoriscano e potenzino la rete del trasporto pubblico e della mobilità intelligente.

TESTO DELL´INTERROGAZIONE
Il progetto di riqualificazione con caratteristiche autostradali della Strada Provinciale 46 Rho-Monza sembra violare l´art. 3 della Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati Piani e Programmi sull´ambiente; manca infatti nel progetto la Valutazione Ambientale Strategica che il suddetto articolo prevede nei casi di Piani e Programmi che possano avere effetti significativi sull´ambiente, come nel caso dell´opera in questione. Essa infatti si inserira' in un contesto di elevata urbanizzazione eliminando un importante corridoio ecologico, parte del Parco Urbano del Seveso e peggiorando sensibilmente la qualita' dell´aria in una zona in cui il limite di concentrazione del PM10 è giá attestato al doppio del consentito, superando quindi i valori limite previsti dalla direttiva 2008/50/CE.
Dunque si chiede alla Commissione quali siano le azioni che intende intraprendere per garantire la corretta applicazione della direttiva 2001/42/CE.

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