Inveruno
“Mai vista tanta gente, quasi più che il giorno dei morti” – ci commenta una signora. Man mano che la notizia si diffondeva, numerosi inverunesi si sono recati al più presto al cimitero per verificare se le tombe dei propri cari avessero subito, nella notte tra sabato 27 e domenica 28 settembre, qualche danno. Colpisce che le tombe siano state prese di mira dai ladri in maniera apparentemente casuale, una tomba sì, quella accanto no, e in diverse aree del cimitero, anche se in particolare nei vialetti principali. Un'anziana, all'ingresso, trattiene a stento le lacrime, mentre racconta della statua della tomba dei suoi genitori, lì da molti anni, e ora sparita, per sempre. Madonne, angioletti, croci e vasi... in bronzo o rame, probabilmente già fusi per ricavarne qualche soldo. C'è profonda tristezza nello sguardo della gente che pulisce le tombe della propria famiglia, recita una preghiera o sistema i fiori, per un gesto tanto 'brutto' che va a colpire il cuore delle persone. E che quando incontra un conoscente o un'altra persona, commenta con rammarico il disastro compiuto in poche ore. Tombe antiche o moderne, di anziani o bambini strappati alla vita troppo presto... e ci si chiede come si possa restare indifferenti di fronte a quelle fotografie, in bianco e nero o a colori, che ti guardano mentre profani le loro tombe. Come si possa arrivare a compiere un atto così crudele in un cimitero, con un gesto irrispettoso verso quei defunti che lì ormai riposano e verso quelle persone che hanno scelto quelle statuine, a ricordo e protezione dei loro cari, lucidate per tanti anni e che per tanto tempo hanno lenito dolori, lasciando un dolce rimpianto, coloro che davanti ad esse hanno sostato, per un pensiero o una preghiera. Rimane l'amarezza per qualcosa di caro e di familiare, scelto con cura, recentemente o molti anni fa, perso per sempre, a causa di qualche ladro senza cuore. E lo smarrimento. Perchè neanche nei cimiteri si può più... riposare in pace.