Il futuro di Accam. Associazioni, comitati, cittadini e istituzioni del territorio in visita a due realtà, due eccellenze nella riduzione del rifiuto e nel recupero dei materiali ad Este e Occhiobello, in Veneto. "Le alternative ci sono".
“Recuperare materia è molto più intelligente che bruciarla”. Alla fine, il motto che li ha accompagnati durante la giornata è stato proprio questo. Perché, dopo che ormai da mesi sono impegnati in prima linea per la delicata questione di Accam, l’Ecoistituto della Valle del Ticino, le numerose associazioni , i comitati ed i cittadini non si sono certo fermati qui. Anzi, l’altro giorno hanno organizzato una visita/studio a due realtà innovative, due eccellenze nella riduzione del rifiuto e nel recupero dei materiali. L’occasione per confrontarsi e vedere da vicino che le alternative all’inceneritore esistono. “Abbiamo potuto constatare come migliorando la raccolta differenziata e applicando sistemi a freddo si inviano in discarica solo il 6 – 7% di residui, senza inquinamento ambientale e scorie pericolose da gestire – spiegano al loro rientro – Cosa che, invece, non avviene con i processi di incenerimento che a valle della combustione producono un 25% di ceneri tossiche e scorie”. Allora, eccoli in Veneto: la prima azienda dove si sono fermati è stata la “S.E.S.A. Spa” – Società Estense Servizi Ambientali” di Este (Padova).