Un raptus, improvviso, feroce, senza un perché. Poi solo un grande dolore ed il silenzio. E’ successo alle prime ore della mattina di lunedì scorso, in un’abitazione di via Liguria, ad Inveruno. E’ qui che, poco dopo le 8, Roberto V., 68 anni, ha ucciso a coltellate la moglie, Adriana Selmin, 69enne. In casa, in quel momento, c’era anche uno dei due figli della coppia (l’altro, sposato, vive fuori zona) che, quando si è accorto di quanto successo, ormai era troppo tardi. Sembra che siano stati proprio lui ed alcuni vicini a lanciare l’allarme, a telefonare al 118 ed al 112 raccontando quello che era accaduto solo pochi minuti prima. Sul posto sono, immediatamente, arrivati i Carabinieri del Comando Compagnia di Legnano, della caserma di Cuggiono, un’ambulanza da Arluno, oltre all’elisoccorso e alla Polizia locale inverunese. Una volta entrati nell’appartamento, in un complesso residenziale composto da altre tre abitazioni, i soccorritori hanno messo in atto tutte le necessarie manovre rianimatorie, ma, alla fine, si sono, purtroppo, dovuti arrendere, constatando il decesso della donna. Troppo profonde le ferite; il suo cuore che, fino a quel momento aveva cercato di reagire, stremato, ha smesso di battere, per sempre. E mentre nella casa si dava avvio alle indagini, per fare chiarezza sul terribile episodio, ecco comparire, dal fondo della via, Roberto V., il marito di Adriana che, in stato confusionale, aveva girovagato per qualche tempo lungo la via Liguria e le strade circostanti (qualcuno ha raccontato di averlo notato, addirittura, nei pressi dell’ospedale di Cuggiono), prima di rientrare ed essere prelevato dagli uomini dell’Arma che lo hanno accompagnato negli uffici del Comando legnanese per essere interrogato. Intanto ad Inveruno la gente ha iniziato a chiedersi il perchè. Mai nessuno avrebbe, infatti, pensato ad una simile tragedia. Una famiglia normale, come tante altre, è stato il commento di tanti inverunesi. Lui, ex bancario, oggi in pensione, ed appassionato di biciclette (guardando nel sito internet del Comune, il suo nome figura, infatti, come responsabile dell’ASD Ticino Team, società a livello amatoriale che, da quanto si è saputo, gestiva, proprio, assieme alla moglie e ad uno dei figli. Era stato l’ideatore e l’organizzatore del ‘Giro del Ticino’, competizione a punti per i dilettanti Udace, oltre ad avere preso parte, lui stesso, a varie gare, ad essere tra le file realizzative di competizioni ciclistiche varie o per la collaborazione con manifestazioni promosse dall’Amministrazione inverunese).