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Buscate

Ottolini lascia il Commercio

L'assessore Valeriano Ottolini ha rimesso la delega al Commercio. "Si usano due metri e due misure da commerciante a commerciante. Così non va bene!".

“Si usano due pesi e due misure nei confronti dei commercianti buscatesi e ciò oltre a non starmi affatto bene, accresce ulteriormente le ostilità tra di loro, rendendo impossibile qualsiasi collaborazione per il bene della comunità”. Pare questo il nocciolo del fatto che qualche giorno fa Valeriano Ottolini, assessore alla Sicurezza, alle Politiche ambientali e al Commercio, abbia rimesso la delega a quest’ultimo, una decisione presa insieme al suo gruppo politico Lega Nord e che sembra irrevocabile. Antefatto: tutto nasce la sera del 20 giugno, quando il bar gelateria Corona, meglio conosciuto come Bramino, decide di fare una festa in piazza nello spazio antistante il locale, trasmettendo la partita Italia – Costa Rica. Un’iniziativa che richiama l’attenzione degli altri commercianti, soprattutto per l’utilizzo di panche e tavoli reperiti all’area Feste. Il sindaco Marina Pisoni, interpellata sulla vicenda, risponde dicendo che “Tutto è regolare, vi è una convenzione retroattiva, che prevede l’uso del suolo pubblico da parte dell’esercente, attendiamo solo che il comandante della Polizia Locale ritorni dalle ferie”. Peccato che il diretto interessato Valeriano Ottolini lo venga a scoprire a cose fatte: “Quello che mi ha fatto infuriare più di tutte è la disparità nel trattamento e la leggerezza con cui è stato fatto il tutto: l’anno scorso la pasticceria Pellicciari voleva organizzare una festa in piazza e si vide rispondere che non era possibile lucrare sugli spazi pubblici. Quest’anno invece si può, mi chiedo? E poi non ho digerito la questione del materiale requisito all’area Feste senza regolare permesso: non è tanto la questione della convenzione per l’uso del suolo pubblico, quantificata in cinquemila euro – tremila in liquidità e duemila in servizi - che esiste e può anche andarmi bene, ma il fatto che alcuni miei colleghi di maggioranza abbiano permesso ad un privato di utilizzare beni pubblici senza formale richiesta. Io che dovrei essere il primo a saperlo, sono invece tenuto all’oscuro di tutto. Così non mi è stato più bene, ecco il perché della mia rinuncia alla delega. Terrò ancora comunque le altre due deleghe alla Sicurezza e all’Ambiente, mentre quella del Commercio non so che fine farà: se il sindaco deciderà di tenerla per sé o darla a qualche mio collega”.

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