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Robecchetto, Storie

Don Pietro, 70 anni a Dio

Parroco di Robecchetto dal 1955 al 1995, don Pietro Guzzi, 97 anni, è un punto di riferimento per tutta la comunità. La vita spesa alla preghiera, per la gente, per gli ammalati e i giovani. Domenica si fa festa tutti insieme con il "loro" don.

Tantissimi auguri a don Pietro Guzzi, 97 primavere e 70 anni di ordinazione sacerdotale. In realtà lui, uomo riservato e schivo, non si scompone per questi numeri quasi da primato e mostra reale stupore per il clamore che l’evento sta suscitando tra la popolazione: “Non ho mai pensato alla mia missione religiosa in termini di anni di sacerdozio, semplicemente ho cercato di non fermarmi e di andare avanti con il Signore. Pregando cerco di fare qualcosa di buono per la gente; dico quattro rosari al giorno, prego per tutti, ma soprattutto per i ragazzi perché si formino al Cristianesimo e per coloro che si sono allontanati dalla via della fede affinché vi facciano ritorno”. Tuttavia la sua longevità in termini di servizio al Signore è un traguardo davvero notevole, che verrà festeggiato domenica 25 maggio in occasione della messa solenne per la Festa Patronale di Santa Maria delle Grazie, nel corso della quale verranno ricordati anche gli anniversari di ordinazione del parroco don Pierluigi (35 anni) e di don Luciano (30 anni). Ma torniamo a colui che per i robecchettesi ‘doc’ è una vera e propria istituzione. Don Pietro nasce nel gennaio 1917 a Pessano con Bornago e viene ordinato sacerdote a 27 anni. Il 4 giugno 1944 celebra la sua prima Messa, quindi per tre anni è coadiutore a Pregnana Milanese e per altri 9 ad Arluno. Nel dicembre del 1955 gli viene affidato l’incarico di parroco a Robecchetto, ruolo che gestirà fino al settembre 1995 (in questo lungo periodo sono stati oltre mille e cento i battesimi e quasi cinquecento i matrimoni celebrati, senza dimenticare le tantisisme Messe da lui presiedute; sempre presente, sempre attento agli ammalati ed ai giovani), per poi ritirarsi, rimanendo però sempre un punto di riferimento spirituale per la comunità come parroco emerito, non smettendo mai di partecipare attivamente alla celebrazione delle funzioni religiose. Certo, il suo contatto con i parrocchiani non è più costante, ma come lui stesso ci ha confidato, cerca di fare qualcosa di buono per la gente attraverso la preghiera. E di certo i robecchettesi ricambieranno tanto affetto, ringraziando Dio per la presenza di don Guzzi ed esprimendo l’augurio di averlo ancora a lungo a vegliare sulla comunità. Perché in realtà l’anziano religioso ha un sogno nel cassetto: festeggiare i cento anni!

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