Brillante operazione di Vigili e Comune di Castano Primo
Finalmente qualcosa si è mosso. E anche se, forse, è solo l’inizio è, comunque, un importante passo per quanto riguarda la difficile questione dell’invasione di mosche che, ormai dalla fine di luglio, con frequenza sempre più crescente dai primi giorni di agosto, ha letteralmente preso d’assalto la maggior parte del nostro territorio (in particolar modo i centri abitati e le periferie di Castano Primo, Nosate, Turbigo, Robecchetto con Induno e Lonate Pozzolo). Comune e comando della Polizia locale di Castano Primo non hanno perso tempo e, nel giro di pochi giorni da quando sono partite le numerose segnalazioni in merito alla vicenda, sono, infatti, riusciti a risalire ad un focolaio, tra i campi alla periferia della città, da dove avrebbe avuto inizio il tutto. Grazie ad un’attenta attività di indagine e monitoraggio dell’intera area comunale i ‘ghisa’ castanesi sono arrivati ad individuare nella zona adiacente alla cascina Malpaga un ingente appezzamento di terreno, letteralmente ricoperto dalle mosche che qui avevano trovano terreno adeguato per mettere in atto la pratica della riproduzione, dando, così, vita a tanti altri simili. “Non è il primo anno che ci troviamo a dovere confrontarci con il problema – spiegano gli assessori alla sicurezza Francesco Falzone, e alla sanità, ambiente e ecologia, Franco Gaiara ed il comandante della Polizia locale, Diego Genoni – Anche se, come abbiamo potuto constatare anche noi stessi vivendo proprio a Castano, nelle scorse settimane la situazione è diventata sempre più difficile ed insostenibile. Tante sono state le segnalazioni che sono arrivate negli uffici comunali. Ci siamo, quindi, immediatamente messi in moto organizzando servizi specifici di verifica e monitoraggio del territorio, sia nelle aree periferiche che nei centri abitati. I nostri Vigili urbani hanno svolto un ottimo lavoro di controllo nelle zone boschive ed agricole, passandole interamente al setaccio fino a quando, alcuni giorni fa, è stato individuato un focolaio in un importante appezzamento nei pressi della cascina Malpaga”. Alla base di tutto ci sono alcuni rifiuti organici (in modo particolare la pollina, ossia un concime organico ottenuto dal riciclaggio per trattamento industriale delle deiezioni degli allevamenti avicoli) che sono stati sversati nei terreni, senza, però, seguire le necessarie procedure che sono, appunto, fondamentali, per evitare la nascita e la riproduzione, in questo caso, delle mosche. “Una volta identificato l’appezzamento – continuano assessori e comandante dei ‘ghisa’ – abbiamo proceduto a contattare sia il proprietario che il conduttore dei terreni (quest’ultimo è stato sanzionato come previsto per legge per non avere rispettato le necessarie normative in materia e per non avere comunicato agli appositi uffici competenti che avrebbe effettuato lo sversamento e con quali modalità). Successivamente, seguendo le direttive dell’Asl, siamo passati all’intervento diretto sull’area, con il ripristino della zona. L’attività dei nostri agenti non si è, però, conclusa qui. Ora siamo riusciti a trovare questo importante focolaio ed a svolgere quanto necessario per tenerlo sotto controllo, ma il monitoraggio del territorio proseguirà anche nei prossimi giorni per arrivare alla sicurezza che non ce ne siano altri. E’ stata fatta la segnalazioni anche gli altri comandi e Comuni direttamente interessati dal problema e, a partire dal prossimo anno, ci attiveremo per dare forma ad un’ordinanza che regolarizzi proprio lo sversamento di rifiuti organici: così facendo si potrà arrivare ad evitare che ci si possa ritrovare nella medesima situazione e, nel contempo, far si che la popolazione non continui a fare un uso frequente di insetticidi, dannosi per la salute e l’ambiente, come, purtroppo, è accaduto nell’ultimo periodo”.