Invariate le posizioni di vertice. Una giornata ricca di gol, tra Inter, Fiorentina e Napoli. Il Milan vince e si avvicina alla zona Europa League. Poi un grande Toro.
Termina per 1 a 1 la sfida salvezza tra SASSUOLO e CAGLIARI. Gara molto contratta e tirata, vista la posta in palio, con le due squadre che chiudono ogni zona del campo, con un serrato assetto difensivo, che limita al minimo gli spazi e le occasioni. E’ però il Sassuolo a provarci con più insistenza, sospinto dalle energiche prove fatte di qualità e quantità in mediana di Manganelli e Biondini, oltre che dalla buona intesa Sansone-Zaza che confezionano la rete dell’1 a 0, con l’assist del primo per il secondo che, di sinistro, fulmina Avramov. Nonostante la maggior permanenza del Sassuolo nella metà campo sarda, fatica a creare pericoli, con il Cagliari che si limita al minimo sindacale, chiudendosi senza quasi mai ripartire. Conti offre qualità in mediana lanciando spesso le punte, con Ibarbo tra i pochi a creare pericoli agli ospiti, a propiziare il rigore, annullando il grave errore di Astori sul gol ospite, finendo steso in area da Antei, con Ibraimi (positiva anche la sua prova con buoni spunti e preziosi assist per le punte) a realizzare l’1 a 1. Il Sassuolo prova poi a trovare il gol partita, ma fatica moltissimo a sfondare nella chiusissima retroguardia sarda, con Berardi volenteroso ma abulico, e il duo Zaza-Sansone che non riesce più ad incidere come nel primo tempo. Il Cagliari rischia addirittura in contropiede di trovare il gol vittoria, con Ibarbo che si divora in zona Cesarini la rete, indirizzando fuori a pochi passi da Pegolo.
Si chiude per 3 a 1 la sfida tra ROMA e ATALANTA. Gara sostanzialmente mai in discussione, con i giallorossi che funzionano a meraviglia, mostrando un gran giro palla a coinvolgere tutti gli effettivi. Spiccano grandi individualità, con il solito Gervinho (subito pericoloso con un destro respinto da Consigli), imprendibile sulla fascia, al pari di Dodò e Maicon che spingono con continuità, con i precisi inserimenti dei centrocampisti a dare un ulteriore sfogo alla manovra. Pochi minuti e la Roma passa, con Dodò che sradica caparbiamente palla e mette in mezzo dal fondo, con Taddei che calcia trovando la deviazione di un difensore per l’1 a 0. Proseguono gli attacchi a tutto campo della Roma che costringono l’Atalanta, troppo bassa, a schiacciarsi, rischiando ancora con Totti che sfiora la rete prima con un tiro da fuori, e poi in anticipo su cross dal fondo. Gli ospiti, dal canto loro, provano qualche sortita con la velocità di Bonaventura e De Luca, ma non vano oltre a creare potenziali pericoli, con gli avversari che chiudono ben presto i conti. Ljajic realizza sotto porta grazie ad un altruista De Rossi e Gervinho insacca di potenza su bell’assist del serbo, a fronte dell’inutile gol della bandiera bergamasca con un bel colpo di testa di Migliaccio per la meritata vittoria giallorossa.
Finisce per 1 a 1 la sfida tra BOLOGNA e PARMA. Gara molto tattica, che vive a sprazzi, con le due squadre che si alternano con la pressione offensiva nell'opposta metà campo. C’è prima il buon avvio del Bologna, che beneficia delle positive discese degli esterni, con Konè e Morleo che spingono con continuità, mettendo in mezzo pericolosi traversoni senza trovare pronto alla deviazione un abulico Cristaldo, con il greco che ci prova di sinistro mancando il bersaglio. Il Parma risponde con le buone incursioni di Schelotto e Biabiany, che cercano l’assist vincente per i puntuali inserimenti di Acquah, il cui potente destro è murato, anche se il match non decolla, fino a quando Paletta sbaglia l’anticipo su Cherubin, che di sinistro insacca l’1 a 0. La ripresa vede salire in cattedra Morello, due uomini più tecnici del Bologna (Konè e Christodoulopoulos) che spaccano spesso in due la difesa avversaria, con improvvise accelerazioni e preziosi assist per i compagni, con Christodoulopoulos che trova un gran corridoio per Friberg, il cui preciso assist basso, riceve la deviazione di Cristallo, con Cassani strepitoso a salvare sulla linea. I gialloblu cambiano assetto, inserendo Amauri e allargando Biabiany a destra, con Paladino sull'opposta fascia, cercando con continuità i cross dagli esterni, con il francese che trova Palladino sul secondo palo che realizza un gran sinistro al volo che vale l’1 a 1. Gli ultimi minuti vedono le due squadre provarci fino in fondo (destro alto di Amauri e destro respinto di Acquah da Curci), ma il risultato non cambia più, per l’1 a 1 finale.
Vince per 5 a 2 la FIORENTINA in casa del VERONA. Grande inizio di marca viola, con il trio di centrocampo guidato da uno strepitoso Valero a dispensare gioco, oltre a farsi vedere con puntualità in inserimento in zona gol (Aquilani particolarmente attivo). Gli esterni martellano dalla fasce con continui cross e pericolosi uno contro uno (bene Cuadrado e Pasqual), con il Verona chiusissimo in difesa a provare solo l’arma del contropiede, trovando a sorpresa l’1 a 0, con Sala che insacca di testa una corta respinta di Neto su tiro di Iturbe. Nonostante l’immeritato vantaggio, gli ospiti continuano a macinare gioco, esplorando anche le conclusioni da fuori (destro di Pizarro di poco fuori), con Cuadrado che, di testa, su assist di Valero, sfiora il palo prima che lo stesso asse si ripeta poco dopo, con Valero che mette una palla col contagiri per il taglio di Cuadrado che trafigge Rafael con un potente destro sul primo palo per l’1 a 1. L’orchestra viola continua a produrre gran gioco in velocità, questa volta sugli esterni, con Pasqual che pennella dalla sinistra sul secondo palo un preciso traversone che trova Aquilani, libero sul secondo palo per il facile appoggio che vale il 2 a 1. La ripresa vede un Verona più determinato cercare con più continuità Toni, con Iturbe che inizia ad accendersi in uno contro uno. Ma la Fiorentina è abile a difendere senza rischiare, per poi orchestrare con maestria il pallone quando in suo possesso, trovando alla prima azione il 3 a 1, con i soliti noti: Pizarro pennella su secondo palo per Aquilani il cui colpo di testa, respinto, viene agevolmente insaccato da Valero. Il Verona, seppur si trovi in 10 per l’espulsione di Donadel per fallo da ultimo uomo su Cuadrado lanciato da Matri, non rinuncia ad attaccare, portandosi sul 3 a 2 con Toni dal dischetto per dubbio fallo di Pizarro su Iturbe. La Fiorentina non si fa intimorire e continua a giocare sul velluto, trovando altre due reti, di Matri dal dischetto e di Aquilani che appoggia in rete un destro respinto di Cuadrado, con Iturbe (buona la sua gara) che si toglie la soddisfazione del gol personale con un grande coast to coast concluso con un gran sinistro, per la comunque meritata e mai messa in discussione vittoria viola.
Coglie una fondamentale vittoria in chiave salvezza il CHIEVO VERONA che si impone lontano dalle mura amiche all’Ardenza contro il LIVORNO per 4 a 2. Gara che conferma a pieno il problema fondamentale che ha caratterizzato la stagione degli amaranto: la fragilità difensiva palesatasi con forza in questo incontro. Il match è contratto e teso, con le due squadre che badano ad attaccare scoprendosi spesso, con gli schemi che saltano dopo pochi minuti, dando vita ad una gara interpretata all'attacco con l’unico obiettivo della vittoria. Dura un tempo la partita del Livorno, con l’illusorio vantaggio di Siligardi con un bel colpo di testa su assist di Mesbah a far ben sperare, anche se dopo solo tre minuti Paloschi realizza sottoporta su assist di Rubin, con Théréau che, poco dopo, insacca di testa su assist dello stesso Paloschi. I toscani si prodigano in una rabbiosa reazione che porta al fallo di Paulinho in area con lo stesso attaccante che realizza dal dischetto. Da quel momento in poi, si abbatte sul Livorno il ciclone Paloschi, che trova altre due reti ad inizio ripresa, prima sottoporta su assist di Hetemaj, e poi dal dischetto, per il 4 a 2 finale che nonostante gli attacchi livornesi non cambia più.
Tre punti anche per il TORINO, che, a domicilio, sconfigge il GENOA per 2 a 1. Gara davvero brutta e priva di sputi tecnici da registrare fino a pochi minuti dal termine, con il Genoa che tenta maggiormente di fare la partita, gestendo per larghi tratti il possesso palla senza però mai sfondare né per linee esterne, né centralmente, producendo pochissimo (destro di Motta alzato in corner da Padelli e conclusione centrale di Bertolacci). Il Torino, dal canto suo, è ancora meno incisivo, difendendosi con grande ordine, faticando però ad attaccare, tentando esclusivamente la giocata in contropiede (destro di Cerci respinto da Perin). La gara si riavvia improvvisamente negli ultimi minuti, quando Sturaro trova il cross preciso che permette a Gilardino di insaccare, colpevolmente libero da marcatura l’1 a 0, con il Torino che a quel punto si riversa nella metà campo avversaria producendo una rabbiosa reazione che porta alle rete di Immobile con uno splendido destro a giro, con Cerci che inventa in zona Cesarini un eurogol con un mancino da fuori area che si infila sotto l’incrocio dei pali per la vittoria d’orgoglio per i granata.
Termina per 4 a 2 la sfida tra NAPOLI e LAZIO. Inizio equilibrato, con gli ospiti per nulla rinunciatari, che si fanno vedere con insistenza nella metà campo avversaria, sospinti dal duo di esterni Lulic-Candreva, che attaccano con continuità dalla fascia, e da Mauri che, sulla trequarti, dispensa assist e prova anche a farsi pericoloso al tiro. Lo stesso trequartista sfiora il palo su assist di Candreva, per poi servire Lulic che aggira con un gran movimento l’avversario diretto e insacca l’1 a 0 con un gran diagonale, con Felipe Anderson che sfiora poco dopo, ancora per vie laterali, il raddoppio, saltando netto Mertens per poi calciare verso la porta con Reina reattivo nell'intervento. Il Napoli - che per larghi tratti subisce gli attacchi ospiti facendosi vedere solo con un destro di Higuain su assist di Pandev deviato da Berisha - inizia a produrre gioco, prima con una bella verticalizzazione per un positivo Insigne, il cui destro termina però alto, con Mertens che inventa poco dopo un gran destro che si infila sotto l’incrocio per l’1 a 1. A inizio ripresa la Lazio resta in 10 per somma di ammonizione di Cana, il cui fallo su Mertens dopo un bel triangolo con Higuain causa il rigore freddamente realizzato dallo spagnolo. A questo punto, il Napoli, beneficiando di larghi spazi sulla trequarti, diventa devastante, con i trequartisti che trovano con continuità l’argentino che, in forma super, prima trova il 3 a 1 su lancio di Insigne superando con facilità il diretto marcatore, poi sfiora la rete a tu per tu con Berisha, strepitoso nella respinta, prima che Insigne lo costringa ad una gran parata e la Lazio ritrovi con Onazi la rete della speranza, con Higuain a chiudere i conti, saltando netto Novaretti per poi depositare in rete il 4 a 2 finale.
Importante vittoria per il MILAN in chiave europea, che configge il CATANIA per 1 a 0. Crea più difficoltà del previsto il Catania, che non ha nessuna intenzione di porsi come agnello sacrificale, impostando buone trame di gioco, con gli esterni d’attacco Leto e Barrientos propositivi, la positiva regia di Lodi nel mezzo e le buone incursioni di Plasil in zona offensiva, che suggerisce per “El Pitu”, il cui sinistro termina a lato, con lo stesso argentino ad impegnare Abbiati poco dopo con una bella conclusione. Il Milan risponde con alcune buone individualità sulla trequarti di Kakà e Taarabt, che spacca spesso in due le difese con i suoi dribbling e le sue improvvise accelerazioni, anche se manca un corale gioco di squadra, con le sole individualità ad illuminare quasi esclusivamente la scena. Balotelli cerca la giocata, faticando però nel ricevere palle giocabili dagli esterni bassi, con Montolivo che pesca il jolly con un gran tiro da fuori area che vale l’1 a 0. Il Catania continua a disputare una buona gara, attaccando con più uomini in diverse circostanze, anche se manca la qualità della giocata negli ultimi trenta metri, con Bergessio che svaria su tutto il fronte ma fatica a farsi pericoloso, con il Milan che non fa molto meglio facendosi temibile su calcio piazzato (assist di Balotelli da schema per Mexes che, in mezza rovesciata, manca di poco lo specchio) senza riuscire a chiudere la partita. Abbiati effettua una grande parata su una bella punizione di Lodi, con gli etnei che chiudono in 10 per l’espulsione di Rinaudo, mentre Taarabt spreca in contropiede il 2 a 0, per la vittoria finale rossonera fondamentale per la corsa all’Europa League.
Preziosi tre punti per l’INTER che si impone sulla SAMPDORIA per 4 a 0. Pochi minuti e l’ex Icardi si fa trovare pronto all’appuntamento, deviando in rete un preciso traversone di Palacio per l’1 a 0, con il rivale Maxi Lopez che avrebbe subito l’opportunità di replicare calciando il rigore ottenuto da Gastaldello per ingenuo fallo di Ranocchia, ma si vede il suo destro sventato da un super intervento di Handanovic. Dopo i primi palpitanti minuti, che vedono anche l’espulsione di Eder per un’eccessiva reazione, la Samp inizia ad attaccare con orgoglio a testa bassa, schiacciando l’Inter nella sua metà campo, provandoci con attacchi a pieno organico, sia centralmente che dagli esterni, con De Silvestri particolarmente attivo in fase di spinta, andando vicino al gol prima con Maxi Lopez - il cui preciso destro è sventato da un grande riflesso di Handanovic - poi con Sansone su punizione indirizzata sotto l’incrocio, e, infine, con Soriano che indirizza nell’angolo un cross basso di De Silvestri, con Handanovic che si supera, compiendo degli strepitosi interventi. Nella ripresa, l’Inter, in vantaggio grazie ad un portiere davvero super, inizia a macinare gioco, trovando subito la rete con un bel colpo di testa di Samuel che spegne la Sampdoria. Seguono poi le ottime trame di gioco impostate centralmente da un positivo Kovacic e un illuminante Alvarez, che mettono in condizione le punte, in continuo movimento sul fronte di attacco, di trovare la via della rete, prima con Icardi che realizza la personale doppietta su assist di Palacio, e poi lo stesso Palacio che insacca di piatto destro su invito di Alvarez per l’importante vittoria nerazzurra.
Il posticipo della 33esima di Serie A porta in dote la vittoria della JUVENTUS per 2 a 0 in casa dell’UDINESE. Entrambe le squadre entrano in campo ben motivate, cercando di velocizzare immediatamente il gioco servendo le punte in profondità, con la Juve che si impone però con più forza e aggressività, viste anche le prove positive di Asamoah e le imprendibili giocate di Giovinco, spina nel fianco per gli avversari, protagonista del match, quale autore del gol che ha sbloccato la partita, oltre che per la buona gara giocata, sempre a disposizione dei compagni. Insacca infatti l’1 a 0 proprio con uno splendido sinistro a giro, con Scuffet che nulla può. Il gol da carica ai bianconeri, ma non spegne l’Udinese, che fa girare bene la palla e cerca di riaprire il match, lasciando pochi spazi per il contropiede avversario. La Juve è comunque letale quando entra nel possesso di palla, portandosi sul 2 a 0 a seguito degli sviluppi di un calcio d’angolo, con il tocco positivo di LIorente. La ripresa vede i friulani cercare di rientrare in partita, seppur senza riuscire a farsi veramente pericolosi, complice la poca incisività di Fernandes e la bravura della difesa avversaria, sempre pronta a arginare le loro avanzate. Troppo tardive le costruzioni di occasioni da rete per l’Udinese, limitate agli ultimi minuti, in cui riesce a trovare l’ultimo passaggio che era mancato in tutto l'arco del match, per la sconfitta finale.
In conclusione, resta imprendibile la Juve, ancora a più 8 dalla Roma, che ha sconfitto l’Atalanta ed è sola al secondo posto. Il Napoli che si impone sulla Lazio, è solo al terzo, mentre la Fiorentina è al quarto, a più 5 dall’Inter, che torna a vincere per ben 4 reti a 0 contro la Sampdoria. Nella lotta salvezza, Chievo e Bologna compiono un allungo forse definitivo su Livorno e Sassuolo, con il Catania ormai quasi rassegnato.