facebook telegram twitter whatsapp

Cultura

Il 'casus belli' di Pompei

Da Pompei a Raffaello: tra mediocrità ed eccellenze in Italia. La crisi dell'arte nel nostro Paese. Tante le bellezze presenti, ma purtroppo, molto spesso, abbandonate.

"Ogni crollo a Pompei per me é una sconfitta enorme": queste le sconfortanti parole di Johannes Hann, dal 2010 commissario europeo per le Politiche regionali, rilasciate durante l'intervista riguardo uno dei numerosi crolli avvenuti a Pompei. É dello scorso 3 marzo la notizia dell'ennesima rovina in uno dei più famosi siti archeologici del mondo: una parete di 2,5 metri collocata in via Nocera ha ceduto a causa delle forti piogge e dell'incuria che per anni il luogo ha subito. A peggiorare la situazione, nello stesso arco di tempo, due frammenti di affreschi sono stati trafugati. Dei delinquenti, servendosi di un taglierino, hanno sottratto la rappresentazione della dea Artemide situata nella casa di Nettuno. L'eclatante caso di Pompei ha messo in luce l'incapacità italiana di preservare i propri patrimoni artistici. La situazione è aggravata dalla crisi economica vissuta dal Paese che, invece, potrebbe trovare giovamento investendo sia risorse materiali che umane nel settore artistico, alquanto fiorente in Italia. La nostra nazione infatti, da sola, possiede il 70% del patrimonio culturale mondiale. I siti Unesco italiani sono 49, tra i quali beni inestimabili come la reggia di Caserta, la torre di Pisa, la costiera Amalfitana e il centro storico di Roma. Tuttavia molti capolavori non sono protetti dalle istituzioni, non vi sono incentivi e i capitali investiti vengono sperperati nell'interminabile burocrazia italiana, senza che il risultato di tali lavori sia riscontrabile sull’opera. In ogni caso é riscontrabile un tentativo di riscatto, in particolare nelle iniziative di scambio artistico promosse da alcune società pubbliche o private in collaborazione con vari musei e comuni sia italiani che internazionali. Tra gli eventi di maggior successo vanno sicuramente ricordati la "Madonna di Foligno" di Raffaello, "Amore e Psiche" dello scultore Canova in esposizione a Milano e "La ragazza con l'orecchino di perla" del pittore olandese Vermeer a Bologna. Saranno in grado queste tipo di iniziative a far rifiorire in molti italiani un amore per l'arte, purtroppo perduto nel corso del tempo? (DI FEDERICA CACCIA E GIULIA PIVATO)

X

Preferenze per tutti i servizi

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Abilitando l'uso dei servizi di terze parti, accetti la ricezione dei cookies e l'uso delle tecnologie analitiche necessarie al loro funzionamento.

© 2009-2024 Comunicare Futuro Srl
C.F. e P.IVA 09364120965

Mobile version

Fai pubblicità con Logosnews
Gestione cookie     Privacy