Preziose vittorie per Juve, Roma, Milan e Fiorentina. Stop per Napoli, mentre un altro pareggio per l'Inter. In coda, infine, un importante successo del Sassuolo.
Apre le danze della 32esima giornata l’atteso derby tra CHIEVO VERONA e VERONA, con la vittoria di quest’ultimo per 1 a 0. Nonostante il Chievo detenga un maggior possesso palla nell’arco del match, non riesce a costruire e concretizzare pericolose azioni di gioco. Gli avversari rispondono con la velocità del solito Iturbe e con passaggi celeri tra i vari reparti, con un super Toni che dimostra il suo buon momento realizzando il gol vittoria dell’1 a 0, originato da un cross di Cacciatore, con il bomber pronto a sfruttare un errore difensivo avversario al momento giusto, per la vittoria finale.
Finisce sul 2 a 2 la sfida tra INTER e BOLOGNA. Ottima partenza per i nerazzurri, che passano subito in vantaggio, a firma di Icardi, che riceve una palla cucita da Nagatomo e trafigge Curci. Nonostante i padroni di casa dominino la gara, costruendo buone trame di gioco e diverse palle gol, gli avversari riescono ad agguantare il pareggio, con Pazienza a farsi trovare pronto sul rimpallo di Lazaros, respinto poco prima da Handanovic, riportando la gara sull’1 a 1. La ripresa si apre con un’Inter sempre carica e propositiva, a fronte di un Bologna ordinato e nulla più, tanto che i nerazzurri riescono a riportarsi in vantaggio con la doppietta del buon Icardi, servito da Kovacic, autore di un potente tiro su cui nulla può l’incolpevole Curci. I rossoblu raccolgono forse più di quanto meritato, dimostrandosi abili a sfruttare una disattenzione difensiva avversaria, con Kone che ne approfitta e realizza il 2 a 2 a pochi passa dalla porta. La giornata no dell’Inter prosegue: la squadra di Mazzarri potrebbe infatti portarsi nuovamente in vantaggio, visto il rigore concesso, ma è bravo Curci a non farsi trafiggere da Milito, per il pareggio finale e la delusione dei tifosi nerazzurri.
Vince la LAZIO per 2 a 0 contro la SAMPDORIA, nonostante l'inizio positivo della Samp, che costruisce buoni schemi di gioco, facendosi subito propositiva con Gabbiadini, autore di una punizione che finisce alta, e di una conclusione, controllata con facilità da Berisha. I biancocelesti, fino a quel momento passivi, con solo un pericoloso tiro di Candreva, chiudono in bellezza il primo tempo grazie a uno strepitoso Keita, che confeziona un perfetto assist raso terra per Candreva che vale l’1 a 0. Nella ripresa, nonostante la superiorità numerica a seguito dell’espulsione di Biglia per somma di ammonizioni, non riesce ad agguantare il pareggio, limitandosi a provarci con tiri dalla distanza. Anzi, subisce la beffa con il gol del raddoppio biancoceleste a firma di Lulic, sul cui fortissimo tiro nulla può Da Costa, per il 2 a 0 finale.
Tre punti importanti anche per la ROMA che si impone per 3 a 1 in casa del CAGLIARI. Protagonista indiscusso del match è Destro, autore di una fenomenale tripletta che chiude le danze. I sardi, consapevoli della pericolosità, velocità e imprevedibilità degli attaccanti giallorossi, pressano forte i portatori di palla e vanno anche vicino al gol in un paio di occasioni: un colpo di testa di Pinilla e una buona punizione di Nenè. Ecco che arriva l’episodio che cambia le sorti del match: è Gervinho a mettere in mezzo per Destro che insacca freddamente Avramov per l’1 a 0. Nel secondo tempo, il Cagliari alza il baricentro nel tentativo di riportarsi in partita, lasciando però pericolosi varchi agli avversari che impostano diverse azioni in contropiede, tanto che è proprio su due ripartenze che, ancora Destro riceve prima palla da Nainggolan e trafigge il portiere per il 2 a 0, rendendosi poi autore della sua tripletta personale su assist di Florenzi, mettendo così la partita in ghiaccio. A nulla serve la reazione d’orgoglio del Cagliari, che si porta sul 3 a 1 finale, a seguito del penalty realizzato da Pinilla per il fallo subito da Benatia, con la sconfitta finale.
Pesante sconfitta in casa per il CATANIA, per 2 a 1 a mano del TORINO. Eppure sono gli etnei a dominare il primo tempo, tanto da portarsi subito in vantaggio con Bergessio, a seguito della ripartenza orchestrata da Plasil, a fronte di Torino passivo e opaco, che rischia in altre occasioni di subire il raddoppio. Cambio di rotta nel secondo tempo: è un altro Toro quello che esce dagli spogliatoi e si rende pericoloso in più situazioni, complice anche la buona prestazione di Immobile. Si materializza anche il pareggio ad opera di Farneroud, abile a inserirsi sorprendendo la difesa avversaria per l’1 a 1, con i granata che non si fermano, tanto da passare persino in vantaggio con Immobile che beneficia del buon lavoro di Meggiorini e insacca il 2 a 2. Il Catania, di contro, subisce una forte batosta, forse decisiva, sancendo quasi la retrocessione nella cadetteria.
Perde anche l’UDINESE per 2 a 1 a mano della FIORENTINA. Buona prestazione per la viola, illuminata dal faro Cuadrado, che risolve il match, a fronte di una altrettanto positiva Udinese, anche se Muriel non riesce a incidere come al solito, faticando a rendersi pericoloso. Sono i padroni di casa a passare in vantaggio: dopo esserci andati vicini, con un pericoloso colpo di testa di Matos, respinto da Scuffet, con Ilicic che manda alto sopra la traversa, è Cuadrado a segnare l’1 a 0 con un potente tiro dalla distanza, complice anche una deviazione di Danilo, con il portiere che nulla può. I friulani incassano il colpo e aspettano la ripresa per reagire, grazie anche alle buone giocate di Fernandes, che disturbano Neto in più occasioni. Ma la Fiorentina non resta a guardare, si riorganizza e torna ad impostare il proprio gioco, con il raddoppio che è nell’aria e si materializza a seguito del penalty concesso per lo scontro di Danilo su Cuadrado, a firma di Rodriguez. Nonostante l’Udinese rialzi la testa e attacchi con grande intensità, tanto da portarsi sul 2 a 1 per merito di un preciso tiro di Fernandes, è troppo tardi, per la vittoria finale viola.
Tre punti importantissimi in chiave salvezza per il SASSUOLO, che vince per 2 reti a 0 in casa dell’ATALANTA. Dopo una fase di studio tra le due squadre, sono gli ospiti a cambiare le sorti del match, con Sansone che realizza con un buon destro l’1 a 0. Gli orobici incassano e non riescono a farsi pericolosi né ad orchestrare pericolose ripartenze, tanto da subire il raddoppio ad opera dello stesso Sansone, che realizza anche la sua personale doppietta su calcio di punizione. La partita finisce qui, con gli avversari che non riescono a reagire, andando solo vicino al gol sul finale di gara, con un colpo di testa di Bentancourt respinto da Pegolo, ma è troppo tardi, per la sconfitta finale.
Si chiude per 1 a 0 a favore del PARMA la sfida contro il NAPOLI. Primo tempo caratterizzato da un esasperato tatticismo, con le sorti del match che si giocano in mediana, dove gli speculari pressing portati dai pari ruolo irretiscono le trame di gioco. Ne esce fuori una gara sterile, con il Parma chiusissimo dietro (gran prova difensiva di Paletta in costante anticipo di Biabiany), che fatica in fase offensiva, ricorrendo spesso a estemporanei lanci dalla difesa, cercando di ripartire con alcuni buoni affondi sulle fasce di Schelotto e Biabiany e alcune giocate sulla trequarti di Palladino. Il Napoli, dal canto suo, pur imponendo maggiormente il possesso palla sugli avversari, stenta nella costruzione del gioco, con i soli Callejon e Insigne a cercare la giocata, senza mai trovare l’imbucata vincente per Higuain. Di tutt’altra pasta il secondo tempo, con entrambe le squadre più propositive e propense nello sbloccare il risultato, con emozioni a raffica nel giro di pochi minuti, prima con un dubbio rigore non concesso per fallo su Hamsik, con Biabiany che vanifica poco dopo un pericoloso contropiede ritardando l’ultimo passaggio e favorendo così la difesa ospite. Lo stesso francese impegna Reina su un preciso cross per Schelotto, con Paletta che serve poi una gran palla per Cassani che, di prima, pennella un preciso cross nel mezzo, con Parolo perfetto nell’inserimento che impatta splendidamente col destro realizzando l’1 a 0. Il Napoli - dopo aver rischiato il 2 a 0 su bell’azione di Acquah, il cui destro termina di poco fuori, e in contropiede con Schelotto che si divora il raddoppio fallendo l’aggancio a tu per tu con Reina - prova a rialzarsi, con il doppio cambio Zapata Mertens. Il belga da grande vivacità alla manovra offensiva con i suoi assist e i suoi dribbling, al pari di Zapata che, cercato da Insigne (pericolosissimo di sinistro su assist di Mertens), sfiora di testa il gol in due occasioni e si procura anche un rigore, non visto dall’arbitro, che ammonisce addirittura l’attaccante per simulazione. Gli assalti del Napoli, ben controllati da un attento Parma che tenta poi di ripartire di rimessa, risultano vani, per la vittoria finale emiliana.
Termina per 2 a 0 la sfida tra JUVENTUS e LIVORNO. Pochi istanti ed è subito Emeghara per i toscani a scappar via in velocità, calciando di potenza da fuori area, con Buffon attento nell’intervento. Sembra il preludio ad una gara quantomeno aperta, invece bastano pochi minuti alla Juventus per prendere le redini del match, con l’avvolgente e preciso giro palla che costringe il Livorno completamente sulla difensiva, tentando unicamente di ripartire. I bianconeri sfondano ripetutamente sia centralmente (buona la prova di Pogba su tutti) che esternamente, con le punte che ricevono diversi palloni giocabili, arrivando spesso al tiro. Numerose le occasioni, con le più pericolose che portano la firma di Tevez che, per ben due volte impegna Bardi, e di Chiellini, il cui sinistro su assist di Pogba, da buona posizione, termina di poco a lato. La netta supremazia bianconera si concretizza nel giro di pochi minuti con due reti a firma di Illorente, prima con un gran sinistro su assist di Tevez, e poco dopo di testa da corner, con Bardi non perfetto nell’intervento per il 2 a 0, con Lichtsteiner prima e Tevez poi a sfiorare il 3 a 0, con il Livorno che si è visto solo con un tentativo in contropiede di un positivo Emeghara. La ripresa vede i toscani generosi tentare di riaprire l’incontro, attaccando con coraggio nella metà campo avversaria, impostando una precisa manovra avvolgente, anche se la Juve è attentissima e concede pochissimo (bel sinistro di Duncan sventato da un intervento di Buffon), tentando di chiudere il match in contropiede, con Pogba e Giovinco che ci provano senza fortuna, sancendo le meritata e netta vittoria juventina.
Si chiude per 2 a 1 la sfida tra GENOA e MILAN. Inizio gara caratterizzato da grande agonismo tra le due squadre, con la costante di cercare le rispettive prime punte, il Genoa, soprattutto con gli affondi sulla fascia sinistra di Antonelli e Marchese, il Milan, con i cross dalle fasce con Bonera e Taarabt che compiono dei buoni tagli. Nessuna occasione degna di nota, fino a quando Taarabt, servito da Kakà, inventa la giocata, con una grande accelerazione culminata con un potente destro da fuori che fulmina Perin per l’1 a 0. La reazione del Genoa non si fa attendere, con il Milan che col passare dei minuti viene schiacciato nella sua metà campo, faticando a ripartire. La manovra avvolgente avversaria mira ad allargare il gioco sugli esterni e a disperdere la difesa rossonera, portando i suoi frutti in termine di pericolosità, con i movimenti degli esterni (bravo Fetfatzidis tra le linee, accentrandosi col suo velenoso sinistro) che portano spesso, oltre al cross, anche a liberare spazio per gli inserimenti centrali dei centrocampisti. E’ pericoloso Bertolacci con due conclusioni che finiscono fuori, la prima di pochissimo, la seconda sventata dalla difesa, con Mexes che su cross teso di De Maio, sfiora l’autorete con un pericoloso colpo di testa. La ripresa si apre con il Genoa che continua riprendendo da dove aveva finito, attaccando, con Fetfatzidis che impegna Abbiati con un gran tiro, e De Maio che da corner manca di poco la porta. Il Milan, come nel primo tempo, converte in oro le palle create, con Taarabt che legge il puntuale inserimento di Honda e lo serve con un gran tocco, con il giapponese che fa fuori Marchese con un gran dribbling, calciando poi con un preciso scavetto, con Sculli che, in scivolata, cerca disperatamente il salvataggio riuscendo solo a toccare il pallone per il 2 a 0. Nonostante il gol, il Genoa continua a mantenere un atteggiamento propositivo, attaccando con un gran numero di uomini, senza però inizialmente creare pericoli, con Motta che inventa il 2 a 1, da azione da calcio d’angolo, trovando un gran destro che batte sulla traversa e colpisce involontariamente il corpo di Abbiati, con la sfera che finisce in rete. I rossoblu, trovato il gol, si riversano con ancor più vigore, sfiorando il pari evitato solo da uno strepitoso Abbiati che sventa un gran destro a giro di Sturaro. E’ poi Mexes a salvare su colpo di testa di De Maio, con il Genoa che ci prova fino all’ultimo e il Milan che difende con i denti il vantaggio per la preziosissima vittoria finale, che premia la squadra più cinica, punendo eccessivamente il Genoa che avrebbe meritato, per la mole di gioco espressa, quanto meno il pareggio.
In conclusione, la Roma vede sfumata la possibilità di trovarsi a meno cinque dalla Juve, visto che i bianconeri vincono nel posticipo contro il Livorno, mantenendo così il distacco dai giallorossi di 8 lunghezze. Invariata la posizione del Napoli, arrestato dal Parma, con la Fiorentina al quarto posto, a cinque punti dall’Inter, che non va oltre il pareggio, e dal Parma, che ferma i partenopei. Bene anche per Milan, Lazio e Torino, mentre rimane sempre incerta la lotta salvezza, con solo il Catania che sembra ormai aver alzato bandiera bianca.