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Sociale, Castano Primo

Clown: giovani e anziani "si ride"

Il progetto 'Torno Clown' dell'istituto d'istruzione superiore Torno. Una tradizione che si rinnova: gli studenti delle quarte Scienze Umane alla Colleoni ed alla San Giuseppe.

Nasi rossi, parrucche, occhialoni, papillon e non potevano ovviamente mancare i classici vestiti dai colori più svariati. La tradizione che si rinnova; perché, alla fine, proprio di tradizione ormai si deve parlare. Non è il Torno senza il “Torno Clown”. Così, anche quest’anno gli studenti delle classi quarte delle Scienze Umane, puntuali si sono presentati nuovamente nelle due case di riposo di Castano Primo. Dalla Fondazione Colleoni alla San Giuseppe e… rigorosamente abbigliati da pagliacci, si è giocato, cantato e ballato tutti insieme, facendo per un attimo dimenticare agli anziani ospiti la solitudine e riassaporare il gusto del divertimento. “Un’iniziativa certamente importante e di ulteriore crescita per i nostri ragazzi – spiega il professore di educazione fisica nonché anima del progetto, Michele Zanmarchi – Fin dal primo anno in cui sono arrivato all’istituto d’istruzione superiore Torno, mi sono attivato per far fruttare alcuni miei contatti con l’associazione “Veronica Sacchi” (che è referente per l’Italia del gruppo americano del “dottor sorriso” di Patch Adams), appunto per cercare di coinvolgere gli alunni in questa esperienza. La risposta è stata molto positiva ed è nata l’iniziativa che abbiamo voluto ribattezzare “Torno Clown”. Il progetto vede, dunque, i giovani delle classi quarte delle Scienze Umane impegnati per una settimana col corso sulla clowneria, durante il quale apprendono le varie tecniche di trucco e di prestidigitazione; successivamente girano il territorio portando spettacoli e allegria gratuita a chi è in difficoltà e chiede solamente un sorriso. “Quest’anno, inoltre – conclude il professor Zanmarchi – oltre agli studenti delle quarti D, E ed F, sono stati differenti gli insegnanti che hanno voluto partecipare attivamente e che ci hanno dato il loro sostegno ed aiuto. Senza dimenticare, poi, gli allievi che oggi frequentano la quinta che si sono offerti per insegnare la clowneria ai compagni più giovani. Insomma, un impegno di solidarietà e voglia di fare che ha messo assieme un gruppo di 120 apprendisti artisti. Il risultato, infine? Ottimo. Gli ospiti delle due strutture castanesi aspettano altre occasioni d’incontro con il “Torno Clown” e si sono fatti promettere che presto i ragazzi torneranno a trovarli”.

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