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Territorio, Mesero

Crisi 'Esab': i dipendenti a Roma

Mercoledì 29 luglio i lavoratori della Esab Saldatura di Mesero, dopo convocazione ufficiale, si sono recati al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere della situazione anomala che caratterizza l’azienda, ad oggi decisamente sana ma che per una logica di profitto la dirigenza ha chiesto di chiudere.

Una delegazione di 40 lavoratori è partita martedì notte con pullman sindacale alla volta di Roma
Mercoledì 29 ore 7.00 i lavoratori, in un corteo pacifista ma con bandiere colorate CUB, è stato blindato da 15 poliziotti, alcuni in divisa antisommossa, in piazza Trevi.
Ore 10 incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. Presenti all’incontro: Dott.ssa Flavia Di Mario e Dott. Giampiero Castano (rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti), Dott. Biancassi (Rappresentante Regione Lombardia), Dott. Pietro Bruno (delegato Sen. Mario Mantovani), Riccardo Molla (sindaco di Mesero), Walter Montagnoli e Fernanda Garavaglia (sindacati CUB), Renato Esmeraldi (Fiom Cgil), Peter Dodd (dirigente Esab mondiale), Massimo Impavidi (amministratore delegato Esab Italia), Fulvio Esposito ( Direttore Finanziario Esab Italia), l’avvocato legale della Esab Italia, il consiglio di fabbrica composto da: Bruno Calcaterra, Claudio Riccardi, Valerio Garavaglia, Maurizio Castellazzi, e altri 5 lavoratori Esab. Fuori dal Ministero: i restanti lavoratori a cui si sono uniti alcuni rappresentanti CUB e lavoratori in crisi di aziende romane. Presente anche il consigliere comunale meserese Davide Garavaglia.
Il Ministero, preso atto della situazione, ha proposto all’azienda di ritirare la procedura di licenziamenti e di sostituire la mobilità con una cassa integrazione speciale per crisi aziendale con un piano di riorganizzazione e ristrutturazione studiato con Regione/Provincia e Ministero. (procedura CIGS per crisi della durata di 24 mesi. La procedura dovrà necessariamente culminare con una intesa presso il Ministero del Lavoro).
L’azienda ha preso atto della proposta del Ministero, sostenendo però che l’idea aziendale era quella di sospendere la mobilità di un mese prendendo quindi più tempo per accordarsi meglio con le parti, il Ministero non ha accettato questa proposta.
Il Ministero, sollecitato dai senatori che hanno fatto interpellanza parlamentare urgente nei giorni scorsi (Garavaglia, Mantovani, Roilo e Vimercati), si è mobilitato per fare pressione all’azienda e costringerla a prendere una decisione in merito.
I rappresentanti Esab si sono ritirati 3 ore per decidere il da farsi, ma alla fine hanno chiesto qualche giorno in più per decidere ulteriormente della questione e della risposta da dare al Ministero.
Lunedì 3 agosto alle 13 presso la sede della Regione in via Melchiorre Gioia a Milano ci sarà un ulteriore incontro, si spera risolutivo, della questione con i rappresentanti della Regione, dell’Azienda, del Consiglio di fabbrica e del Ministero (rappresentato dal Dott. Giampiero Castano).
L’intenzione dei lavoratori è quella di mantenere il sito produttivo oppure, in caso di ‘fuoriuscita’ della Esab e della società finanziaria Charter dal sito di via Mattei al posto di un’eventuale azienda subentrante, avere possibilità di riassunzione e riorganizzazione.
Ricordiamo però che la procedura di mobilità è per ora ancora in atto (la data prevista per la firma della mobilità è il 5 settembre), ed agosto è mese di ferie o comunque di difficile reperibilità sia per i dirigenti che per il Ministero. L’intenzione dei lavoratori è quella di continuare con gli scioperi per tutto il mese di agosto.
Bisogna continuare a combattere e a mantenere vivo e attivo il tavolo della trattativa.

I dipendenti Esab

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