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Fuori campo

Rimane solo il secondo posto

Vince la Juventus sulla Fiorentina, così come l'Inter e il Napoli. Sconfitto il Milan in casa dell'Udinese

Il primo anticipo della 27esima giornata di Serie A vede la sconfitta del MILAN per 1 a 0 in casa dell’UDINESE. La partita non regala grandi emozioni, con i rossoneri che non appaiono in gran forma, dimostrandosi poco incisivi nei vari reparti. Gli avversari ne approfittano e vanno subito vicino alla rete con Pereyra, che, solo davanti alla porta, non angola il tiro, centrando Abbiati. Il Milan cerca di rispondere con una conclusione di testa di Pazzini, ma è bravo Scuffet nell'intervento. La ripresa prosegue sulla falsa riga del primo tempo, con il Milan che non riesce a far male e l’Udinese che sale invece di intensità e si porta in vantaggio, grazie anche alla disattenzione della difesa avversaria. Pereyra avvia un’azione rapida, servendo Fernandes che crossa per Di Natale, che insacca. Il Milan reagisce: cerca di rendersi pericoloso con la coppia Balotelli-Pazzini, oltre che con l’ingresso di Taarabt, ma il risultato non cambia.
Il secondo anticipo tra CATANIA e CAGLIARI termina sull'1 a 1. Il primo tempo regala poche emozioni. I sardi chiudono gli spazi, senza però rendersi pericolosi sul fronte d’attacco, con gli avversari che faticano a costruire gioco, provando a effettuare lunghi lanci per un opaco Bergessio, seppur vadano vicini al vantaggio con un bel calcio di punizione di Lodi e un tiro di Keko, fermato da Avramov. Il secondo tempo si apre con il vantaggio per il Cagliari che porta la firma di Vecino, che si gira in area e batte Andujar, complice anche una disattenta difesa etnea. Il Catania reagisce e alza il baricentro, agguantando il pareggio su punizione di Lodi, con Bergessio che sfiora di testa, superando il portiere. A questo punto, gli etnei puntano su cambi offensivi per cercare la vittoria, con l’ingresso di Leto e Fedato al posto di Keko e Barrientos, dando così spinta sulle corsie esterne. Vanno vicino al vantaggio con Biraghi e Rolin, ma è tutto inutile, con gli ospiti che si chiudono nella propria metà campo a difesa del risultato che non cambia, neanche con l’espulsione di Avelar.
Il lunch match tra JUVENTUS e FIORENTINA finisce per 1 a 0 a favore dei padroni di casa. Gara dominata nel primo tempo dai bianconeri, per merito della netta superiorità dei centrocampisti (positive per dinamismo, intensità e precisione nelle giocate le prove di Pogba e Vidal), con gli esterni molto attivi (tiro da buona posizione scoccato da Lichtsteiner che pecca però di precisione) facendosi trovare nello spazio saltando l’uomo e creando spesso superiorità numerica. La Juve trova la rete dell’1 a 0 con una magia di Asamoah, che salta di tacco Cuadrado e insacca in rete. La Fiorentina, praticamente inesistente nel primo tempo, e in difficoltà nel girare palla e cercare Gomez, ben marcato dai centrali bianconeri, non riesce a creare gioco, vista la prova opaca di Pizarro e Aquilani, che perdono tutti i duelli e i contrasti con i pari ruolo avversari. Pecca poi di precisione e di inventiva in mediana senza riuscire a fare girare la squadra, salvo qualche tentativo di Cuadrado in uno contro uno e di Vargas, molto cercato sulla sinistra dai compagni. La viola si rianima nella ripresa, alzando il baricentro e pressando alti gli avversari. La difesa juventina è però attentissima, e il giro palla viola non porta alla creazione di vere occasioni, ad eccezioni di un paio di tiri da fuori a firma di Vargas e Wolski che terminano però a lato. L’unica grande occasione scaturisce da un’iniziativa di Vargas che salta Barzagli, mette in mezzo, con Wolski che prolunga per Matos, con l’attaccante libero da marcature che colpisce di testa centrando una clamorosa traversa. Nonostante il pericolo, la Juve regge bene dietro cercando di far male quando ne ha la possibilità, portando a casa la vittoria finale.
Si chiude per 1 a 0 la sfida tra INTER e TORINO. Sono i nerazzurri a fare la partita, gestendo quasi ininterrottamente il possesso palla, pur faticando a trovare spazi, allargando poco il gioco sulle corsie laterali, affidandosi per lo più alle giocate dei singoli (bene Guarin nelle incursioni e in uno contro uno). Di contro, il Toro, è sì attento e ordinato nella fase difensiva, ma mai pericoloso in contropiede, con Cerci e Immobile ben marcati e mai lanciati in profondità dai compagni. Le occasioni sono di conseguenza poche, scaturite da errori individuali o azioni personali Per i granata, il corner di Cerci, mal respinto da Handanovic, con Immobile che calcia con il portiere fuori porta, peccando però di precisione. Per l’Inter, ci prova Guarin da fuori, il cui destro viene respinto, oltre alla bella accelerazione sulla destra, con due avversari saltati, con la palla messa in mezzo e Palacio che colpisce di testa trovando la buona risposta di Padelli. Trova poi il vantaggio con Palacio, che dopo uno scambio con Cambiasso, indirizza di testa la palla alta, cercando un compagno nel mezzo, sorprendendo invece Padelli che osserva il pallone insaccarsi a fil di palo per l’1 a 0. Nella ripresa, il Toro alza il baricentro, attaccando con maggior insistenza. Cerca con maggior continuità Cerci e Immobile in profondità, alzando anche i mediani che agiscono spesso in posizione da trequartista (destro deviato di Kurtic respinto da Handanovic), con l’Inter che tiene bene dietro (buona la prova di Rolando) e si affida alle individualità per cercare di colpire. Buono lo spunto di Guarin, che mette in mezzo, con la difesa ospite che allontana il pericolo, ed Hernanes che sfiora il palo con un bel destro, e l’ultima occasione della gara che capita sui piedi di El Kaddouri, che, servito da una gran palla di Cerci, colpisce malissimo indirizzando fuori da buona posizione per l’importante vittoria nerazzurra.
Termina per 4 a 2 la sfida tra SAMPDORIA e LIVORNO. Partita a dir poco roccambolesca quella del Luigi Ferrarsi, dove il tatticismo lascia spazio a gravi errori individuali, sfortunate autoreti e prodezze dei singoli. Inizio sconcertante per i padroni di casa, con la retroguardia disattenta, che viene facilmente bucata dalle giocate esterne. Paulinho, su cross di Belfodil, colpisce una clamorosa traversa, con l’attaccante algerino letteralmente scatenato a servire una deliziosa palla nello spazio, armando il sinistro di Mesbah che viene respinto sulla traversa da Da Costa. Mbaye, sotto porta, converte in rete per l’1 a 0, con un’altra bella azione sull’esterno che porta al gol del 2 a 0, questa volta su bella iniziativa di Greco, che salta due uomini e mette in mezzo, con la palla che viene deviata da Benassi, favorendo così l’accorrente Mbaye che insacca il 2 a 0. La Samp, colpita a freddo, avendo fatto registrare prima delle due reti solo un pericolo da calcio piazzato a firma di Gabbiadini, si rianima nella ripresa, riversandosi in avanti nel tentativo di riaprire il match, con Soriano che calcia di sinistro dal limite dell’area, trovando la respinta di Bardi, che nulla può sul tap-in vincente di Krsticic per il 2 a 1. Il Livorno si fa poi male da solo con una autorete di Ceccherini che devia in rete un innocuo colpo di testa, con la sfortuna a colpire ancora i toscani, con un potente destro di Okaka che viene deviato imparabilmente in rete da Coda. Gli ospiti, colpiti irrimediabilmente nel morale, capitolano poco dopo, subendo il definitivo 4 a 2 finale in contropiede con Gabbiadini che, servito da Okaka, insacca di piatto sinistro, per la spumeggiante vittoria finale che punisce oltremodo un a tratti positivo ma sfortunatissimo Livorno.
Termina per 0 a 0 la sfida tra BOLOGNA e SASSUOLO. Partita brutta e molto spezzettata, dove ad avere la meglio è il tatticismo, con le squadre che non si scoprono mai più di tanto alla ricerca del gol vittoria, e le sole individualità di Christodoulopoulos da una parte (pericoloso un suo destro respinto da Pegolo oltre a buone iniziative e uno contro uno in tutto l’arco del match) e Sansone dall'altra (con una traversa colpita e numerose serpentine che lo rendono l’incubo della difesa avversaria, peccando però di precisione sotto porta) a smuovere le acque di uno scialbo incontro. L’acuto del singolo non arriva, per il pari finale che lascia pressoché invariate le difficili situazioni di ambedue le compagini.
Importante vittoria per l’ATALANTA che si impone per 1 a 0 sulla LAZIO all'Olimpico.
Sono i biancocelesti a fare la partita, affidandosi soprattutto agli spunti degli esterni, con Keita e Candreva molto attivi sulle fasce, al pari di Konko che accompagna costantemente l’azione sulla destra, anche se manca la giocata decisiva a ridosso dell’area di rigore (pericoloso Candreva con due conclusioni personali, di cui una da calcio piazzato con Consigli attento negli interventi). L’Atalanta si chiude bene concedendo poco o nulla agli avversari, per poi ripartire con pericolosità in contropiede. Bella l’azione in velocità, con Bonaventura che serve Moralez, il cui preciso cross trova la deviazione di testa di Stendardo con il pallone che termina di poco a lato. Ad inizio ripresa, l’Atalanta trova la rete con una bella azione sulla sinistra rifinita da Bonaventura, che premia la sovrapposizione di Brivio, il cui cross è deviato di testa da Estigarribia, con Marchetti che respinge centralmente e nulla può sul tap-in vincente di Moralez per l’1 a 0. La Lazio, già in difficoltà, si fa male con le proprie mani, con Candreva che si fa ingenuamente espellere, e l’Atalanta che si fa così ancor più insistente, cercando di far male nei maggiori spazi che si aprono nella metà campo laziale. I biancocelesti hanno però la forza di reagire, cercando il pari a pieno organico (effettuati tutti i 3 cambi) costringendo gli ospiti a chiudersi in difesa, con il match che nonostante i tentativi laziali e quelli di rimessa della Dea (clamorosa occasione per Carmona il cui destro a pochi centimetri dalla porta è alto) non vede nessuna delle due squadre trovare il gol, per la vittoria atalantina.
Vince il PARMA per 2 a 0 contro il VERONA. Partita dai bassi ritmi di gioco e con poche occasioni da segnalare. Nel primo tempo sono i padroni di casa a passare in vantaggio su azione confusa sugli sviluppi di calcio da fermo, con la palla che arriva a Gobbi che calcia verso la porta e l'accorrente Biabiany devia in rete superando Rafael. Nella ripresa i ducali difendono il risultato e non lasciano spazi agli avversari, che faticano a pungere con la forza della manovra, cercando così di affidarsi alle giocate di Iturbe, ma senza risultati. Il match viene chiuso definitivamente dal 2 a 0 del Parma grazie a Cassano che ruba palla a Rafael, colpendo il palo, con la sfera che arriva a Schelotto, che insacca il 2 a 0 finale.
Conquista i tre punti il CHIEVO VERONA, imponendosi per 2 a 1 contro il GENOA. Sono subito i padroni di casa a passare in vantaggio, con Paloschi che realizza dal dischetto il rigore concesso per l'ingenua trattenuta di Konatè a danno di Stoian. Il gol galvanizza il Chievo, che si fa pericoloso con lo stesso attaccante poco dopo, con un tiro che gira alto al limite dell'area piccola. Il Genoa reagisce e aumenta la pressione, macinando gioco a caccia del pareggio, che nonostante i tentativi di De Maio che calcia in mischia verso la porta su sviluppo di calcio d'angolo, e Motta che segna ma vede la rete annullata per fuorigioco di Gilardino, non si materializza. Il Chievo, dal canto suo, risponde con due buone giocate di Hetemaj e Rigoni, entrambe respinte dalla difesa avversaria. La ripresa, che vede tentativi su ambo i fronti, porta al sospirato pareggio per gli ospiti, con Gilardino che realizza da calcio d'angolo. Proprio quando la gara sembra conclusa, ecco l'episodio che cambia le sorti del match: i padroni di casa ottengono un rigore che viene realizzato da Paloschi, portando i suoi all'inaspettata vittoria finale.
Si chiude per 1 a 0 l’attesissima sfida tra NAPOLI e ROMA. Pronti via e i giallorossi sfiorano la rete, con un bell'invito di Strootman per Gervinho che, a tu per tu con Reina, colpisce debolmente di testa vanificando il pericolo. Sembra un preludio del gran primo tempo della Roma, che mette alle corde il Napoli con un micidiale pressing mirato a chiudere ogni linea di passaggio, per poi ribaltare immediatamente il fronte di attacco sull'out di sinistra per sfruttare la velocità di Gervinho, che con il suo grande movimento, alterna accelerazioni fulminee a preziosi assist per aprire spazi ai compagni. Illuminante è, ancora una volta, Pjanic, che serve palle al bacio per i compagni, con le positive prove di Taddei e Naingollan. Pjanic propizia la miglior occasione dei suoi, lanciando Gervinho che salta Fernandez per poi calciare però sotto porta troppo addosso a Reina, bravo ad opporsi, con lo stesso ivoriano a servire Bastos dopo una bella azione in campo aperto, con potente sinistro del brasiliano che viene sventato dal portiere. Il Napoli è invece sottotono, con l’inferiorità in mediana a compromettere la fluidità del gioco, con gli esterni alti che faticano a ricevere palle senza mai allargare la difesa avversaria, con Higuain quasi mai servito con palloni giocabili e il solo Mertens ad impegnare il portiere con un destro a giro. La ripresa si apre con una grandissima parata di De Sanctis sul destro di Callejon. Ancora, un grande Mertens va sul fondo e mette in mezzo con Higuain che impatta di destro alzando alto sopra la traversa. Sul fronte giallorosso, Bastos mette in mezzo per Florenzi, il cui destro viene murato, così come quello di Maicon e di Gervinho. Ecco poi che Ghoulam confeziona un cross al bacio sul secondo palo per la testa di Callejon, che insacca l’1 a 0, con il risultato che non cambia nonostante gli ultimi assedi giallorossi.
In conclusione, più 14 per la Juve, ormai incontrastata al primo posto. Si contendono il secondo Roma e Napoli, con quest’ultimo che esce vittorioso dallo scontro con i romani. A seguire la Fiorentina, separata dall’Inter da un solo punto. Sorprende anche il Parma, che conquista i tre punti ed è a meno uno dai nerazzurri.

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