I bianconeri vincono a San Siro contro un buon Milan, mentre pareggiano Roma, Inter e Napoli. Sconfitta la Fiorentina dalla Lazio. Parma vittorioso e che vede la zona Europa.
La 26esima giornata di Serie A apre le danze con l’atteso scontro tra ROMA e INTER, che si conclude sullo 0 a 0. Partono bene i nerazzurri, che cercano di orchestrare il loro gioco per poter far male ai padroni di casa, inizialmente disattenti, con Torosidis non sempre ben posizionato. La prima occasione è però di marca giallorossa, con Gervinho autore di una debole conclusione su passaggio di De Rossi. L’Inter, dal canto suo, alza il baricentro e continua ad attaccare, seppur manchi la finalizzazione dell’azione. Prima si vede negare un rigore su Icardi, trattenuto da Benatia, poi sfiora la rete con Palacio, che, su cross di Alvarez, manda alto, con la Roma non in gran forma, che fatica a rendersi pericolosa. Il secondo tempo si apre sulla falsa riga del primo, con i padroni di casa che cercano la mossa vincente con l'ingresso di Pjanic al posto di Ljajic, mentre l'Inter inserisce Hernanes per Alvarez. Ecco che si delinea la prima occasione dei giallorossi, con Torosidis che, dalla destra, mette dentro per l'accorrente Gervinho, ma è abile Rolando ad anticiparlo, mandando in corner. Altra chance per la Roma, con Nainggolan bravo a liberare Pjanic, con Handanovic eccellente nell'intervento. Di contro, l'Inter si affida alle ripartenze, peccando però di precisione nei passaggi, con Palacio che fatica a concretizzare, con la partita che finisce qui, regalando così poche emozioni a discapito delle aspettative.
Il lunch match della domenica termina con la vittoria del CAGLIARI per 3 a 0 contro l'UDINESE. A dispetto del gioco prodotto in campo, dopo una buona occasione sbagliata da Di Natale, sono i sardi a passare in vantaggio con Ibarbo, che si libera in area e trafigge Scuffet. I friulani cercano di reagire con il solito Di Natale, ma è bravo il portiere prima, e la traversa poi, a scampare il pareggio, con le occasioni che arrivano solo dalle incursioni di Pereyra e Gabriel Silva. Il Cagliari imposta una buona difesa, affidandosi soltanto ad azioni in contropiede. Nella ripresa, l’Udinese cerca di dare velocità alla manovra con l'ingresso di Nico Lopez, con Basta che prova ad attaccare, Pereyra e Di Natale che non riescono a concretizzare, e la rete che non arriva. Rispondono i sardi con un più che positivo Ibarbo, veloce e pericoloso in più occasioni. L’Udinese compie l’errore di lasciare spazi per le ripartenze avversarie, con i sardi che ne approfittano, con Vecino bravo a deviare di piatto per il 2 a 0 una punizione di Ibraimi, autore, poi, del 3 a 0 finale.
Conquista i tre punti il GENOA che sconfigge il CATANIA per 2 a 0. Gara dominata dai padroni di casa, con l’ottima prestazione di Konate, sia per le azioni personali sia per fornire preziosi passaggi ai suoi. E’ proprio lui a sfiorare la prima occasione da gol, mancando di testa il cross di Motta. E’ sempre il Genoa all'attacco, con tutta la squadra che gioca al meglio, servendo palloni appetibili per gli attaccanti. La rete è nell'aria e si materializza con Antonelli che, su un'azione in mischia, colpisce la respinta del portiere avversario e insacca l'1 a 0. Nella ripresa, continuano gli assalti dei rossoblu, che sfiorano la rete a più riprese, con i soliti Gilardino e Konate che sprecano importanti occasioni, per poi portarsi sul 2 a 0 a firma di Sturaro, che, complice l’espulsione di Bellusci, chiude qui il match, con un Catania impalpabile e assente in campo.
Vince per 1 a 0 il PARMA in casa del SASSUOLO. Primo tempo da harakiri per il Sassuolo, con 10 uomini alla protezione del portiere e nessun tentativo offensivo, lasciando agli ospiti lo spazio per colpire sulle corsie laterali con blande marcature. Biabiany trova subito spazio per il cross al centro, con il puntale inserimento di Parolo, autore di un preciso destro per l'1 a 0. I gialloblu continuano ad attaccare con gli uomini di maggior talento che, godendo di libertà, hanno spazio per inventare giocate e pericoli. Bella l’azione corale che coinvolge prima Cassano, che suggerisce per Biabiany, il quale serve Amauri, che calcia di destro sfiorando la traversa. La ripresa vede ancora gli emiliani in completo controllo del match, con il Sassuolo che ci tenta con alcune azioni personali, peccando ancora gravemente nella fase difensiva. Sull'altro fronte, bel suggerimento di Gargano per Cassano, che, da ottima posizione, appoggia debolmente tra le braccia di Pegolo. I padroni di casa si vedono per la prima volta in avanti con un bel destro di Gazzola, su invito di Biondini, ben sventato da Mirante. Ci prova poi con Cannavaro su acrobazia da corner, con Pegolo che respinge e Floro Flores che colpisce male di testa, sul possibile tap in dell’1 a 1. Il Parma continua a creare, sfiorando in diverse occasioni il gol, mancando di chiudere la partita, anche se gli avversari si condannano da soli con l’espulsione di Berardi, che aumenta ulteriormente le difficoltà per la più che meritata vittoria emiliana.
Esce sconfitto per 2 a 1 il CHIEVO VERONA in casa dell’ATALANTA. Partita molto contratta e chiusa, vista l’importanza di punti salvezza in palio. Poco gioco da una parte e dall'altra, dove nessun singolo riesce a esaltarsi per l’attenzione delle retroguardie, fino al destro di Carmona che trova l’angolo per l’1 a 0. Il gol da morale all'Atalanta, con gli uomini chiave che iniziano a accendersi (bell'invito di Bonaventura per il taglio di Raimondi che spreca clamorosamente sotto porta). Dopo l’espulsione di Cesar per una manata su un avversario, il Chievo ha un sussulto reagendo d’orgoglio, cercando soprattutto la carta dei calci piazzati, vista l’abilità dei suoi diversi singoli, trovando la rete su una bella punizione di Guarente, deviata magistralmente di testa da Dainelli per l’1 a 1. Sfiorano ancora la rete su calcio d’angolo con Pellissier, anche se il Chievo commette l’errore di coprirsi a protezione del pari, con l’Atalanta che ne approfitta con il neo entrato Cigarini, che su sponda di Denis, designa un preciso e potente destro che si infila nell'angolo per la vittoria finale atalantina.
Vince la SAMPDORIA per 2 a 0 in casa del TORINO. Grande inizio per i blucerchiati, con Mihajlovic che rispolvera un redivivo Okaka, che si fa vedere in profondità. Beneficia del piede caldo dei compagni negli assist e trova subito la rete, seppur in dubbia posizione di fuori gioco, trafiggendo Padelli su assist di Mustafi, sfiorando poi il 2 a 0 su un altro splendido invito di Renan. La reazione del Toro è veemente, con la squadra che spinge a testa bassa, esaltando le qualità di Immobile, il cui destro è respinto da Da Costa, e Cerci, il cui sinistro sotto porta su assist di Farnerud è fermato da un altro grande intervento del portiere. All'inizio del secondo tempo, il forcing granata prende sempre più le dimensioni di un assedio, con gli esterni che spingono incessantemente e i centrocampisti che agiscono direttamente a ridosso delle punte. Kurtic sfiora un gran gol con un destro dalla distanza, e Immobile, servito da una precisa verticalizzazione, manca di poco la porta. La Samp, compatta e chiusa a difesa del risultato per poi tentare le ripartenze, si porta sul 2 a 0 con una splendida punizione di Gabbiadini, senza che gli ultimi assalti del Toro riescano a riaprire la partita.
Passo indietro per il VERONA che non riesce ad andare oltre lo 0 a 0 grazie a un sorprendente BOLOGNA. Corta nei reparti, organizzata e rapida nelle ripartenze, si fa preferire per larghissimi tratti al Verona, apparso in calo, soprattutto nei singoli, con Iturbe mal servito e chiuso nell'attenta morsa avversaria. Occasione di Bianchi per il Bologna, anche se le azioni da rete, nonostante la grande mole di gioco prodotta, sono sporadiche. La ripresa si apre con i rossoblu che si conquistano un rigore per fallo di Cacciatore su Christodoulopoulos, con Bianchi che calcia dal dischetto, anche se Rafael è strepitoso nell'intervento. Nonostante l’errore, il Verona continua a farsi schiacciare dagli avversari, che creano ancora pericoli con incursioni dalle fasce e precise palle per le punte, ribaltando velocemente il fronte d’attacco, con un tiro cross di Moscardelli che termina di poco a lato. Cristallo mette un traversone da destra trovando la deviazione di Ibson che termina di poco a lato. Il Verona si vede unicamente nel finale con un destro di Romulo sventato da un grande Curci e, dopo l’espulsione di Cristaldo, cerca di sfruttare la superiorità numerica senza riuscire a far male, per lo 0 a 0 finale che per ciò che si è visto in campo, va più stretta al Bologna.
Si chiude sull'1 a 1 la sfida tra LIVORNO e NAPOLI. Sono i partenopei a fare la partita come da pronostico, gestendo quasi ininterrottamente il possesso palla, con rapidi tocchi spesso di prima, ad allargare il campo, tentando così di aprire la difesa avversaria, con gli esterni chiamati a costanti sovrapposizioni sulle fasce. Faticano però a trovare la giocata vincente (pericoloso Mertens con un potente destro sventato da Bardi), per merito di un Livorno chiuso e concentrato, che tenta anche di far male di rimessa con Belfodil e Paulinho, anche se l’ingenuità di Mbaye, che alleggerisce male all'indietro favorendo Pandev, costa caro. Ceccherini è costretto a stendere il macedone, per l’inevitabile rigore trasformato da Mertens per l’1 a 0. I toscani hanno però la forza di reagire, trovando interessanti giocate sulla fascia sinistra, con Mesbah molto propositivo, con un bel traversone teso e tagliato messo in mezzo, con lo stesso giocatore che colpisce di tacco, con Reina che si oppone in qualche modo, deviando poi involontariamente il pallone di spalla verso la sua porta, per l’1 a 1. Dopo il gol, il Livorno prova a crederci, con il Napoli che cerca di far male di rimessa, anche se i tentativi di Mertens e Callejon non trovano fortuna. Spumeggiante inizio ripresa con potenziali occasioni da ambedue le parti (da segnalare un destro alto di Benassi e un colpo di testa di Fernandez di poco alto da corner). Con il passare dei minuti, il Napoli, complice la dispendiosa partita di coppa contro lo Swansea, inizia a calare fisicamente, lasciando spesso fianco ai contropiedi del Livorno, con Paulinho che calcia quasi a botta sicura su spizzata di Mbaye, con Reina bravo e fortunato a trattenere il pallone, con il solo Mertens a creare pericoli nell'altra metà campo, con uno splendido destro a giro che termina fuori di pochi centimetri. Benitez decide allora di mettere in campo forze fresche tentando di vincere l’incontro negli ultimi minuti, con il veemente assalto partenopeo che produce solo una conclusione potente ma imprecisa di Callejon e un puntuale assist a centro area di Mertens per Zapata che manca di un non nulla la deviazione. Il Livorno è bravo a reggere l’urto (buona la prova difensiva di Emerson) e ci prova di rimessa e sulle fasce, con Mesbah ancora protagonista con precisi cross e pericolose incursioni, ma senza creare seri pericoli, per il tutto sommato giusto pareggio finale.
Vince la LAZIO per 1 a 0 in casa della FIORENTINA. Buon inizio per gli ospiti, che entrano in campo con grande personalità e si portano in vantaggio su un'azione da corner, grazie a una rovesciata di Cana, complice anche un'involontaria deviazione di Rodriguez. La Lazio e' animata dal gol e quando entra in possesso del pallone, riparte con continuità con la buona prova di Candreva, conquistando in più occasioni diversi calci d'angolo. La viola sente la mancanza di Pizarro e Valero a centrocampo e in area subisce la pressione della difesa biancoceleste che le impedisce di attaccare con precisione, con un'occasione per Joaquin, che colpisce d'esterno la palla che finisce alta, e per Matri, che ci prova con un sinistro al volo deviato da Ledesma. Con il passare dei minuti, però, la Fiorentina prende più piede e mostra carattere in campo, con la Lazio che fatica ad aggredire, anche se sfiora il raddoppio con una traversa di Konko su cross di Candreva. Nella ripresa, il match prosegue con grande intensità su ambo i fronti. All'inizio, la viola lascia un po' troppo spazio sulla fascia sinistra, con i biancocelesti che cercano di approfittarne con gli inserimenti di Candreva e le sovrapposizioni di Konko, rendendosi pericolosi sulle ripartenze e sprecando diverse occasioni. Risponde la Fiorentina con una bella azione di Cuadrado che serve Joaquin che pero' conclude alto. Non molla la presa e va a caccia del pareggio anche con l'ingresso di Gomez e la bella azione di Fernandez, con Matri che serve Tomovic, che conclude alto. Riparte la Lazio con Onazi, che tarda però a calciare, venendo bloccato dalla velocità di Cuadrado. Segue un buon tiro di Anderson sotto la traversa, sventato da un ottimo Marchetti, che salva i suoi in più occasioni (poco dopo respinge anche il tiro di testa di Aquilani). La partita prosegue sino alla fine, con i biancocelesti che sprecano diverse occasioni e con la Fiorentina che non smette di crederci e di attaccare, senza però riuscire a realizzare il gol del pareggio, per la vittoria degli avversari.
L’atteso posticipo tra MILAN e JUVENTUS si chiude per 2 a 0 a favore dei bianconeri. Inizio con ritmi molto alti, grande intensità e occasioni da una parte e dall'altra, prima con un destro di Kakà a lato su sponda di Pazzini, che ci prova di testa dopo un’intelligente spizzata del brasiliano. La Juve risponde con Lichtsteiner, che beneficia della caparbietà di Tevez che sradica palla a Taarabt e mette al centro per Illorente che difende palla, con l’accorrente Lichtsteiner che calcia di destro, ma Abbiati è strepitoso nella respinta. Poi, col passare dei minuti, il Milan prende il sopravvento sugli avversari grazie ad un grande pressing e a maggior cattiveria sui contrasti, con i terzini che spingono con continuità dando grande sbocco alla manovra (bene sia Emanuelson che Abate nelle due fasi) mettendo spesso in difficoltà gli ospiti, attaccando con incisività anche centralmente, grazie alla tecnica e alle improvvise accelerazioni di Taarabt, che serve palle d’oro per i compagni, e con Pazzini che, servito spesso dai mediani, difende bene palla aprendo interessanti spazi per i suoi. Diverse le occasioni per un Milan a tratti davvero straripante, con Kakà pericoloso su azione di rimessa grazie al puntuale assist di Taarabt, con il brasiliano che calcia di destro trovando prima la parata di Buffon e poi la strepitosa respinta sulla linea di Bonucci sulla seconda angolata conclusione, con un destro fuori di Poli su ottimo lavoro di sponda di Pazzini, sventato da Buffon,con Kakà pericoloso con un destro a giro che il portiere respinge sui piedi di Poli che conclude mancando clamorosamente lo specchio della porta. La Juve, apparsa in difficoltà e vicina più volte a capitolare, reagisce da grande squadra, con una grande azione che coinvolge prima Tevez che mette in movimento Lichtsteiner con un geniale tocco ad eludere la difesa, con lo svizzero che serve a centro area Illorente che, di destro, trova l’1 a 0. Nella ripresa il Milan continua a creare buone giocate in attacco con un insidioso cross, con Pazzini che manca la deviazione, con Buffon attento nella respinta. Poli impatta di testa mancando di pochissimo lo specchio, scontrandosi nella circostanza con Caceres, finendo addirittura in ospedale per accertamenti. La Juve riesce però a portare a casa la partita grazie ai gradi campioni che fanno la differenza, concretizzando le due più nitide occasioni create, con Tevez cha inventa un poderoso esterno destro che impatta la traversa e si insacca in rete per il 2 a 0. Il gol colpisce il Milan nel morale, che da quel momento, pur provandoci fino alla fine con gli ingressi in serie di Saponara, Honda e Robinho, inizia a peccare di precisione, lasciando spazio alla Juventus, che, con Pogba, sfiora il terzo gol colpendo il palo esterno con un insidioso destro. Il Milan colpirà nel finale una clamorosa traversa con Robinho su cross di Abate, per la vittoria bianconera, che pur giusta, vede i rossoneri uscire a testa alta, condannati dalla mancanza di concretezza sotto porta a differenza dei bianconeri.
In conclusione, la Juve si mantiene in vetta a più 11 dalla Roma, che pareggia contro l'Inter, ora a meno 3 dalla Fiorentina, fermata in casa dalla Lazio. Anche il Napoli non va oltre il pari per merito di un buon Livorno, rimanendo così al terzo posto.