Finisce 1 - 1 tra Lazio e Juventus; la Roma batte il Verona e si porta a meno 6. Solo X anche per Napoli e Fiorentina. Successo per il Milan, male l'Inter fermata sullo 0 - 0 dal Catania, ultimo in classifica. Parma e Torino sempre più vicine alla zona coppe.
La 21esima giornata di serie A si apre con l’anticipo tra NAPOLI e CHIEVO VERONA che si chiude sull'1 a 1. Partita sin da subito viva, con i partenopei a cercare di imporre il proprio gioco, e un Chievo ordinato in difesa, ma propositivo in avanti quando ha la possibilità di distendersi. Prima occasione per il Napoli, con Maggio che crossa al centro trovando Mertens che, di testa, indirizza a lato, fallendo una buona opportunità. Gli ospiti rispondono poco dopo, con uno splendido uno-due tra Théréau e Sardo, con l’italiano a pescare un esterno destro di rara bellezza che si insacca sotto l’incrocio dei pali per l’1 a 0. Il Napoli tenta subito la reazione, attivando i talentuosi esterni offensivi con rapidi cambi di gioco, anche se la mira è imprecisa. Callejon mette in mezzo da sinistra e trova Higuain sul secondo palo, che manca clamorosamente lo specchio, mentre Mertens, servito da Dzemaili, centra di destro la parte esterna del palo. Il Chievo, pur con qualche apprensione, continua a reggere grazie alle buone prove difensive di Dainelli e Cesar, ben coperti da Hetemaj e Rigoni. Si affida nella metà campo offensiva alla gamba dei terzini Sardo e Dramè, con quest’ultimo bravo a saltare l’uomo, calciando poi verso la porta, con Rafael attento nella respinta.
Nel secondo tempo, i partenopei attaccano a testa bassa, provandoci in tutti i modi, ma risentono della giornata no di Hamsik e Higuain. Albiol manca la porta con un destro ravvicinato da palla inattiva e Mertens, ancora tra i migliori, colpisce il palo da calcio piazzato. Il neo entrato Insigne centra l’ennesimo legno con un destro da posizione defilata, con Albiol che, su uno degli ultimi affondi, trova in girata il gol dell’1 a 1, con Puggioni non irreprensibile nell’occasione, per l’inutile pari finale che da spinta e morale ad un buon Chievo.
Il secondo anticipo vede la JUVENTUS fermata sull’1 a 1 sul campo della LAZIO. Partita inizialmente equilibrata, dove a farsi segnalare nei primi minuti è Buffon, ma non per le sue consuete prodezze, bensì per essersi avventurato prima in un pericoloso dribbling con Klose, che rischia di beffarlo calciando di poco a lato, e poco dopo, per aver steso il tedesco, servito da un illuminante assist di Konko, procurando la sua espulsione e il rigore, realizzato freddamente da Candreva per l’1 a 0. La Juve però non ci sta e comincia a macinare gioco trovando sbocchi lateralmente con la buona spinta garantita da Lichtsteiner e centralmente con Pogba ad inserirsi e a dispensare gioco e Tevez, che cerca spesso LIorente, pericoloso con una bella girata. La partita diventa emozionante nella ripresa, con la Lazio che prova a chiudere il match sfruttando l’uomo in più cercando spesso la via del contropiede, con Hernanes e Candreva (quest’ultimo che conclude con un gran destro di poco alto su assist di Biglia) tra i più propositivi. I bianconeri, nonostante l’uomo in meno, attaccano con pericolosità, trovando con il solito Lichtsteiner il cross vincente, con LIorente che, con una difficile torsione di testa, inventa un gran gol che vale l’1 a 1. Gli ultimi minuti vedono emozioni a raffica da entrambe le parti: il destro di Tevez, respinto da un attento Berisha, pericolose conclusioni di Hernanes e Candreva che sfiorano il palo, ancora Tevez che vede il suo destro ravvicinato murato da Dias con miracolo di Storari su colpo di testa di Klose, e un palo finale con un bel destro a giro del neo entrato Keita a sancire uno sfavillante e tutto sommato giusto pari finale.
Il lunch match vede la ROMA imporsi sul campo del VERONA per 3 a 1. I padroni di casa fanno la partita pressando gli avversari sui primi portatori di palla, girando il gioco e faticando a trovare il varco giusto, complice l’attentissima fase difensiva dei terzini Cacciatore e Gomez, cercando poi di ripartire di rimessa con Iturbe, senza però mai trovare l’azione giusta. Rarissime le emozioni e le occasioni nel primo tempo, con la Roma che ha però la fortuna di disporre di un giocatore straordinario e dotato di uno scatto devastante come Gervinho, che, dopo aver creato l’unica palla gol del match servendo Destro nel mezzo, con l’attaccante a mancare di poco lo specchio, propizia l’1 a 0 con una devastante progressione sulla sinistra. Pesca in mezzo Ljajic che insacca di destro, portando i suoi in vantaggio. La ripresa vede invece salire di livello il match con il tatticismo che lascia lo spazio alle occasioni e allo spettacolo. Il Verona trova subito il pari al termine di una bella azione corale con un bel sinistro di Hallfredsson per l’1 a 1. Immediata la reazione dei padroni di casa, che attaccano con continuità alla ricerca del vantaggio, trovando risposte positive dalle individualità di alcuni singoli: un buon Maicon con una partita di grande spinta a sfiorare la rete con un bel destro sventato da Rafael, con Ljajic che ci prova con un destro a giro di poco fuori e Torosidis che tenta la deviazione di tacco su sinistro di Strootman mancando però lo specchio. Trovano poi il vantaggio con il migliore in campo: uno strepitoso Gervinho che si accentra da sinistra superando con facilità due avversari per poi calciare in porta centrando l’angolino basso per il 2 a 1. Gli ultimi minuti vedono il Verona cercare di riaprire il match, esponendosi però ai contropiedi giallorossi, con Torosidis che si procura un rigore più che dubbio trasformato da Totti per il comunque meritato 3 a 1 finale.
Termina per 2 a 1 la sfida tra CAGLIARI e MILAN. Inizio gara caratterizzato da gravi errori da entrambe le parti, risultando poi decisivi nel corso del match, con la frittata Bonera Amelia che per poco non permette a Cossu di segnare, mentre è Rossettini a regalare a Balotelli un pericoloso pallone, con l’azzurro che serve poi Robinho, il cui destro termina di poco a lato. Poi i rossoneri iniziano a mostrare un bel gioco, con le puntuali sovrapposizioni e i precisi cross e affondi di Emanuelson e soprattutto di un propositivo De Sciglio per gli attaccanti. I trequartisti creano numerosi pericoli con gran movimento e cambio di posizione più tagli alle spalle dei difensori, con un positivo Balotelli come uomo assist e uomo d’area di rigore che viene spesso cercato (temibile con un destro potente ma centrale). E’ bravo anche a servire Honda sul movimento, che a tu per tu con Avramov, calcia di destro, con il portiere bravo ad opporsi. I sardi, pur subendo spesso le offensive avversarie, non rinunciano ad attaccare soprattutto da destra, dove le continue sortite di Emanuelson e lo scarso aiuto di Robinho in fase difensiva, consentono a Dessena e Pisano di creare pericoli e mettere al centro numerosi cross per le punte. Ma sono ancora gli errori individuali a condannare il Milan. Amelia sbaglia clamorosamente il rinvio, servendo Pinilla che passa nel mezzo a Sau, il cui dribbling mette a sedere sia Amelia che Bonera, con l’attaccante che insacca a porta vuota l’1 a 0. Il Milan reagisce ancora con Honda che, di testa su cross di De Sciglio, manca poco dopo un'altra occasione con Avramov bravo ancora ad opporsi. La ripresa vede i rossoneri provare sin da subito a riaprire la gara, creando una buona azione con Kakà che mette in mezzo da destra, con Robinho che lascia scorrere per Balotelli che da ottima posizione calcia clamorosamente alto, con lo stesso brasiliano a propiziare poco dopo una buona occasione per Honda, che è però nuovamente impreciso col sinistro. Col passare dei minuti, il Milan si fa però sempre più compassato e meno incisivo con il Cagliari che, senza faticare, controlla agevolmente per poi tentare di colpire di rimessa (grande occasione per Pinilla che di destro sfiora il palo). Gli ospiti ci provano solo nei minuti finali con un colpo di testa di Kakà, salvato da un grande intervento di Astori che in acrobazia allontana il pericolo. E’ Balotelli a riaccendere il match realizzando l’1 a 1 su punizione, con Pazzini che poco dopo gira da corner in rete il 2 a 1, con la gara che in 5 minuti premia clamorosamente il Milan per la fondamentale e insperata vittoria finale, seconda consecutiva con la guida tecnica di Seedorf.
La gara tra INTER e CATANIA termina per 0 a 0. Seppur siano i nerazzurri a fare la partita gestendo per larghi tratti il possesso palla, ottengono solo numerosi calci piazzati e poche occasioni, mostrando scarse idee in mezzo al campo e pochi spunti anche dagli uomini più talentuosi. Il primo pericolo viene da azione da calcio d’angolo, con colpo di testa di Rolando di poco fuori, mentre l’unica vera occasione scaturisce dall’assist di Palacio per Milito, il cui tiro è respinto da un super intervento di Frison. La ripresa vede il Catania, attento ma guardingo del primo tempo, lasciare spazio a una squadra più propositiva che alza il baricentro in avanti, sospinta dalle geometrie di Lodi e dagli inserimenti di Rinaudo, con Bergessio che riceve più palloni giocabili, mancando di poco lo specchio di sinistro, seguito poco dopo da Rinaudo il cui destro non ha miglior fortuna. L’inter prova fino alla fine a rendersi pericolosa, scontrandosi però contro l’attenta coppia difensiva Rolin-Legrottaglie, ottenendo solo altri calci d’angolo, con l’unico vero grande pericolo propiziato da Alvarez per la testa di Rolando, su cui è altrettanto bravo l’attento Frison, per lo scialbo risultato finale, rimarcato anche dai fischi dei tifosi.
Parte sotto i migliori auspici la cura Di Carlo con il LIVORNO che si impone sul SASSUOLO per 3 a 1. Partita senza storia quella del Picchi, con gli amaranto a cui basta un tempo per regolare un Sassuolo impreciso e mai in partita, con la squadra che risente dei nuovi arrivati non ancora integratisi a pieno, con il solo Berardi a salvarsi. Per il Livorno, positivissima prova collettiva e individuale, con le grandi prestazioni a centrocampo di Benassi e Greco in fase propositiva e di costruzione di gioco, con Mbaye devastante sulla fascia e Paulinho implacabile finalizzatore. Le tre reti portano la firma di Greco su bell’assist di Benassi, di Paulinho su suggerimento di Mbaye, e di Benassi che si mette anche in proprio realizzando il terzo gol su invito di Emeghara. Poco dopo, Berardi segna l’inutile 3 a 1 su rigore concesso per fallo di Bardi su Sansone, con il match che si chiude qui, con un secondo tempo opaco da parte degli ospiti, per la meritata vittoria finale toscana.
Pareggio per 1 a 1 tra SAMPDORIA e BOLOGNA. Primo tempo tatticissimo, con le due squadre che, vista la delicata classifica, non hanno alcuna intenzione di scoprirsi, badando maggiormente alla fase difensiva, con il solo Soriano autore di un tentativo di tiro e di pericolosi tagli in area di rigore. La ripresa vede la gara vivacizzarsi, con la Samp che prova maggiormente a esplorare diverse soluzioni di gioco. Tenta la via dei cross dal fondo, con Costa che crossa in mezzo, con la palla che, dopo un fortuito scontro di gioco, arriva a Soriano, il cui tentativo viene fermato da Curci. La qualità di Krsticic inizia a farsi vedere in mezzo al campo, velocizzando la manovra e servendo le punte, con Eder che trova l’assist vincente per Gabbiadini, che realizza di sinistro l’1 a 0. Il Bologna ci prova soprattutto con Diamanti e le buone discese di Garics, senza però riuscire a scalfire la difesa di casa, fino al 90esimo, quando Christodoulopoulos viene abbattuto in area e ottiene il rigore realizzato da Diamanti per l’1 a 1 finale, che, per quanto visto, sta più stretto alla Sampdoria.
Altra prestazione convincente del PARMA che batte l’UDINESE per 1 a 0. Grande prova degli avanti gialloblu Amauri e Cassano, oltre a Parolo ed Acquah che a centrocampo garantiscono qualità di inserimento e coprono una concentrata retroguardia, anche per demerito degli avversari, imprecisi in mezzo al campo e mai propositivi, con le palle giocabili per le punte che si contano col lumicino. È il solo Muriel, oltre ad alcune buone iniziative sulla fascia di Douglas, a provare a impensierire la retroguardia avversaria con la sua rapidità, per una squadra davvero a corto di idee e gioco, e con Di Natale in panchina. Prima occasione del Parma con un bel destro di Acquah respinto da Brkic, con i gialloblu che, in completo controllo del centrocampo, aspettano pazientemente il giusto varco per colpire, ottenendo la giocata vincente dal settore di destra, con un bel cross di Cassano che trova il colpo di testa per Amauri che vale l’1 a 0. L’Udinese tenta la reazione, rendendosi pericolosa con un solo destro di Widmer, respinto da Mirante. Visto lo sbilanciamento avversario, il Parma sfiora il secondo gol in contropiede con Biabiany e con il neo entrato Mauri, su cui è strepitoso Brkic nell’intervento, per la vittoria finale dei ducali.
Termina con un’importante vittoria il TORINO per 1 a 0 sull’ATALANTA, che si avvicina all’Europa League. Partita bruttissima per oltre 60 minuti di gara, con molte imprecisioni in mezzo al campo, poche idee e tatticismo, dove a farsi registrare, oltre all’agonismo, sono diversi cartellini gialli. Il match ha un sussulto solamente nella ripresa, quando viene assegnato ingiustamente un rigore a Cerci per uscita pulita di Consigli sullo stesso attaccante, freddo nella sua realizzazione. A questo punto, si sveglia l’Atalanta, attaccando costantemente dalle fasce e cercando la testa di Denis: crea numerosi pericoli, con il più clamoroso di testa di Denis su cross di Raimondi, sventato in corner da un ottimo Padelli. Subisce a tratti le ripartenze del Toro, con la concessione di un giusto rigore su fallo di Darmian, con Immobile che si lascia ipnotizzare da Consigli e Meggiorini che sfiora sempre in contropiede il 2 a 0 con un bel sinistro, per la vittoria granata.
Chiude la 21esima giornata di serie A la sfida tra FIORENTINA e GENOA che finisce sul 3 a 3. Il match è sin dai primi minuti combattuto e ben giocato dalle due squadre, con il Genoa che pressa i viola, cercando di limitarne il possesso palla, per poi distendersi in avanti, con i cross dalle fasce di Konate e Marchese a cercare Gilardino. E’ comunque la Fiorentina a fare la partita, attaccando forte sia centralmente con Matri ad aprire varchi per gli inserimenti di Ambrosini e Aquilani, sia dagli esterni, con Pasqual e soprattutto Cuadrado a pennellare numerosi cross e inventare pericolosi uno contro uno. Protagonista, ma in negativo della gara, è l’arbitro, che prima concede un rigore inesistente al Genoa per fallo in uscita di Neto su Antonelli, con Gilardino freddo nella realizzazione per l’1 a 0, per poi darne uno dubbio poco dopo per trattenuta di De Maio su Ambrosini con Aquilani freddo nella realizzazione per l’1 a 1. Continuano le emozioni da una parte e dall'altra per demerito anche delle difese, con Matuzalem che vince un contrasto servendo Antonini, che seppur in fuorigioco, insacca il 2 a 1. La viola reagisce con un’insistita azione dalle fasce, con Joaquin che crossa al centro, con Ambrosini bravo a difendere palla favorendo l’accogliente Aquilani che di destro realizza la sua personale doppietta per il 2 a 2. La ripresa continua a regalare emozioni da una parte e dell’altra, con le giocate dei singoli e degli esterni ancora determinanti nel creare situazioni pericolose. E’ buono il destro di Cuadrado, deviato in corner da De Maio, a cui il Genoa risponde con Konate che su cross di un positivissimo Antonini nelle due fasi centra un clamoroso palo interno. Poco dopo, Matuzalem perde una brutta palla, trasformata in un assist vincente per Aquilani da Joaquin, con l’italiano che calcia di destro e Burdisso che devia leggermente la palla mettendo fuori causa Perin per il 3 a 2 e la prima tripletta in carriera di Aquilani. Il Genoa inserisce poi Fetfatzidis e Stoian nel tentativo di trovare il pari, con il greco a provarci subito con un sinistro di poco alto, costringendo la Fiorentina sulla difensiva. Gli ospiti si portano sul pari da calcio d’angolo, con Antonini che prolunga di testa per De Maio che, libero da marcature, insacca il 3 a 3, complice anche la mancata uscita di Neto. Gli ultimi minuti vedono i toscani cercare in tutti i modi il vantaggio, che non arriva nonostante un gran tiro di Roncaglia che, indirizzato verso la porta, prende all'ultimo uno stranissimo effetto a uscire per il pareggio finale che da morale al Genoa lasciando rimpianti alla Fiorentina che in caso di vittoria sarebbe arrivata ad un punto dal Napoli e dal terzo posto.
Tirando le somme la giornata appena trascorsa porta in dote l’avvicinamento alla vetta della Roma che batte il Verona e, visto il concomitante pari della Juve con la Lazio, si riporta a 6 punti dalla capolista. Non coglie invece l’opportunità di accorciare sul terzo posto la Fiorentina che, non andando oltre al pari con il Genoa, resta a 3 punti dal Napoli, precedentemente fermato dal Chievo. Continua il momento no dell’Inter che pareggia in casa dal Catania e quello positivo del Milan che coglie la seconda vittoria consecutiva da quando Seedorf siede sulla panchina rossonera.