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Sport, Cuggiono

Di corsa con la... slitta

La storia di Maurizio Drigo. Pronto per la nuova stagione di 'sleddog'. Correre che passione e lui lo fa guidando una slitta. "Un'emozione unica e indescrivibile".

Non avrà la barba bianca, il classico cappellino o vestito rosso, né il sacco con i regali e al posto delle renne… dei bellissimi cani samoiedo, ma quando prende tra le mani le redini la gioia è qualcosa di indescrivibile. “Correre che emozione”, se poi lo fai guidando una slitta, allora è come se fossi trasportato quasi in una realtà magica. La passione per lo “sleddog” non la cambierebbe per niente al mondo il cuggionese (per la precisione vive nella frazione di Castelletto) Maurizio Drigo. “L’atmosfera che ti circonda è unica, la curiosità della gente, il calore e l’affetto che ti trasmettono, ma soprattutto il legame profondo che si crea tra il musher ed i suoi cani, ti fanno amare sempre di più questo sport – racconta”. Una storia nata quasi per caso, ormai diversi anni fa. “Ne avevo sentito parlare, ma sinceramente non avevo mai visto una gara vera e propria – continua – Un giorno alcuni amici mi hanno invitato ad assistere ad una prova a Sozzago, in provincia di Novara”. “Ma non c’è la neve?”, la domanda è venuta praticamente spontanea, però “Mi hanno spiegato che lì si correva sullo sterrato, una delle possibilità della disciplina. Così sono andato e da quel momento lo “sleddog” è entrato a far parte della mia vita (sono iscritto al ‘Cis club italiano sleddog’). Gli appuntamenti sono stati differenti, l’obiettivo non è la vittoria (se dovesse arrivare, certo, sarebbe una grande soddisfazione; nel 2003 ho vinto l’Italiano con 2 cani), bensì l’emozione che si prova durante il percorso. Sei tu e i tuoi cani, c’è un rapporto ed una complicità speciale, insieme per arrivare alla meta”. E la preparazione? “Praticamente siamo impegnati tutto l’anno – spiega Drigo – Quando la stagione è “alle porte” esco tutte le sere ad allenarmi. Ho un apposito carrello, prendo i cani e fino anche alle 22, col buio, mi muovo su percorsi in sterrato immersi tra la natura nel territorio. Di solito è la zona attorno a Lonate Pozzolo, può però variare. Adesso ho 8 samoiedo (quattro partecipano alle varie competizioni); richiedono tante attenzioni e cure, ma ti danno tantissimo, soprattutto in termini di affetto che, naturalmente , è ricambiato. Ormai i samoiedo sono parte della mia famiglia da più di 20 anni”. Alla fine si va, perché l’anno è ai blocchi di partenza. “Questo fine settimana – conclude – sarò a Vallelunga, mentre a gennaio andrò a Splugen (l’11 e il 12) e a San Bernardino (il 25 e 26); ancora a febbraio, il 7 e l’8 ad Auronzo di Cadore ci saranno gli Europei (spero di esserci), il 14, 15 e 16 Kandersteg. Infine, l’8 e il 9 marzo Bagolino”.

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