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Inchieste

Pm10, intervenire per non curare poi...

Smog e polveri sottili: la situazione nel nostro territorio. Ecco alcuni dati che spiegano nello specifico le realtà del Castanese e del Magentino. Serve un'attenta analisi.

I dati sono il sintomo che qualcosa non funziona. O meglio che serve un’attenta e accurata analisi. Perché l’inquinamento nel periodo di dicembre, in alcune zone del Castanese e del Magentino , ha raggiunto livelli decisamente allarmanti e quindi estremamente elevati rispetto al limite di soglia. Il riferimento è alle purtroppo, e ormai note, polvere sottili (PM10) per le quali è previsto un limite di 50 μg/m3 stabilito dall’Arpa della Lombardia. “Inquinamento alle stelle”, sembra proprio il caso di dire, soprattutto per quanto riguarda, ad esempio, la città di Magenta. Infatti, dal 7 dicembre ad oggi i valori delle particelle sospese, misurati dall’apposita centralina sono ininterrottamente rimasti al di sopra della soglia massima suddetta, ottenendo una infelice medaglia di argento in questa malinconica competizione tra tutti i paesi della zona, tantoché il 13 dicembre si è giunti ad un valore pari a 108 µg/m3 che in quella data è risultato superiore addirittura ad alcune aree di Milano. Una situazione allarmante che non principia nemmeno a diminuire poiché anche nella giornata del 17 dicembre il livello di PM10 era pari a 95 µg/m3. E se andiamo avanti analizzando altre realtà del nostro territorio, ecco Turbigo, al terzo posto con 62 µg/m3 (che, è bene precisarlo, non è dopotutto così allarmante), o ancora Robecchetto con Induno che ha ufficialmente raggiunto, in data 10 dicembre, un livello pari a 115 µg/m3 (con questa cifra è stata uguagliata la media registrata a Milano che risulta essere di 120 µg/m3). Invece per i differenti paesi da noi, dove c’è una stazione di rilevamento (Cuggiono, Arconate e Abbiategrasso) la situazione rientra nei limiti. Non è, però, un aspetto entusiasmante poiché è necessario ricordare che da quanto stabilito dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), Milano insieme a Torino è sul podio per essere una delle città più inquinate d’Europa. Allora, sorge a questo punto una domanda: cosa accadrebbe se si prendesse come riferimento Riva del Garda in provincia di Trento che ha registrato in data 17 dicembre un livello di PM10 pari a 25 µg/m3? Ebbene, si rimane inermi e sconfortati di fronte ad un simile livello di qualità dell’aria, perché in definitiva è di questo che si tratta, di ciò che si respira ogni giorno e contemporaneamente di ciò che si ha davanti agli occhi. È triste ammetterlo, ma è proprio questa la realtà, industrie con sistemi di produzione vetusti, automobili obsolete e in numero elevatissimo, mancanza di politiche energetiche adeguate, centrali termoelettriche e inceneritori... tutte sorgenti artificiali che potrebbero variare e migliorare. Risulta perciò doveroso un intervento in termini di maggiore sfruttamento delle energie rinnovabili che l’Italia sta incentivando con molteplici detrazioni fiscali. Quella dello sviluppo sostenibile è una o forse la strada più corretta da percorrere, ma l’attuale mancato cambiamento non è da imputare unicamente alle politiche del Governo, bensì anche a ciascuno di noi. Per concludere, usando una frase di M.W. Edelman “Tu puoi davvero cambiare il mondo se te ne curi abbastanza...”.

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