"La situazione è insostenibile". Comuni sempre più al collasso, cittadini sempre più penalizzati. Una mozione congiunta a firma dei capigruppo in consiglio comunale.
Tre punti precisi: 1) “Abroghiamo la normativa sul Patto di Stabilità per tutti i comuni che dimostrino di possedere parametri di virtuosità, consentendo a quelli con disponibilità di risorse di attivare i necessari investimenti sul territorio comunale”. 2) “Le eventuali modifiche dei tributi locali dovranno avvenire con norme adottate entro i primi tre mesi dell’anno, per consentire un’idonea programmazione”. 3) “Le entrate derivanti dai tributi locali dovranno restare a completa disponibilità dei comuni”. Tutti, nero su bianco, perché “Così non si può andare avanti”. Patto di stabilità: il grido d’allarme si è levato ancora una volta forte e chiaro, da una parte i capigruppo, dall’altra l’intero consiglio comunale. Nessuno escluso, quasi a dire “dalle parole ai fatti” e i fatti a Castano Primo sono quella mozione presentata e approvata all’unanimità e indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Parlamento. “La situazione è insostenibile – commenta Adriano Canziani (di Obiettivo Futuro – Lega Nord) – Gli enti locali e la cittadinanza sono al limite. Servono azioni concrete e decisioni mirate per salvaguardare e tutelare i comuni che davvero dimostrino di possedere parametri virtuosi”. Questo dunque si chiede. “Dal 2007 al 2013 i comuni hanno dato un contributo di 16 miliardi di euro: 8 con il Patto e 8 di tagli nei trasferimenti dello Stato – si legge sulla mozione – Uno sforzo grande che però non ha avuto e non ha analogo riscontro negli altri livelli istituzionali”. “Un vero e proprio sacrificio – continua il primo cittadino castanese, Franco Rudoni – Basti pensare che in banca abbiamo 1 milione e 700 mila euro bloccati. O ancora che nel bilancio preventivo 2013, per quanto concerne le spese correnti, ci siamo dovuti attivare con un ulteriore taglio del 4,40% (346 mila euro). Senza dimenticare, poi, la normativa Imu e Tares: a fine anno non è ancora giunta alla sua stesura definitiva”. E chi ne è penalizzato, i comuni (che non posso muoversi con la programmazione), e ovviamente i cittadini. “Gli enti locali – va avanti la mozione – sono riusciti a mantenere i servizi essenziali riorganizzando la struttura comunale, razionalizzando e riducendo la spesa corrente, rinegoziando i contratti di servizi e appalti e alienando beni immobili, ma adesso siamo ad un punto limite. L’ennesima riduzione significherebbe compromettere quei servizi fondamentali per la vita della gente e gli stessi equilibri di bilancio”. “I comuni non ce la fanno più – conclude Dario Calloni (di Uniti per Castano) – Gli investimenti sono vincolati, fermi. Il Patto di stabilità è un ostacolo forte per gli enti locali e di conseguenza per la popolazione. Castano, ad esempio, negli anni ha sempre manifestato un comportamento virtuoso (bilancio in pareggio, attenzione agli sprechi, ecc…), ma oggi tutto questo è come se non fosse servito a nulla”.