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Fuori campo

La Roma non si ferma più

Giallorossi sempre primi (9 gare 9 vittorie), tengono Juventus e Napoli. Bene anche la Fiorentina e l'Inter, male il Milan (per i rossoneri una nuova sconfitta contro il Parma).

Apre la nona giornata di serie A la sfida tra SAMPDORIA e ATALANTA che termina per 1 a 0 a favore dei blucerchiati. Partita dalle due facce, con un primo tempo dominato dagli ospiti, che mettono in campo agonismo, grinta e chiare idee tattiche, con una squadra corta, attenta dietro e propositiva in avanti, con il faro di centrocampo Cigarini a distribuire gioco e verticalizzazioni per le punte (pericoloso Denis con alcuni tiri da fuori), alle quali non mancano i palloni serviti dagli esterni, propositivi e pericolosi, con Raimondi, che ben servito da una bella palla di Cigarini, crea la migliore occasione dei suoi, impegnando seriamente Da Costa con un bel colpo di testa. La ripresa vede invece una Sampdoria, fino a quel momento inesistente, ribaltare completamente le sorti del match, aggredendo gli avversari e la partita grazie alle continue incursioni sulla destra di De Silvestri, e al gran lavoro di Eder e Gabbiadini in avanti, al quale si aggiungono le buone incursioni in zona gol di Obiang (con quest’ultimo che vanifica una grande assist di Eder sparando troppo centralmente con Consigli strepitoso nell’opporsi) anche se la rete si materializza poco dopo, con Mustafi che da corner insacca nonostante il tentativo di salvataggio di mano di Cigarini (poi ammonito). La gara subisce una svolta per l’espulsione di Nica per l’Atalanta, che ci prova lo stesso con orgoglio, con Denis che alza alto di destro da buona posizione per la vittoria finale blucerchiata.
Termina per 4 a 2 la sfida tra INTER e VERONA. Pochi minuti e l’Inter ipoteca già la partita, con due reti da calcio d’angolo, prima con Jonathan,che calcia al volo su corner di Cambiasso con la palla che deviata da Moras termina imparabilmente in rete, e poco dopo ancora su corner dell’argentino, è Palacio, con un fortunoso doppio rimpallo a trovare il 2 a 0. Il Verona, colpito a freddo, fatica a reagire, subendo i nerazzurri, che, galvanizzati dal vantaggio, giocano sulle ali dell’entusiasmo, sospinti dalle buone geometrie dei centrocampisti, con Guarin in gran spolvero con un’ottima gamba, continue e pericolose incursioni negli spazi, al quale si aggiungono le ottime prove degli esterni, che spingono con continuità e la gran prova di Palacio che, con continui tagli e movimenti in profondità mette in gran apprensione i difensori avversari. Il Verona che fino ad ora si era fatta vedere solo con un colpo di testa alto di Toni su cross di Cacciatore, ha un sussulto, con lo stesso attaccante bravo a servire Martinho che di sinistro insacca Carrizo per il 2 a 1. La reazione dell’Inter è però immediata, con Nagatomo che impreziosisce ulteriormente la sua gran prova, accentrandosi e scaricando un poderoso destro che colpisce il palo, con Palacio che devia verso la porta trovando pronto Cambiasso sottoporta per il facile 3 a 1. La ripresa vede un grande Guarin inserirsi continuamente sulla trequarti, creando diversi pericoli grazie alla sua forza fisica e abilità balistica, sfiorando la rete con un destro piazzato sventato da un gran Rafael, con il 4 a 1 che arriva poco dopo con Rolando, che sottoporta, insacca il pallone in rete, dopo un tiro deviato da Rafael di Palacio. Il Verona ha la forza di reagire con Romulo che, su sponda di Toni, insacca di sinistro il 4 a 2, con gli ultimi minuti, che vedono gli ospiti all’attacco (con Toni che si vede annullare un gol dubbio) farsi pericolosi con le accelerazioni di Iturbe. La difesa intersita è però brava a reggere per la vittoria finale che, nonostante alcuni cali di tensione in diversi momenti del match, è più che meritata.
Termina per 2 a 0 il lunch match tra NAPOLI e TORINO. Pronti via e sono subito i partenopei a fare la partita, con un gran pressing sugli avversari e un buon gioco corale, con il gran lavoro del quartetto delle meraviglie in avanti (con Higuain e soprattutto Mertens in gran spolvero) imprevedibili con scambi di posizione, dribbling e rapidi uno-due che mettono in gran difficoltà gli avversari, con i puntuali inserimenti degli esterni a dare ulteriore spinta alle azioni offensive. Pochi minuti ed il Napoli è già sul 2 a 0, prima con Mertens che si procura il rigore poi realizzato da Higuain con un gran dribbling in area, e successivamente a Fernandez che calcia in area trovando il braccio di Glik per il dubbio rigore, freddamente realizzato ancora da Higuain. Il resto è quasi sempre Napoli, con Mertens e Insigne, imprendibili tra le linee e spesso autori con pericolose conclusioni verso la porta, con il Toro temibile solo nei minuti finali del primo tempo, con una bella punizione di Cerci e un destro alto da calcio d’angolo di Glik. Ripresa con la stessa impronta del primo tempo, con il Napoli pericoloso in avanti e attento dietro, e i granata che non riescono mai né a costruire gioco né a far male in avanti (subendo costantemente il maggior tasso tecnico-fisico degli avversari), con il solo Meggiorini entrato nella ripresa ad impegnare Reina su due belle conclusioni, per la meritata e mai in discussione vittoriosa finale partenopea.
Coglie un’importante vittoria la ROMA, che si impone sul difficile campo dell’UDINESE per 1 a 0. Inizio di match scoppiettante, con i friulani che colpiscono subito un palo clamoroso con Muriel. Guidolin disegna uno schieramento tattico ad hoc per bloccare le fonti di gioco giallorosse (De Rossi su tutti costantemente imbrigliato nella morsa friulana) limitando così notevolmente la forza del tridente offensivo, per poi rispondere di rimessa, con un grande Muriel che crea scompiglio con numerose e devastanti accelerazioni, confezionando un bell’assist per Di Natale che colpisce però debolmente. La Roma risponde quando può puntando sull’unica lacuna tattica dello schieramento avversario, ovvero quella di lasciare spazio in alcune circostanze sugli esterni, dove Maicon e Balzaretti mettono diversi cross per la testa di Borriello, con le soluzioni offensive della Roma che si limitano, oltre ai cross per la punta, ad alcuni tentativi da fuori di De Rossi e Pjanic, con il bosniaco pericoloso anche su punizione. Dopo il rischio per gli ospiti sul finire di tempo (per il tocco sottoporta di Gabriel Silva su splendido assist di Muriel, salvato in acrobazia da Castan) la ripresa vede i capitolini salire di giri, con il trio di centrocampo che cresce di personalità e giocate: temibile Pjanic su lancio lungo di Strootman con un destro deviato in corner, insieme a Maicon che spinge con continuità sulla fascia e Ljajic che va spesso via in uno contro uno rendendosi pericoloso al tiro. Poi, accade l’episodio inaspettato dell’ingenua espulsione di Maicon per somma di ammonizione, che obbliga la Roma a correre ai ripari con l’Ingresso di Bradley per dar maggior copertura ai suoi. L’Udinese cerca di vincere il match sfiorando la rete con un destro fuori di Di Natale, anche se, poco dopo, accade l’impensabile con Strootman che serve proprio Bradley, abile a inserirsi sul secondo palo e a insaccare di piatto destro l’1 a 0 che resiste nonostante gli ultimi disperati assalti dei friulani.
Vince per 2 a 0 la JUVENTUS contro il GENOA. Partita dominata in lungo e in largo dai padroni di casa, che schiacciano nella propria metà campo gli avversari, grazie a uno splendido gioco corale di squadra, che coinvolge gli uomini di tutti i reparti, con continue alternanze di cambio gioco sugli esterni, incursioni centrali e verticalizzazioni lunghe dei centrocampisti, oltre all’intesa ormai sempre più collaudata tra Tevez e Illorente, che ci cercano e si trovano realizzando numerosi pericoli. Occasioni unicamente di marca bianconera, con il Genoa quasi sempre costretto a difendersi e mai pericoloso in avanti, con Gilardino costantemente marcato dall’attento terzetto difensivo avversario. Prima occasione per Pogba, che servito da Tevez, è fermato sottoporta dall’ottimo intervento di Perin, con Illorente che, poco dopo, sfiora la rete da distanza ravvicinata, indirizzando verso la porta avversaria, dopo il cross di Isla, deviato dallo stesso portiere. Vidal va poi vicino alla rete con un tiro da fuori che sfiora la traversa, anche se il gol è nell’aria e si materializza grazie ad Asamoah che, steso da Biondini, si procura il rigore realizzato da Vidal. Il resto è un monologo Juve, con innumerevoli occasioni ed il 2 a 0 finale che arriva con un preciso sinistro di Tevez, abile a liberarsi in area con un bel dribbling e ad insaccare di sinistro, premiando così l’enorme mole di gioco juventina, che sfiora anche il 3 a 0 con Pirlo, fermato da uno strepitoso Perin, il migliore dei suoi, per la vittoria di forza juventina.
Termina per 0 a 0 lo scontro salvezza tra CATANIA e SASSUOLO. Partita contratta e tattica, dove a vincere e’ la paura tra le due squadre di non perdere, scaturendo così un incontro con poco gioco e rare emozioni, con i soli pericoli che nascono da palle inattive o azioni personali dei singoli. Una punizione fuori di nulla di Berardi per il Sassuolo e un colpo di testa di Plasil sventato da un grande Pegolo, ancora attento, poco dopo, su punizione di Tachtsidis, con Zaza che vanifica la più grande occasione del match, dribblando Andujar e fallendo clamorosamente il sinistro a porta vuota, per il pari finale.
Partita scoppiettante al Tardini, che si conclude sul 3 a 2 per il PARMA contro il MILAN. A fare da padrone sono i giocatori offensivi prettamente di marca giallo blu, con Cassano, Parolo e Biabiany a salire in cattedra, il primo in qualità di assist man, gli altri due producendo un gran numero di pericoli con le loro devastanti incursioni, rispettivamente da sinistra e da destra. Il Milan fatica a creare buone trame di gioco, con poche idee nei singoli, con Balotelli su tutti sotto tono e poi sostituito, ed i soli Montolivo in mediana e Birsa sulla trequarti a creare interessanti geometrie. Pochi minuti e il Parma passa in vantaggio: assist in profondità di Cassano per Biabiany, che elude il distratto Constant, mette in mezzo, con Gobbi che tenta la conclusione che, ribattuta, termina sui piedi di Parolo, abile a insaccare di sinistro l’1 a 0. Prova a reagire il Milan con Birsa che premia il taglio di Poli servendogli il pallone, con l’italiano che conclude però a lato. Di contro, il Parma è inarrestabile con i suoi uomini chiave, con Biabiany che va ancora sul fondo, mette sul secondo palo dove l’accorrente Parolo serve al centro Cassano, abile a segnare il 2 a 0. Il Milan, dopo aver rischiato il terzo gol di Gargano su bell’assist del barese, riapre il match con Matri, bravo a insaccare una delle poche palle buone che gli capita a tiro, con Silvestre che realizza di testa il gol del pareggio, dopo che Zapata aveva colpito il palo su calcio d’angolo. I rossoneri sfiorano poi il clamoroso 3 a 2 con Kakà che, servito da Birsa, fallisce da ottima posizione grazie allo strepitoso intervento di Mirante. L’incontro è più vivo che mai, con continue occasioni da ambo le parti, con Parolo che si inventa una gran punizione che vale l’emozionante vittoria finale per i ducali.
Vince in casa il BOLOGNA per 1 a 0 contro il LIVORNO. Inizio vivace di gara, con un pericoloso calcio di testa da corner di Paulinho, al quale risponde immediatamente il Bologna con il gol di testa di Crespo su cross di Cech, che vale l’1 a 0. I toscani tentano la reazione, con un tiro di Emerson su punizione, sventato da Curci in angolo, anche se i padroni di casa sono concentratissimi in fase difensiva, limitando i pericoli, per poi tentare di far male nelle ripartenze. Diamanti è pericoloso di testa, mentre Siligardi ci prova con un destro da lontano, anche se il risultato non cambia più, con Diamanti bravo a condurre i suoi alla vittoria, sfiorando anche un altro splendido gol di destro.
Termina con un’importante vittoria della FIORENTINA per 2 a 1 la delicata trasferta sul campo del CHIEVO VERONA. Ottimo inizio dei padroni di casa che mordono subito l’incontro, trovando dopo pochi minuti la rete con un colpo di testa di Cesar su cross di Dramè, con la corsia mancina che funziona ancora benissimo, e lo stesso Dramè che pennella in mezzo per Théréau che, di testa, alza sopra la traversa. Il Chievo è chiuso e molto ben disposto in campo, limitando notevolmente gli abili palleggiatori viola, anche se la Fiorentina dispone di un esterno in splendida forma come Cuadrado, che alla prima occasione colpisce, mangiandosi la fascia sinistra, per poi dribblare Estigarribia e piazzare di destra lo splendido 1 a 1. La ripresa vede uscire la qualità della Fiorentina in mezzo al campo, con i buoni fraseggi dei centrocampisti che migliorano la qualità del gioco viola, riuscendo con abilità a servire il passaggio vincente nelle rare occasioni in cui il Chievo si lascia trovare scoperto, con un lancio lungo della mediana a pescare Pasqual sottoporta, che spreca un’importante occasione. In una partita con così pochi spazi, è ancora una volta Cuadrado a sfondare l’attenta difesa veronese e a suggellare la sua splendida prestazione, fatta di scatti, dribbling e freddezza sottoporta, il quale, grazie a uno sfortunato e involontario passaggio di Dramè, insacca l’incolpevole Puggioni per la meritata vittoria finale dei suoi.
Termina per 2 a 0 il posticipo tra LAZIO e CAGLIARI. Inizio molto contratto per i biancocelesti, schierati senza molti big con Hernanes, Klose e Ledesma, che confermano il momento di difficoltà, faticando ad impostare il gioco con Biglia abile a recuperare palloni, ma lento nell’impostare velocemente l’azione, con i rifornimenti per le punte, limitati a qualche buona iniziativa dell’uomo più propositivo Candreva. Il Cagliari imposta una partita prettamente difensiva, con il gran lavoro in mediana di Naingollan, Cossu e Dessena a proteggere la difesa, limitando i pericoli, per poi ripartire con la velocità di Sau e Ibarbo, pericoloso con le sue accelerazioni con un buon destro deviato in corner da un bell’intervento di Novaretti, con Cabrera che, servito da Sau, si rende pericoloso con un bel destro deviato in corner da un difensore. La ripresa si apre con l’ingresso di Klose che impiega pochissimi istanti per lasciare un’indelebile impronta al match, convertendo la prima palla che gli capita a tiro - scaturita da un bel cross deviato di Candreva - nell’1 a 0, con un bel colpo di testa. Replica poco dopo andando via sul fondo, per poi sterzare verso il centro, trovando il tocco di mano di Murru in caduta che causa il rigore realizzato dallo stesso Candreva per il 2 a 0. Anche se manca moltissimo alla fine, il match si chiude virtualmente qui, con il Cagliari che sente il contraccolpo psicologico, faticando a produrre una vera reazione, con i soli Naingollan e Ibarbo a crederci fino alla fine, con incursioni e pericolosi affondi in avanti. Grazie al vantaggio, la Lazio ritrova fiducia, controllando bene il match con un armonioso giro palla ad esaltare le giocate dei singoli, con Felipe Anderson bravo ad accentrarsi e mettere in mezzo dove Perea di testa centra il palo, con Klose sulla ribattuta a mandare clamorosamente fuori, con i sardi pericolosi solo nei minuti finali, con un colpo di testa di poco fuori per la meritata vittoria biancoceleste.
In conclusione, la giornata appena trascorsa porta in dote la conferma della Roma, vittoriosa a Udine e sempre a più 5 su Juventus e Napoli, entrambe convincenti e vincenti al pari della Fiorentina e dell’Inter che superano rispettivamente Chievo Verona e Verona scavalcandolo in classifica, restando a soli 4 punti dal duo Napoli Juventus, mentre perde ancora punti il Milan sconfitto a Parma.

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