Giornata ricca di colpi di scena in serie A, con la caduta della Juventus a Firenze per 4 a 2, e con il Napoli sconfitto nello scontro diretto dalla Roma. L’Inter si ferma a Torino, mentre il Milan riparte battendo l’Udinese. Verona 'show' è quarto.
Termina per 2 a 0 a favore della ROMA l’attesissima sfida col NAPOLI. Primi 30 minuti di gara sostanzialmente equilibrati, con la grande aggressività tra le due squadre che finisce per annullare il palleggio di entrambe, senza l’ombra di occasioni da rete o presupposti di pericolosità, fino al mancino di Gervinho servito da Pjanic, con la sfera che termina però a lato e un destro alto del bosniaco. Poi, il Napoli - fino ad allora compattissimo nei reparti di difesa e attacco, ma poco propositivo in avanti con il quartetto offensivo ben marcato e mai in grado trovarsi con passaggi e scambi - crea una clamorosa occasione con Insigne, che sorprende la mal posizionata difesa giallorosa, e mette Pandev solo davanti a De Sanctis con un tocco geniale, con il portiere miracoloso nel respingere la conclusione e De Rossi che allontana il pericolo. La Roma inizia ad alzare il livello del suo gioco, con combinazioni veloci e rapidi scambi a premiare la sovrapposizione a turno di esterni e terzini, al quel si aggiungono le buone geometrie in mediana di Strootman e Pjanic, con l’olandese che prima trova Borriello (con Florenzi che calcia di poco fuori sull’invito del napoletano) e successivamente conclude di poco alto col sinistro. I partenopei rispondono con Insigne che, servito da Pandev, centra il palo esterno, per poi subire la rete dell’1 a 0 grazie alla magistrale punizione di Pjanic. La ripresa vede una Roma dispostasi col 4-5-1coprire bene il campo, limitando così il tentativo di reazione del Napoli, pericoloso solo con tiri da fuori, con Inler e Hasmik che non trovano però la porta. La Roma, chiusissima e pronta a ripartire sulle fasce con numerosi cross per la testa di Borriello, sfiora la rete con un pericoloso traversone di Maicon per Florenzi. Il gol arriva poco dopo e sancisce la supremazia giallorossa, con l’ennesimo cross dalla destra di Florenzi per Borriello che, steso da Cannavaro, procura rigore e espulsione del difensore, con Pjanic freddo nel realizzare il 2 a 0, a fronte di un Napoli che con l’uomo in meno non riesce a trovare la reazione per la meritata vittoria romanista.
Termina per 1 a 0 la sfida tra MILAN e UDINESE. Nonostante le numerose defezioni di formazione, partono bene i rossoneri, con i due trequartisti Robinho-Birsa, bravi a cercarsi e a ispirare l’unica punta Matri, con l’ottima diga davanti alla difesa di Montolivo e Silvestre, e il buon lavoro nelle due fasi di spinta di Poli e Muntari. Le due prime conclusioni portano la firma di Birsa e Robinho, con due mancini poco pericolosi, con Matri che pochi minuti dopo, viene servito da Birsa, mette in mezzo una palla d’oro, ma non trova nessun compagno a ribadire in rete. Il gol è però nell’aria e si materializza grazie all’ispirato duo Robinho-Birsa, con il primo che scambia con il secondo per poi restituirgli il pallone, con lo sloveno che si coordina trovando uno splendido sinistro che vale l’1 a 0, a fronte di un solo pericoloso tentativo avversario di Gabriel Silva dalla distanza. La ripresa vede l’Udinese cambiare l’atteggiamento tattico, disponendosi con due punte nel tentativo di allargare maggiormente la difesa avversaria. La modifica dell’assetto da subito i suoi frutti, con un bel destro di Di Natale che trova Gabriel pronto nell’intervento. Sono i friulani a farsi preferire in questo frangente, attaccando con maggiore intensità in ampiezza, avanzando il baricentro dei centrocampisti Allan e Pereyra, con Silva e Basta a dar maggior spinta dagli esterni, con Di Natale pericoloso su punizione centrando la traversa. Il Milan è però bravo a reggere l’urto, con un grande Montolivo a fare da filtro davanti alla difesa, intercettando diversi palloni, per poi cercare di colpire di rimessa con i tentativi di Poli e Matri e numerosi contropiedi mal finalizzati dal neo entrato Niang, per la meritata vittoria rossonera bagnata anche dal positivo rientro di Kakà.
Termina per 2 a 1 a favore del CAGLIARI la sfida contro il CATANIA. Pronti via e gli ospiti passano: angolo di Plasil e testa di Bergessio, che vale l’1 a 0. Il Cagliari, colpito a freddo, inizia lentamente a riorganizzarsi, spinto dalla buona prova di Naingollan e soprattutto di Conti in mediana a costruire gioco e assist per i compagni, con l’italiano che prima scalda i guantoni di Frison con un destro da fuori, e successivamente serve Ibarbo in profondità. Il colombiano difende palla, elude la marcatura di Legrottaglie e scarica in rete uno splendido destro che vale l’1 a 1. Il Catania è comunque vivo e reagisce con un bel sinistro di poco fuori di Barrientos, anche se il treno Ibarbo si abbatte sugli etnei, involandosi sulla destra, con Legrottaglie che lo stende concedendo rigore e espulsione, con lo stesso Ibarbo a calciare, trovando un grande Frison nella doppia respinta sul tiro e sul suo successivo colpo di testa da distanza ravvicinata. L’incontro, a quel punto, vede il Catania costretto a difendersi, subire gli attacchi sardi, pericolosi con un sinistro di Ibarbo e una bella punizione di Conti, per poi capitolare ancora su iniziativa di uno scatenato Ibarbo che pennella in mezzo con Pinilla che prima centra il palo, per poi ribadire in rete il gol del meritato 2 a 1 finale.
Termina per 2 a 1 la sfida tra ATALANTA e LAZIO. Inizio molto equilibrato, con la grande aggressività dei padroni di casa a centrocampo, ad annichilire i giocatori con maggiore tasso tecnico degli ospiti, con Hernanes su tutti, costantemente ingabbiato e mai libero di esprimersi. Poi i bergamaschi, fino ad allora compattissimi ed equilibrati in fase difensiva, ma poco propositivi in avanti, si accendono grazie a Luca Cigarini, che fa letteralmente il bello e il cattivo tempo in mediana, propiziando prima due pericolose occasioni, con una bella conclusione di Bonaventura su bel cross teso di Del Grosso, e una di Moralez, salvata miracolosamente sulla linea da Cavanda, per poi trovare egli stesso la rete dell’1 a 0, con un bel destro che si infila a fil di palo. Dopo pochi minuti dalla ripresa, arriva il pari della Lazio grazie ad un doppio errore di Lucchini e Del Grosso, che mancano il pallone consentendo a Perea di insaccare sottoporta l’1 a 1. La reazione dell’Atalanta è immediata e si sviluppa soprattutto a sinistra con le discese e i cross di Bonaventura che mette in mezzo per Moralez che devia però male il pallone, a fronte di una Lazio, che cerca anch’essa di rispondere dalle fasce con il neo entrato Keita, autore di un paio di pericolose incursioni e un destro troppo debole. Proprio quando i biancocelesti sembrano aver preso in mano le redine del match, ecco che arriva la rete di Denis al 39’, su assist del migliore in campo Cigarini, che lo mette solo davanti a Marchetti, con l’argentino abile a dribblare il portiere e ad insaccare il 2 a 1 per la vittoria finale.
Termina per 4 a 2 la sfida tra FIORENTINA e JUVENTUS. Inizio equilibratissimo, con le due squadre aggressive nel pressing e coperte in ogni zona del campo, con i due registi Pirlo e Pizarro, costantemente marcati, senza mai riuscire a trovare lo spazio per la giocata. Di conseguenza, l’ottima organizzazione difensiva, limita notevolmente le occasioni da rete, con un tentativo di Roncaglia da fuori area che termina a lato e uno di Marchisio deviato da Neto in corner, con i viola a farsi male da soli negli ultimi minuti, con l’ingenuo rigore per fallo di Roncaglia su Tevez, realizzato freddamente dall’argentino e l’errato disimpegno in scivolata di Cuadrado su lancio in profondità, con il pallone che si impenna, con l’accorrente Pogba che insacca a porta vuota il 2 a 0. La ripresa vede sin da subito una Juventus convinta della propria forza amministrare bene il gioco, dando maggiore ampiezza alla manovra, allargando il gioco sugli esterni e sfruttando al contempo il lavoro di sponda di Illorente per l’inserimento dei centrocampisti, con Marchisio che, servito dallo spagnolo, tenta il pallonetto con Neto strepitoso nell’opporsi col corpo e Pirlo pericoloso su punizione con il portiere ancora attento, al pari di una conclusione di Asamoah servito da Illorente. Dal nulla, i viola riaprono la partita con Mati Fernandez che si incunea in area e viene steso da un dubbio fallo di Asamoah che causa il rigore realizzato da Rossi, con lo stesso attaccante che, poco dopo, è abilissimo a liberare il suo sinistro, con Buffon tutt’altro che impeccabile nell’intervento per l’insperato pareggio. Poi accade l’imponderabile: azione della Fiorentina a sinistra, palla da Pasqual a Valero, difesa juventina inspiegabilmente tutta sul pallone, con lo spagnolo che serve Joaquin liberissimo sul secondo palo per il diagonale che vale il 3 a 2. Nell’azione successiva, Cuadrado va via a sinistra mettendo in mezzo per l’accorrente Rossi che, di piatto sinistro, insacca il 4 a 2, sancendo l’inspiegabile black out bianconero e l’insperata vittoria finale viola.
Si conclude sul 3 a 2 la sfida tra VERONA e PARMA. Pronti via e sono subito i padroni di casa a passare in vantaggio, con un tocco di Cacciatore da calcio d’angolo. Immediata la reazione del Parma, guidata dalla buona vena di Cassano, che smista palloni d’oro per i compagni, servendoli sulla corsa, con Gobbi che crossa da sinistra, con la palla che arriva a Acquah che non trova la porta per pochi centimetri. E’ poi Parolo a centrare il palo da distanza ravvicinata, con assist di Cassano, con lo stesso centrocampista che riconquista palla caparbiamente e scarica un potente destro che vale l’1 a 1. Il duo Parolo-Cassano è ancora devastante, con il primo che serve uno splendido assist per il secondo che conclude in rete con un bel diagonale. Il barese sfiora la terza rete: pennella una bella punizione che trova la testa di Lucarelli, che centra la traversa e poi vede il tiro deviato dall’attento Rafael. La ripresa conferma un incontro basato sulla individualità da ambedue le parti, con il Verona che ha in Jorginho il Cassano del Parma, prima concretizzando il rigore procurato da Toni per il pareggio e poco dopo procurandosene un altro su bella azione personale, finendo steso in area e realizzando egli stesso il rigore che vale il 3 a 2 finale.
Esce sconfitto in casa il LIVORNO per 2 a 1 dalla SAMPDORIA. Pochi minuti e sono subito gli ospiti a passare con un rigore realizzato da Eder per ingenuo fallo di Duncan su De Silvestri. Immediata la reazione toscana, che risponde con un calcio di punizione deviato di testa di poco alto da Paulinho, per poi orchestrare un preciso giro palla, con continui e rapidi scambi in mediana, che portano spesso a liberare spazi per il tiro, oltre a imprevedibili tagli verso la porta, con Paulinho ed Emeghara che danno puntualmente la profondità facendosi vedere in avanti. Successivamente, è Greco a centrare la traversa con un gran tiro da fuori area e Emeghera, servito in profondità, a impegnare seriamente Da Costa nella respinta, con Paulinho che, sulla ribattuta, spara clamorosamente alto. Il secondo tempo prosegue sulla falsa linea del primo, con il Livorno a costruire e rendersi maggiormente pericoloso e la Samp a difendersi e a tentare di ripartire, con l’unica occasione pericolosa di Eder che taglia bene le spalle dei difensori e angola troppo da ottima posizione. Gli sforzi toscani sono premiati nei minuti finali, grazie a Siligardi che, di sinistro, trova l’1 a 1. Il Livorno si fa però male da solo, con un’ingenuità che gli costa la partita, per un fallo su Reggini in area, con Pozzi che realizza il gol vittoria su rigore.
Vince in casa il SASSUOLO per 2 reti a 1 contro il BOLOGNA. Pochi minuti e i padroni di casa passano in vantaggio per fallo di Mantovani su Berardi che realizza dal dischetto e Floro Flores che, cinque minuti dopo, firma il 2 a 0 grazie a un bel destro reso imparabile da una sfortunata deviazione di Khrin verso la sua porta. I primi due episodi confermano la nefasta tendenza del Bologna nelle ultime due settimane, anche se la squadra ha una grande reazione di gioco e orgoglio, con Diamanti che si carica i suoi sulle spalle, mettendosi a loro servizio con precisi assist e tentando in diverse occasioni la via del gol, prima sfiorando la rete con un sinistro da fuori area per poi realizzare il 2 a 1 su rigore causato per fallo su Natali. Ma è tutto il Bologna a costruire gioco e occasioni con continui e inesauribili affondi dalle fasce, inserimenti in zona offensiva e tiri tentati dai centrocampisti, oltre ai numerosi tentativi degli attaccanti, pronti a deviare verso la porta le numerose palle sventagliate in area di rigore. Numerose le occasioni (per citare le più pericolose) con Kone che di interno sinistro sfiora il palo, Ceck che calcia a botta sicura verso la porta col miracoloso intervento di un difensore a evitare il pareggio e Bianchi, che, di testa, manca clamorosamente la porta, a fronte di un solo tentativo di Laribi, sventato da Curci, con gli avversari che si sono limitati a difendere per tutto il tempo, ottenendo però una preziosissima vittoria.
Conquista i tre punti il GENOA, che sconfigge il CHIEVO VERONA per 2 a 1. Gara tra due squadre ben disposte in campo, coperte dietro e propositive quando in possesso del pallone, con rapide ripartenze orchestrate dai centrocampisti, con Bentivoglio pericoloso con un destro da fuori, e Santana a sfiorare la rete con un bel destro a giro su assist di Antonini. Il Genoa dispone però di un vero bomber pronto a colpire come Gilardino che, su cross di Marchese, insacca di testa l’1 a 0, con il Chievo che trova la ripartenza giusta a inizio ripresa con Pellissier a toccare per Bentivoglio che, solo davanti a Perin, insacca col destro l’1 a 1. Immediata la reazione dei liguri, che trovano subito la rete del 2 a 1 con una fortunosa deviazione di testa di Gilardino su tiro di Marchese deviato da Bentivoglio. Il Chievo si prodiga poi in una reazione di squadra, con molto ardore ma poche idee, tentandoci con conclusioni personali o calci da fermo, con Sardo che di destro, angola troppo la conclusione e Pellissier che prova il destro a incrociare con Perin attento, al pari del Genoa, che si difende senza troppi patemi fino al 90’, sfiorando anche il terzo gol con una punizione di Lodi che termina sulla traversa per la vittoria finale.
Termina per 3 a 3 la sfida tra TORINO e INTER. Grande inizio del Toro, che pronti via, aggredisce l’incontro centrando subito un clamoroso palo con Cerci, con Farnerud che, pochi minuti dopo, mette in mezzo per Cerci che viene steso da Handanovic con conseguente espulsione del portiere e rigore, battuto dalle stesso Cerci e parato dal neo entrato Carrizo. I padroni di casa, con l’uomo in più, attaccano con maggiore insistenza, trovando sbocchi soprattutto a sinistra e in mezzo, dove si creano invitanti spazi per andare al tiro, con un sinistro di D’Ambrosio respinto da Carrizo. Poco dopo, il Toro passa in vantaggio con Farnerud che, liberato da un tocco smarcante di Barreto, trova il sinistro dell’1 a 0, per poi continuare a farsi pericoloso, con i tagli e gli inserimenti senza palla di Farnerud, d’Ambrosio e Cerci. L’Inter è costretta a difendersi e trova inaspettatamente il pari con una bella rovesciata di Guarin che punisce l’incerta uscita di Padelli per l’1 a 1. Nella ripresa è sempre il Toro a farsi vedere con maggiore pericolosità con i suoi uomini già in forma, con il neo entrato Immobile che prima sfiora la rete su assist di Pasquale, e poi realizza il 2 a 1 con un bel destro, con Padelli ancora protagonista in negativo poco dopo, mancando l’uscita su calcio d’angolo e consentendo a Palacio di insaccare il gol del pari. I nerazzurri, al posto di coprirsi, inseriscono una punta, Belfodil, e la coraggiosa scelta paga: l’algerino va via sulla destra e mette in mezzo sul secondo palo dove Palacio, colpevolmente lasciato solo, insacca il 3 a 2 che sembra sancire la vittoria interista, ma Bellomo non è dello stesso avviso, trovando una magistrale traiettoria su punizione che vale il rocambolesco e spettacolare 3 a 3 finale.
L’ottava giornata segna l’allungo della Roma a più 5, battendo il Napoli nello scontro diretto, appaiato ora alla Juventus, anch’essa sconfitta con un rocambolesco 4 a 2 a Firenze. Stupisce il Verona, quarto in classifica, mentre perde punti la Lazio a Bergamo. Riparte il Milan, vittorioso sull’Udinese, con l’Inter che con l’uomo in meno, porta a casa un pareggio nello scoppiettante match con il Torino.