Ancora un’importante vittoria per la squadra di Garcia, che vince in casa dell’Inter per 3 reti a 0. Trionfo anche per il Napoli sul Livorno e per la Juventus, che batte il Milan. Pareggio per Lazio, Fiorentina e Torino.
Il primo anticipo del settimo turno di serie A vede la ROMA imporsi per 3 a 0 sull’INTER. Partita molto bella tra due squadre consapevoli della propria forza, che non rinunciano ad attaccare, con l’Inter a farsi vedere per prima con un buon possesso palla, con la costante proiezione offensiva degli esterni e i puntuali inserimenti delle mezz’ali, con Taider a tentare il tiro sul secondo palo, ben controllato da De Sanctis. La Roma, dal canto suo, fa vedere subito di essere in splendida forma nei propri effettivi, con Balzaretti a recuperare il pallone e a servirlo al centro, con Gervinho che libera il destro di Totti con lo splendido tiro che si infila nell’angolino basso per l’1 a 0. Immediata la reazione dell’Inter, che non riuscendo a servire le punte, vede ancora gli esterni creare lo spazio per il tiro ai centrocampisti, con Guarin, che liberato centralmente, scarica un bolide che centra in pieno il palo. Alvarez, poco dopo, servito da un bel cross di Pereira, colpisce di testa con il portiere giallorosso ancora sicuro nell’intervento. L’Inter è in un buon momento e sembra poter riaprire l’incontro, ma è proprio in questo frangente che Gervinho va via sulla destra, punta l’area di rigore e viene steso da Pereira, procurando l’ingiusto rigore per un fallo che sembra iniziare fuori dall’area con Totti freddo nella realizzazione che vale il 2 a 0. La rete rinvigorisce ulteriormente la Roma che, guidata dal piede sopraffino di Strootman, offre uno splendido calcio fatto di precise verticalizzazioni e fulminee azioni di contropiede, ed è proprio su uno di questi che infila per la terza volta un’Inter fattasi trovare sbilanciata, con l’olandese che serve Florenzi sulla destra che si coordina trovando il 3 a 0 con un bel diagonale. Il match sembra virtualmente chiuso, anche se le azioni da rete per i giallorossi non si fermano, con Florenzi pericoloso in mezza rovesciata su precisa verticalizzazione di Strootman. L’orgoglio dell’Inter porta ad un gol annullato di Ranocchia, a fronte dei contropiedi avversari negli spazi, con un sinistro di Gervinho fermato da De Sanctis, e una pericolosa conclusione di Icardi liberata da un errore di Balzaretti - poi espulso - sventata dal portiere per la vittoria finale giallorosa.
Nel seconda anticipo del sabato, il CHIEVO VERONA esce sconfitto nel proprio campo dall’ATALANTA per 1 a 0. Pochi minuti dal via e i bergamaschi passano: sponda aerea di Raimondi per Maxi Moralez, che si coordina in mezza rovesciata trovando l’1 a 0. Subita la rete, il Chievo alza il proprio baricentro, sfornando cross dagli esterni e avanzando i centrocampisti per dar maggior supporto alle punte, con un veloce giro palla, che libera spazi invitanti per provare il tiro, con Estigarribia che, da buona posizione, angola troppo il suo sinistro. La ripresa vede, dopo un tentativo da fuori di Cigarini per gli ospiti, un Chievo all’arrembaggio, attaccare con insistenza, soprattutto con palloni alti scaturiti da cross, per sfruttare la fisicità del neo entrato Pellissier, che di testa centra la traversa, con l’ennesimo cross di Dramè in area, che libera al tiro con una sponda di un compagno Rigoni, il cui destro viene fermato da un grande intervento di Lucchini, che salva il risultato per la vittoria finale orobica.
Termina per 3 a 1 il lunch match tra PARMA e SASSUOLO. Partita inizialmente contratta e molto tattica visto anche il campo pesante, con nessuna delle due squadre a creare gioco e occasioni, con numerosi errori di palleggio in mezzo al campo. Una sola occasione per il Parma con un destro fuori di Palladino e una per gli ospiti, con un destro deviato fuori dal portiere a firma di Missiroli. Negli ultimi minuti, accadono due episodi che cambiano le sorti del match: Cassano recupera palla a Missiroli, e mette in mezzo per Palladino che di testa insacca l’1 a 0, col Sassuolo che poco dopo pareggia, per fallo su Berardi di Mirante (espulso) con lo stesso Berardi a insaccare l’1 a 1. Sembra così cambiare la partita a favore del Sassuolo che, con l’uomo in più, tenta effettivamente di attaccare, cercando lo spazio giusto nell’attenta difesa di casa, con un paziente giro palla, con un tiro di poco fuori di Zaza e uno sul palo di Floro Flores. Il Parma, fino ad allora costretto a difendersi, vede Cassano salire in cattedra, sfornando giocate di pura classe per i compagni: prima il perfetto cross di sinistro per la testa di Rosi che vale il 2 a 1, e poco dopo glaciale nell’insaccare il 3 a 1 su bel passaggio da calcio da fermo di Gargano che sorprende così la distratta difesa ospite. I tentativi di riaprire il match degli ospiti con Acerbi, Zaza e Floro Flores, risultano però inutili, per la meritata vittoria finale emiliana.
Vince in casa l’UDINESE per 2 a 0 contro il CAGLIARI. Partita molto tattica e dalle poche emozioni, con le due squadre spesso ad annullarsi a vicenda. L’Udinese ci prova con il giro palla e i movimenti dei propri centrocampisti, che faticano però a incidere viste le marcature avversarie, dando pochissimi palloni giocabili a Di Natale con il solo colpo di testa alto di Lazzari. I sardi rispondono con una grande attenzione difensiva, attaccando con un veloce giro palla che non porta però a grandi occasioni vista la poca profondità della manovra, con i terzini bassi e i mediani arretratati, Pinilla quasi mai servito con i soli pericolosi tentativi su azioni di rimessa di Ibarbo. Poi, accadono gli episodi che cambiano l’incontro: una punizione tagliata di Di Natale, che dopo un doppio rimpallo, trova la deviazione vincente di Danilo sottoporta per l’1 a 0, e poco dopo la splendida rete su punizione del capitano per il 2 a 0 che chiude virtualmente il match, vista la scarsa reazione del Cagliari che si spegne lentamente senza farsi quasi mai pericoloso, con un solo tentativo degno di nota di Ibarbo, rischiando in più riprese anche il terzo gol su contropiede con Di Natale e Heurtaux.
Termina per 4 a 0 la sfida tra NAPOLI e LIVORNO. Partita senza storia, nonostante gli ospiti mostrino un atteggiamento propositivo e una buona organizzazione di gioco, che non è però sufficiente contro un avversario troppo superiore tecnicamente e fisicamente, che li stende con un calcio fatto di scambi rapidi e imprevedibili degli uomini offensivi e precise verticalizzazioni per le punte, unito ad una difesa attenta e ad una mediana eccellente nel doppio compito di protezione e di supporto agli attaccanti in fase offensiva. Immediato il vantaggio azzurro con una bella azione di contropiede, finalizzata da Pandev con un bel sinistro sul palo lontano per l’1 a 0 su bell’assist in verticale di Mertens, con il macedone che sfiora il secondo gol con un bel destro di poco alto, con Inler che trova da fuori il sinistro del 2 a 0 per concessione del maldestro intervento di Bardi. Il Livorno cerca comunque di rispondere con un bel lancio lungo di Duncan per Emeghara che trova uno splendido destro al volo che colpisce la traversa. Sul fronte dei partenopei, è ancora Pandev ad essere protagonista, confezionando l’assist per il sinistro chirurgico di Callejon per il 3 a 0, con il poker che si materializza poco dopo con Hamisk, che ribadisce in rete una respinta di Bardi su destro di Insigne per il 4 a 0 finale, che vista la mole di gioco e la azioni create, avrebbe potuto anche essere più rotondo.
Esce ancora sconfitto a domicilio un BOLOGNA sempre più in bilico di gioco e risultato per 4 a 1 dal VERONA. Buon inizio dei padroni di casa, aggressivi e propositivi come atteggiamento, con una solidità di squadra, possesso palla e intraprendenza dei singoli, con Della Rocca pericoloso con un sinistro a giro ben sventato da Rafael. Poi, il Verona passa al primo tiro con Cacciatore che si inventa un gran sinistro che si infila a fil di palo per l’1 a 0. Con il gol, gli ospiti salgono in cattedra, con il gran lavoro di Romulo in mediana nel proporsi e nel cucire assist per i compagni e a dare il la a prorompenti azioni di contropiede, con i folletti offensivi scaligeri Jorginho e Iturbe, letteralmente scatenati, con devastanti uno contro uno, e rapidissimi scambi corti, che fanno perdere la testa ai difensori avversari. Iturbe fa fuori mezza difesa emiliana e scarica in rete il preciso sinistro del 2 a 0 sfiorando poco dopo la terza rete con un bel sinistro piazzato, con il Bologna che tenta la reazione riversandosi in avanti, con Moscardelli abile a procurarsi il rigore trasformato da Diamanti. Ma è solo un fuoco di paglia per i rossoblu, con il Verona a creare triangoli e scambi offensivi da capogiro, con Gomez e Iturbe che triangolano in un fazzoletto con rara precisione e velocità, servendo Toni nel mezzo per il facile 3 a 0, con Jorginho a trovare anche il quarto gol su assist di Romulo, per la straripante vittoria di gioco e calcio del Verona.
Termina per 2 a 2 la sfida tra SAMPDORIA e TORINO. Partita molto combattuta, tra due squadre che danno vita ad un incontro emozionante, cercando di colpire sfruttando al meglio la velocità dei propri uomini in modo quasi speculare: con Sansone ed Eder per la Samp, serviti puntualmente in profondità, e Cerci e D’ambrosio per il Toro, pericolosi con numerosi uno contro uno e azioni di contropiede. L’incontro è però deciso da episodi: primo pericolo per il Toro con un cross basso di Pasquale che non trova la deviazione vincente dei compagni per pochi centimetri, con Sansone che a tu per tu con Padelli, si lascia ipnotizzare dal numero 1 ospite. Poco dopo, lo stesso Sansone trova in campo aperto il sinistro vincente per l’1 a 0, con il Toro che alla prima importante occasione passa con Immobile che, liberato su calcio da fermo sul secondo palo, trova l’1 a 1. Cerci, lanciato in campo aperto, vede il suo destro ravvicinato respinto da un grande Da Costa, con D’ambrosio che, poco dopo, viene steso in area procurando il rigore realizzato da Cerci per il 2 a 1. La Samp ci prova fino all’ultimo, trovando il pari finale con un penalty più che dubbio per fallo di Glik su Eder, con lo stesso attaccante a realizzare il 2 a 2 per il rocambolesco e polemico pari finale.
Finisce sull’1 a 1 la sfida tra CATANIA e GENOA. Partita combattuta tra due squadre ancora alla ricerca della propria identità e il campo lo dimostra. Il Genoa, schierato col 3-4-3 dal neo tecnico Gasperini, cerca di seguire il diktat tattico del proprio allenatore, senza riuscirci con continuità, con Kucka nell’inedito ruolo di ala sinistra che, seppur faticando in uno contro uno, è puntuale negli inserimenti, rendendosi pericoloso di testa con Andujar, bravo ad opporsi. Gli ospiti continuano poi ad attaccare anche centralmente con le buone geometrie di Lodi e Matuzalem, con Santana temibile col destro. Il Catania, invece, poco propositivo per la prima frazione di gioco, inizia a svegliarsi nel secondo tempo mostrando un calcio più propositivo e un miglior giro palla a liberare gli esterni con i loro uno contro uno, creando anche i primi pericoli con la traversa di Castro su punizione di Plasil, per poi passare per un errore di Antonini che, schierato per la terza volta come difensore basso a destra, liscia l’intervento e spalanca la porta a Barrientos che insacca freddamente l’1 a 0, con l’argentino a sfiorare poco dopo la seconda rete con un sinistro a giro fuori di poco. A questo punto, il Genoa cambia gli esterni d’attacco, creando numerosi cross e pericoli, ed è proprio su uno di questi a firma di Stojan che arriva la sfortunata autorete di Legrottaglie per l’1 a 1 finale che non cambia più nonostante i tentativi di ambedue le squadre.
La sfida tra LAZIO e FIORENTINA si conclude sullo 0 a 0. La partita non prende il volo: i padroni di casa puntano sul pressing nei confronti degli avversari, cercando di rendersi pericolosi nelle ripartenze, come accade con Perea, abile a sfruttare un errore di Pizarro, che si lancia bene in contropiede, anche se è bravo Savic a sporcargli il tiro, oltre a giocate temibili di Hernanes. Di contro, i viola fanno un possesso palla efficace, con buona tecnica e passaggi, trovando varchi per servire gli attaccanti, con una buona occasione per Valero (bravo anche a far girare la squadra) con Marchetti a respingere coi pugni. La ripresa vede una Lazio più motivata, a caccia del gol, con la buona prova di Candreva che sulla destra crea continuamente pericoli, con affondi e cross, che non trovano però la finalizzazione nel mezzo, con l’assenza di Klose che si fa sentire e Floccari che spreca la migliore occasione mancando la deviazione sottoporta. Di contro, la Fiorentina si limita spesso a difendere, vista anche la poca forma dei suoi uomini chiave - vedasi Cuadrado appena rientrato - faticando a creare in avanti, con difficoltà degli esterni a sfondare sugli attenti Cavanda e Lulic, per l’inevitabile 0 a 0 finale.
Termina per 3 a 2 la sfida tra JUVENTUS e MILAN. Pronti via e sono subito i rossoneri a passare con un tiro errato di Nocerino che si trasforma in un assist per Muntari che, di destro, fredda Buffon per l’1 a 0. La reazione della Juve è veemente e quasi immediata, con un veloce giro palla alla ricerca del lancio lungo (con Vidal bravo a sfornare lanci precisi per i compagni) o del fraseggio corto, a liberare soprattutto gli esterni per sfruttare l’abilità in uno contro uno con Asamoah propositivo. Non si fanno attendere le occasioni, con Quagliarella che, servito in verticale da Vidal, spara clamorosamente alto a pochi passi da Abbiati,con Asamoah e Chiellini che ci provano da fuori area con Abbiati attento nella risposta, fino alla punizione di Pirlo procurata da Tevez, con l’ex rossonero abile ad imprimere una parabola centrale ma insidiosa, che il portiere, colpevolmente lento nel riflesso, riesce solo a toccare per l’1 a 1. Il match, fino a quel momento caratterizzato da ritmi indiavolati tra le due squadre, cala leggermente di intensità, con la Juve a fare la partita imponendo il possesso palla sugli avversari senza però trovare il varco giusto, e il Milan che si difende con ordine tentando di colpire di rimessa, con Zapata ad impegnare con un tiro da fuori Buffon. La ripresa prosegue sulla falsa riga del finire di primo tempo, con una Juve ancora in crescendo a livello fisico, che continua a spingere dagli esterni e centralmente sfondando a più riprese, a fronte di un Milan che fatica a uscire dalla propria metà campo subendo l’asfissiante pressing degli avversari, con le punte costantemente anticipate, che non riescono a far salire la squadra. Eppure, dopo un tiro insidioso di Vidal deviato in corner da Abbiati, è Robinho servito da Matri, a chiamare alla grande risposta il portiere, anche se è poi la Juve a continuare a creare pericoli, con un destro di poco alto di Asamoah, un potente destro di Pogba e un tiro fuor ancora a firma di Asamoah, con la rete che è però nell’area e si manifesta poco dopo, con un bel tocco di Vidal dentro per Giovinco, che fa secco Zapata e segna il 2 a 1. Poco dopo, Mexes (già protagonista in negativo prima con un pugno ai danni di Chiellini, non visto) si fa espellere per doppia ammonizione per fallo su Giovinco, con Pirlo a battere la punizione che colpisce la traversa trovando la ribattuta vincente di Chiellini per il 3 a 1 che chiude virtualmente il match. Il Milan, con l’uomo in meno, tenta la carta Niang, trovando con orgoglio il 3 a 2 con un sinistro deviato di Muntari anche se è troppo tardi, per la meritata vittoria bianconera.
Termina per 3 a 2 la sfida tra JUVENTUS e MILAN. Pronti via e sono subito i rossoneri a passare con un tiro errato di Nocerino che si trasforma in un assist per Muntari che, di destro, fredda Buffon per l’1 a 0. La reazione della Juve è veemente e quasi immediata, con un veloce giro palla alla ricerca del lancio lungo (con Vidal bravo a sfornare lanci precisi per i compagni) o del fraseggio corto, a liberare soprattutto gli esterni per sfruttare l’abilità in uno contro uno con Asamoah propositivo. Non si fanno attendere le occasioni, con Quagliarella che, servito in verticale da Vidal, spara clamorosamente alto a pochi passi da Abbiati,con Asamoah e Chiellini che ci provano da fuori area con Abbiati attento nella risposta, fino alla punizione di Pirlo procurata da Tevez, con l’ex rossonero abile ad imprimere una parabola centrale ma insidiosa, che il portiere, colpevolmente lento nel riflesso, riesce solo a toccare per l’1 a 1. Il match, fino a quel momento caratterizzato da ritmi indiavolati tra le due squadre, cala leggermente di intensità, con la Juve a fare la partita imponendo il possesso palla sugli avversari senza però trovare il varco giusto, e il Milan che si difende con ordine tentando di colpire di rimessa, con Zapata ad impegnare con un tiro da fuori Buffon. La ripresa prosegue sulla falsa riga del finire di primo tempo, con una Juve ancora in crescendo a livello fisico, che continua a spingere dagli esterni e centralmente sfondando a più riprese, a fronte di un Milan che fatica a uscire dalla propria metà campo subendo l’asfissiante pressing degli avversari, con le punte costantemente anticipate, che non riescono a far salire la squadra. Eppure, dopo un tiro insidioso di Vidal deviato in corner da Abbiati, è Robinho servito da Matri, a chiamare alla grande risposta il portiere, anche se è poi la Juve a continuare a creare pericoli, con un destro di poco alto di Asamoah, un potente destro di Pogba e un tiro fuor ancora a firma di Asamoah, con la rete che è però nell’area e si manifesta poco dopo, con un bel tocco di Vidal dentro per Giovinco, che fa secco Zapata e segna il 2 a 1. Poco dopo, Mexes (già protagonista in negativo prima con un pugno ai danni di Chiellini, non visto) si fa espellere per doppia ammonizione per fallo su Giovinco, con Pirlo a battere la punizione che colpisce la traversa trovando la ribattuta vincente di Chiellini per il 3 a 1 che chiude virtualmente il match. Il Milan, con l’uomo in meno, tenta la carta Niang, trovando con orgoglio il 3 a 2 con un sinistro deviato di Muntari anche se è troppo tardi, per la meritata vittoria bianconera.
La settima giornata di campionato lascia inalterati primi e secondo posto, separati da due punti, rispettivamente di Roma e Napoli, entrambe vittoriose su Inter e Livorno.
Pareggio per il posticipo tra Lazio e Fiorentina. X anche per Catania, Genoa, Sampdoria e Torino, mentre conquistano i tre punti la Juventus e un buon Verona. Male, invece il Milan, a ben meno tredici punti dalla vetta.