Giallorossi sempre più primi, con la Juve e il Napoli che si mantengono entrambe a due punti. Pareggio per Inter e Fiorentina, mentre rialza la testa il Milan.
Rialza finalmente la testa il MILAN che si impone a S.Siro sulla SAMPDORIA per 1 a 0. Buona gara da parte dei rossoneri, il cui copione tattico è sin da subito chiaro: Birsa e Robinho offensivi sulla trequarti, a cercare con la loro qualità gli inserimenti dei compagni nello spazio, con gli esterni particolarmente serviti nei loro continui affondi , ai quali si alternano le mezz’ali con i loro tagli nello spazio, con il reparto difensivo che, pur con alcune sbavature dei singoli, mostra maggior sicurezza rischiando in rare occasioni. Prima occasione per Robinho, il cui taglio su secondo palo viene letto da Birsa che lo serve, con il brasiliano che per pochi centimetri non riesce a impattare la sfera, e poco dopo veste i panni di uomo assist e pesca Konstant da simile posizione con il terzino a coordinarsi con un gran sinistro al volo fuori di nulla, con Birsa ancora pericoloso da punizione di poco alta. La Samp è molto guardinga e difensiva, con un solo pericoloso colpo di tesa di Sansone, e un sinistro alto dello stesso. A inizio ripresa, il Milan passa meritatamente con i due migliori in campo: Robinho per Birsa che dal limite dell’area trova lo splendido sinistro dell’1 a 0, con il brasiliano a mancare il 2 a 0 poco dopo, su cross di Poli al pari di Matri il cui tiro da distanza ravvicinata è sventato da uno strepitoso Da Costa altrettanto attento sul diagonale di Niang, con il match che, vista la scarsa consistenza degli ospiti mai artefici di una vera reazione - né dagli esterni, bassi e poco propositivi, né dalle punte, mal servite da un impreciso centrocampo - si conclude con la meritata vittoria rossonera.
Importante vittoria per il NAPOLI che si impone sul campo del GENOA per 2 a 0. Primo tempo a decise tinte ospiti, che nonostante un ampio turn over, fanno vedere una grande qualità e rapidità di scambi sulla trequarti (elemento chiave nel portare alle reti nel match) con i terzini abili nelle due fasi, e una mediana compattissima con le ennesime buone prove di Behrami e Inler a proteggere l’attenta difesa. Pochi minuti e il Napoli passa: Pandev sfonda sulla trequarti, disorienta Gamberini per poi portarsi la palla sul sinistro, infilando Perin con un preciso diagonale su secondo palo, per l’1 a 0. E’ sempre lui che, servito da un gran tocco di Insigne, timbra il 2 a 0 con un gran diagonale di destro che si infila nell’angolino. Basta questo micidiale uno-due al Napoli per mettere in ghiaccio il match, nonostante la reazione orgogliosa del Genoa nel secondo tempo, con continui cross dal fondo, con Santana e Vrsaljko particolarmente propositivi, che portano alla concessione di numerosi angoli, con Calaiò e Gilardino a provarci continuamente di testa e in girata (dubbio un rigore non concesso su Gila) senza però creare gravi pericoli. Il Napoli si difende senza patemi vista e sfiora in contropiede con Higuain il terzo gol, per una meritata vittoria mai messa seriamente in discussione.
Si aggiudica il derby della mole la JUVENTUS che si impone sul campo del Toro per 1 a 0. Primo tempo caratterizzato da un esasperato tatticismo tra le due squadre, con la Juve che cerca maggiormente il palleggio in mezzo al campo senza però trovare sbocchi, né in mezzo né sugli esterni, a fronte di un toro attentissimo alla fase difensiva. Conseguentemente, le occasioni sono rarissime, con un solo tiro di Giovinco e un tentativo di Pogba, mentre i granata ci provano solo con Cerci su punizione che va fuori. Nella ripresa esce una Juve più convinta, che prova a sfruttare maggiormente gli esterni, con le discese di Lichtsteiner e soprattutto Asamoah a dare maggior peso offensivo, anche se la chiave del match è rappresentata da Tevez, preziosissimo con i suoi movimenti tra le linee e i suoi improvvisi colpi di classe per i compagni. Pochi minuti ed è proprio l’argentino, dopo aver scambiato con Marchisio a trovare con un tocco geniale l’inserimento di Giovinco, che a tu per tu con Padelli, calcia di piatto trovando il gran intervento del portiere. Poco dopo, la Juve alza ulteriormente il baricentro, attaccando anche centralmente con gli inserimenti dei centrocampisti, con Pogba che, prima si procura un calcio d’angolo, e, sulla battuta dello stesso, trova una clamorosa traversa di Tevez, ribadendo in rete sulla respinta per l’1 a 0 macchiato dal fuorigioco dell’argentino. La rete da tranquillità ai bianconeri, che da questo momento in poi, addormentano gradatamente la partita, con grande attenzione e possesso palla, tentando di colpire negli spazi, con Vucinic pericoloso su assist di Padoin con un super Padelli ad opporsi. Di contro, il Toro tenta la mossa 3-4-3 senza però produrre nessun grave pericolo anche per merito della granitica retroguardia avversaria, con la Juve che si aggiudica meritatamente l’incontro sfruttando al meglio le poche occasioni avute in una partita così bloccata.
Termina per 1 a 1 la sfida tra CAGLIARI e INTER. Ottimo inizio da parte dei nerazzurri, che attaccano con grande convinzione, con i continui affondi dagli esterni di Nagatomo e Pereira e le buone incursioni dei centrocampisti, spesso serviti da Belfodil, abile a dare profondità alla squadra, ad aprire interessanti spazi per i compagni oltre che a rendersi pericoloso in area. Il primo acuto porta la firma di Nagatomo, con un bel destro sventato da un bel riflesso di Agazzi, al pari di un potente destro di Guarin con il giapponese ancora protagonista con un bel cross per la testa di Belfodil, che impatta chiamando ancora al grande intervento Agazzi. Il Cagliari è spesso schiacciato nella sua metà campo e fatica a costruire in mediana, con Cabrera avulso sulla trequarti, senza mai servire la palla giusta per le isolate punte Ibarbo-Pinilla (unico pericoloso con un bel colpo di testa sventato da Handanovic) con l’ultimo tentativo di tempo per l’Inter di Alvarez con un bel sinistro fuori di pochissimo. La ripresa, vede gli ospiti attaccare con maggiore intensità, con l’intensificarsi dei cross degli esterni e delle incursioni dei centrocampisti, che accompagnano con ancor più insistenza l’azione operando in costante proiezione offensiva. Continui gli attacchi e le occasioni prodotte dai nerazzurri, con Palacio appena entrato a metter in mezzo un bel cross con Pereira a mancare il bersaglio di testa, al quale seguono altrettante pericolosi azioni simili con cross in area, ben sventate da Agazzi. All’ennesimo tentativo l’Inter passa con Icardi che insacca a porta vuota su cross teso ancora di Nagatomo. Il Cagliari, perfetto fino ad allora in fase difensiva, cerca di scuotersi disponendosi con il tridente con l’ingresso di Sau e alzando notevolmente il baricentro, trovando la rete del pari con un fortunoso destro di Naingollan, deviato imparabilmente da Rolando verso la sua porta per l’1 a 1 finale che sta decisamente stretto ai nerazzurri.
Termina per 2 a 0 la sfida tra CATANIA e CHIEVO VERONA. Gara senza storia, con i padroni di casa che mettono in campo una gran voglia di vincere, con le illuminanti prove di Barrientos e Castro sugli esterni, e Plasil in mediana a disegnare calcio e inserimenti vincenti in zona rete, con una difesa attenta e mai in apprensione, a fronte di un Chievo praticamente mai sceso in campo, con un atteggiamento molle e inconcludente in ogni reparto. Bastano le due reti, una per tempo: prima con Plasil con un bel sinistro angolato e successivamente con uno strano tiro cross di Castro per il meritato 2 a 0 finale.
Termina per 2 a 1 la sfida tra VERONA e LIVORNO. Partita ricca di occasioni da rete, tra due neo promosse propositive che danno vita ad un incontro spumeggiante, mettendo in mostra una gran voglia di vincere e una mentalità spiccatamente offensiva. Parte forte il Livorno, che attacca con veemenza, giocando un calcio fatto di cambi di gioco e verticalizzazioni, ad esaltare la qualità e l’abilità offensiva di Paulinho (pericoloso prima da fuori e poi da distanza ravvicinata dopo uno splendido slalom) con gli attacchi dagli esterni e dal mezzo che non si fanno attendere (Luci temibile con un gran tiro da fuori) con ancora Paulinho a sfiorare la rete con un potente destro sventato dall’ottimo Rafael. Il calcio è però strano: il Verona, costantemente schiacciato nella sua metà campo, passa alla prima occasione, con una punizione magistrale del giovanissimo Iturbe, con Gomez a sfiorare poco dopo il 2 a 0 con un bel diagonale, con il Livorno che pareggia meritatamente poco dopo con Rinaudo di testa da corner. Il resto del match è un continuo ribaltamento di fronte e occasioni tra le due squadre, con pericoli da ambedue le parti (per citare i maggiori pericoli per citare i maggiori pericoli, Iturbe con un bel destro a giro per il Verona, Schiattarella con un bel diagonale respinto per gli amaranto) con il match (il cui risultato più giusto sarebbe il pari) deciso da un dubbio rigore per fallo su Toni realizzato da Jorginho, per la vittoria finale veneta. Termina per 2 a 0 la sfida tra ATALANTA e UDINESE. Parte subito forte l’Atalanta, coperta in difesa e propositiva a centrocampo, con Cigarini bravo a far girare la squadra con precisi tocchi smarcanti, e i tre uomini offensivi, Bonaventura-Moralez-Denis, molto propositivi, con i primi due a inventare la giocata tra le linee, e il terzo sempre pericoloso e presente in area di rigore. L’Udinese è la prima a creare un grave pericolo, sfruttando l’unico errore difensivo dei bergamaschi, con Maicosuel che sfiora la rete in campo aperto, anche se è un fuoco di paglia, con i friulani spenti e mai propositivi, che si affidano solo a qualche sporadica azione personale. L’Atalanta inizia a farsi pericolosa sulla trequarti e sui cross dalle fasce per Denis, con un tiro cross di Maxi Moralez sventato da Kelava, e un bel colpo di testa di Denis anch’esso ben respinto, per la rete che arriva poco dopo con lo stesso argentino, di testa da calcio d’angolo in perfetta solitudine per l’1 a 0, con il meritato raddoppio che arriva nella ripresa con un tocco sottoporta di Denis su assist illuminante di Cigarini, a fronte di un solo tentativo di Heurtaux per gli ospiti per la meritata vittoria finale.
Termina per 2 a 2 la sfida tra SASSUOLO e LAZIO. Inizio equilibrato, con il gioco dalle fasce a farla da padrone, con Candreva per la Lazio ad andare vicino alla rete con due mancini di poco imprecisi, ed il Sassuolo che risponde con la stessa moneta: cross di Missiroli e traversa di Zaza di testa, con Kurtic che su cross di Berardi, colpisce alto, con Zaza che lanciato in profondità incrocia il sinistro sfiorando la rete. Poi, la Lazio passa nel buon momento del Sassuolo, con un micidiale uno due: prima è Dias di testa a insaccare l’1 a 0, con Candreva (il migliore dei suoi) a trovare il 2 a 0 con un chirurgico sinistro, a fronte di un Sassuolo rabbioso nel rispondere, con Schelotto che, di testa da calcio d’angolo, realizza il 2 a 1. Il gol galvanizza il Sassuolo, che attacca a spron battuto da ogni parte del campo, cercando Zaza con puntuali verticalizzazioni e impostando rapide azioni in velocità, con Zaza ancora pericoloso da corner con un super Marchetti a sventare la sua deviazione. Floro Flores trova la rete del 2 a 2 con una potente punizione. Sfiora poi il clamoroso 3 a 2 con una Lazio in vistoso calo di ossigeno con lo stesso attaccante che, pescato in verticale, si lascia ipnotizzare da Marchetti che salva il risultato con uno strepitoso intervento, per il pareggio finale.
Termina per 3 a 0 la sfida tra ROMA e BOLOGNA. Pronti via e i giallorossi sono subito in vantaggio: punizione di Pjanic mal respinta da Curci, con Florenzi lesto a ribadire in rete l’1 a 0. Il gol galvanizza una squadra già di per sé col morale a mille, mostrando una gran qualità della manovra fatta di verticalizzazioni improvvise e fulminei cambi di gioco, con il gran lavoro del trio di centrocampo, con Strootman particolarmente propositivo nel servire i compagni sul movimento, con Totti bravo a servire gli attaccanti esterni ai suoi lati Florenzi e Gervinho che, insieme ai terzini Torosidis e soprattutto Balzaretti, spaccano in due l’incontro, con inarrestabili discese. Poco dopo è Strootman a verticalizzare per Gervinho, che scambia con Totti, il quale serve nello spazio il puntuale inserimento di Balzaretti che calcia di sinistro, mancando per un soffio la rete, con la Roma che è però inarrestabile, trovando il 2 a 0 su splendida azione orchestrata da Florenzi per Totti, con il capitano a servire nello spazio Gervinho che si invola, e segna di potenza eludendo la marcatura dei difensori avversari, che restano immobili anche sul terzo gol ad opera di Benatia di piatto sinistro, su sviluppi di calcio d’angolo. Il Bologna, fino a quel punto non pervenuto, tenta una reazione di orgoglio, aumentando le incursioni dal fondo con la maggior spinta dei terzini, trovando però solo alcuni calci d’angolo, con il solo Diamanti a provarci con un sinistro che termina di nulla a lato. L’incontro vede la Roma trovare addirittura la quarta rete, con uno splendido esterno destro di Gervinho, con i giallorossi ad addormentare la partita tentando di colpire nello spazio con uno splendido tocco morbido di Ljajic che vale il 5 a 0 su di un avversario ormai già negli spogliatoi, ma orgoglioso nel provarci con un destro da fuori di Kone sventato da De Sanctis per la meritata vittoria finale giallorosa.
Termina per 2 a 2 la sfida tra FIORENTINA e PARMA. Partono meglio i ducali, che si presentano al Franchi senza timori reverenziali, mostrando una grande organizzazione tattica, con il centrocampo e la difesa corti tra di loro, e mai fuori posizione, con la manovra offensiva affidata a Palladino e Cassano. Quest’ultimo dispensa preziose giocate e assist per i puntuali inserimenti di Cassani e Biabiany, che insieme a Gobbi, attaccano con continuità dalle ali creando numerosi pericoli: primo buon tiro di Cassani, respinto con apprensione da Neto, poi quello di Biabiany su pregevole assist di Cassano con un destro di poco alto. La Fiorentina, messa in difficoltà dall’atteggiamento tattico del Parma, si trova con il solo Valero in grado di costruirsi lo spazio per la giocata, Joaquin e Roncaglia a trovare spunti e spazio sulla destra, con Rossi (che uscirà per infortunio) a sfiorare la rete di testa su preciso cross di Roncaglia. Ma è sempre il Parma a farsi preferire con le continue scorribande di Biabiany, mal controllate da Alonso, costantemente fuori posizione, con l’occasione di Palladino con un potente destro centrale bloccato da Neto, su bel cross di Gobbi. La superiorità del Parma è premiata da un sinistro rimpallato di Gargano che, deviato da Rodriguez, si trasforma nel fortunato ma meritato 1 a 0 che chiude il primo tempo. Nella ripresa, la viola cambia atteggiamento: positiva l’entrata di Vargas che da maggior spinta ai suoi, cucendo per loro cross insidiosi, con Pizarro che sale di intensità, spingendo sulla trequarti a servire i compagni. Ancora, i padroni di casa premono dagli esterni, Alonso sradica palla ai difensori, con numerosi corner conquistati e su uno di questi Rodriguez svetta di testa e trova l’1 a 1. Prosegue l’assedio viola e su azione che vede protagonista gli uno-due tra Joaquin e Vargas è bravo il peruviano a stoppare di petto e calciare in torsione, in precario equilibrio, sotto il pressing avversario, trovando in rete per il 2 a 1. Il gioco continua con pressing dei viola che chiudono tutti gli spazi agli avversari, ma il Parma ci crede fino all’ultimo minuto, con Gobbi che trova il gol su palla morbida messa sul secondo palo da Biabiany, per il pareggio finale.
La giornata appena trascorsa porta in dote l’ennesima conferma sempre più straripante della Roma, che rimane prima in vetta dopo i 5 gol rifilati al Bologna, con a seguire Napoli e Juventus a 2 punti, con l’Inter che si allontana visto il pari con il Cagliari. A seguire la Fiorentina, a ben 7 punti, visto lo scivolone con il Parma, mentre rialza la testa il Milan, vittorioso di misura con la Sampdoria.