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Inchieste, Territorio, Inveruno, Mesero

Esab di Mesero verso la chiusura?

Per la crisi le imprese al bivio, tra ferie più lunghe o rischio fine attività

Si fa sempre più stretta la morsa della crisi finanziaria mondiale sulle imprese e sulle attività produttive del territorio. Negozianti, centri commerciali, artigiani, imprese edili registrano, soprattutto in questo secondo trimestre 2009, un progressivo calo degli ordini che per molti significa meno ore di lavoro e conseguente meno stipendio. Il tutto provocando un circolo vizioso che, con il minor potere di acquisto, porta ancor più a rallentare il mercato economico locale. E con l’estate ormai raggiunta, per tanti imprenditori non rimane che cercare di trovare soluzioni per ‘sopravvivere’ e sperare in una ripresa nel prossimo autunno. Diverse aziende hanno chiesto una minor turnazione ai propri dipendenti, altre hanno applicato a cadenza alternata la possibilità della cassa integrazione, per poi, tutte quante o quasi, iniziare ad ipotizzare dalle 5 alle 6 settimane di ferie nel periodo centrale dell’estate. E se per tanti di loro, e per le loro famiglie, si preannucia un’estate particolarmente ‘calda’, per molti altri le preoccupazioni sono addirittura maggiori. Negli ultimi giorni si è aperta infatti un’altra questione, che riguarda una nota azienda di Mesero, la ESAB Saldatura, da ben 74 anni radicata nel territorio, con ben 143 dipendenti. “La situazione è sicuramente critica - ci commenta l’RSU Bruno Calcaterra - la nostra è una multinazionale legata ad una finanziaria inglese. Negli ultimi mesi la crisi ha iniziato a colpire pesantemente il settore, meno nelle esportazioni verso Gran Bretagna ed i Paesi del sud del mediterraneo, più marcata verso i Paesi dell’est Europa, per questo abbiamo fatto alcune settimane di cassa integrazione. Ora la società ha comunicato la mobilità per ben 85 dipendenti, con la chiusura dell’attività produttiva e logistica del nostro stabilimento di Mesero”. L’area è comunque ben posizionata, a poche centinaia di metri dalla Boffalora - Malpensa ed accoglie numerosi lavoratori da Mesero, Inveruno, Boffalora e Bernate Ticino. “Ad alcuni hanno proposto un trasferimento per l’assistenza commerciale in altri uffici, ma non sappiamo ancora dove. Per la maggior parte la situazione è davvero difficile, forse circa 15 riescono ad avere le agevolazioni di pre-pensionamento, ma tutti gli altri sono giovani operai ed impiegati che rischiano di rimanere a casa. Senza trattativa, in un paio di mesi si rischia la chiusura. Per questo abbiamo organizzato per venerdì 10 luglio un’assemblea, speriamo si possa svolgere direttamente in fabbrica, con i Sindacati, Sindaci e Senatori di zona. Massimo Garavaglia dovrebbe esserci”.
IL SINDACO DI MESERO RICCARDO MOLLA:
“La ESAB è sicuramente una delle aziende più storiche del nostro paese - ci commenta - il mio stesso padre ci lavorò per circa 35 anni. Inizialmente, quando aprì, era nel centro dei paesi, nei pressi dell’odierna piazza Santa Gianna Beretta Molla, poi dagli anni ‘80 si trasferì nella zona industriale. Nel periodo di massimo splendore vi lavoravano circa 300 dipendenti. Ora il problema è che la società ha deciso di smantellare la produzione, con la perdita di lavoro per 85 dipendenti su 143, probabilmente per aprire stabilimenti in est Europa. La situazione è molto grave e ne abbiamo già parlato in Consiglio Comunale. Ora, con altri politici e sindacalisti, ci rivedremo venerdì 10 luglio sperando di trovare soluzioni”.

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