Il progetto del Japan Karate Shotokan di Castano Primo. Sport e attività della quotidianità insieme. "Il sorriso è il filo conduttore dell'intera attività. E i risultati sono straordinari" - dice Maurizio Croci, che coordina gli educatori e il progetto.
L’emozione e la gioia di un semplice gesto, ma che vale più di ogni altra cosa. Un abbraccio, una parola e un esercizio alla spalliera, coi cerchi oppure attorno ai birilli, basta vedere il sorriso sui loro volti e capisci subito che quello è un traguardo speciale. Quando entrano in palestra e salgono sul tatami, i ragazzi diversamente abili de “Il Fiore che ride” (il progetto che ormai da alcuni anni vede protagonista il Japan Karate Shotokan di Castano Primo) è come se, una volta messo il kimono, dimenticassero per un istante i vari problemi e le difficoltà che purtroppo ognuno ha. Giovani e adulti, non ci sono differenze; sono tutti uguali, l’uno accanto all’altro, si chiamano per nome, si confrontano, si fanno i complimenti a vicenda, a volte anche discutono, alla fine l’inchino per salutarsi e salutare i genitori ed i familiari sulle tribune è il segnale che la lezione è finita e che si deve tornare a casa, già con la testa ed il pensiero, comunque, al prossimo appuntamento.