Quando mancano due prove alla fine della stagione, Michele Giliberti cerca i punti per laurearsi campione italiano. Una malformazione alla mano non gli ha impedito di correre e ottenere imporrtanti successi e riconoscimenti. "Posso farcela, voglio provarci".
Vincere con una mano sola. “Com’è che dicono? Chi ad occhi chiusi, io invece…”. Ma se, poi, lo fai guidando un auto, beh… allora la normalità si trasforma in qualcosa di unico ed eccezionale. “Il cuore, la testa e soprattutto la grinta. Se hai queste, sei a posto”. Ed anche una malformazione all’arto superiore destro diventa quasi superflua. La battuta sempre pronta, la tenacia di un lottatore, il turbighese Michele Giliberti non si è mai fermato davanti a niente e nessuno, perché come dice lui “Tutto è possibile, basta avere la forza di volontà”. Allora, adesso quel podio nel campionato italiano autocross (Trofeo Autocross Italia Unicef cat. D4, velocità su terra) non è più solo un miraggio, presto potrebbe diventare realtà. Il sogno che si avvera, insomma, le ultime due gare della stagione e alla fine magari la tanto attesa festa. “Penso solo a fare bene, il resto sarà tutto di guadagnato”. Non lo dice apertamente (un po’ per scaramanzia, un po’ per tattica), in fondo, però, Michele, dell’M3 Racing Team, al successo ci pensa, eccome. Già, perché quando ha cominciato, ormai nel lontano 2001, forse mai e poi mai avrebbe immaginato un giorno di trovarsi lì, a lottare per il titolo.