La brutta avventura di un 51enne cuggionese. Entrato in acqua, le alghe prima, le correnti poi ha rischiando di non riuscire più ad uscire. Salvato da alcuni bagnanti.
Alla fine se l’è cavata con tanto spavento, ma se non fosse stato per quel ragazzo sulla riva e per le altre persone che lo hanno subito soccorso, il finale oggi sarebbe stato forse diverso. Che il Naviglio, in molti tratti è pericoloso, in fondo lo si sapeva, da ieri, però, un fotoreporter di Cuggiono ne ha avuto la conferma definitiva. E non gli è bastato essere un esperto nuotatore, le correnti lo stavano, infatti, portando via. “Per fortuna che un giovane era lì ed è prontamente entrato in acqua per aiutarmi – dice il 51enne cuggionese, il giorno dopo – Voglio ringraziare la gente che mi ha prestato soccorso. Ho pensato sinceramente di non farcela. Avevo come un blocco allo stomaco, mi mancava il respiro, ero paralizzato”. Una tranquilla giornata lungo il Naviglio, là vicino al ponte della frazione di Castelletto di Cuggiono, che, insomma, ha rischiato di trasformarsi in tragedia. “Non è la prima volta che faccio il bagno qui – continua l’uomo – la zona la conosco bene, ci sono cresciuto e fin da ragazzino venivo con gli amici in questi posti”. Ieri, però, qualcosa è andato storto. “Sono entrato in acqua per rinfrescarmi, all’improvviso le alghe sulla sponda e sul fondo mi hanno come risucchiato – spiega il fotoreporter – Nulla di grave, ho pensato inizialmente, chi è abituato alla zona sa che può accadere, ma anche come uscirne. Poi, un improvviso blocco allo stomaco, non riuscivo più a respirare e la corrente ha cominciato a trascinarmi. Le gambe e le braccia erano ferme, la paura, successivamente, ha fatto il resto. Fortunatamente lungo la riva c’era un ragazzo, l’ho chiamato, gli ho detto che mi trovavo in difficoltà e gli ho chiesto di aiutarmi”. Senza perdere tempo quel giovane si è tuffato e, insieme ad altri amici e ad alcune persone che si trovavano lì, è riuscito a riportare sulla terra ferma il 51enne. “Sono stati momenti di agitazione – conclude – Ancora adesso se ci ripenso, ho il cuore che batte forte”.