L'attaccante ex Arsenal arriva alla Roma. Lo ha fortemente voluto il nuovo tecnico Garcia. Capace di far sognare in Francia, al Lille, "così così", invece, in Premier.
Campione o “top player”? Forse l’uno oppure l’altro, magari entrambi o nessuno dei due. Chi può dirlo, insomma… beh, di una cosa siamo certi, se lo chiederete al Lille e, soprattutto, al tecnico Garcia (il nuovo allenatore della Roma ed ex della formazione francese, appunto, che l’ha fortemente voluto nella capitale), la risposta sarà certamente “top player”; se la stessa domanda la farete all’Arsenal, qualche dubbio in più vi verrà (in fondo quei pochi gol segnati in diverse partite ufficiali, come si può chiamarlo “top player”, ne tantomeno campione; al massimo un buon giocatore). Noi aspettiamo: che la stagione prenda ufficialmente il via e che Gervinho abbia la possibilità di scendere in campo e di toccare i suoi primi palloni. “Tempo al tempo”, allora e tra qualche mese potremmo finalmente pronunciarci. Intanto Gervinho l’altro giorno è sbarcato a Roma, una nuova esperienza e sempre assieme a quel Garcia con cui nel 2011 ha vinto il campionato di Francia. Si sapeva che avrebbe vestito la maglia giallorossa, qualcuno aveva perso le speranze (la trattativa che non si sbloccava, il probabile allontanamento dall’affare, ecc…), poi, così come aveva promesso lo stesso Garcia al giocatore già a giugno “Tieni un profilo basso, vedrai che ti porto con me a Roma” – sarebbero state le parole del tecnico, ecco l’arrivo. Le visite mediche, subito gli allenamenti a Trigoria, ma sembra che la partenza per gli Stati Uniti, dove sta ultimando la preparazione il resto della squadra, non ci sarà. Gervinho, insomma, si allenerà in Italia, deve entrare nei ritmi e negli schemi del gruppo, pronto quando il mister lo chiamerà in causa. La parola, dunque, al campo, solo lui ci potrà dire se i giallorossi avranno fatto “il colpo”: originario della Costa d’Avorio, il neoacquisto romanista è un attaccante molto duttile che gioca prevalentemente sull’esterno. Di lui i maggiori pregi sono la velocità e la tecnica che l’hanno portato presto ad essere notato da molti club importanti. Nel 2009, ecco il passaggio al Lille, dal Le Mans, dove vive gli anni più belli e significativi. Soprattutto la seconda stagione, quando si laurea campione della Ligue1; quindi il trasferimento in Inghilterra, all’Arsenal e qui però alterna colpi di classe a momenti di buio.