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Territorio, Politica

Regione: "La dote scuola"

“Centralità della persona, funzione educativa della famiglia e soprattutto principio della libertà di scelta sono per noi i cardini su cui Regione Lombardia vuole fondare la sua azione. Per questo ho presentato un Ordine del Giorno che impegna la Giunta a sostenere e potenziare lo strumento della Dote Scuola attraverso lo stanziamento di risorse adeguate.” Con queste parole il consigliere regionale del Popolo della Libertà in Lombardia, Luca Del Gobbo, ha motivato la scelta di presentare un Ordine del Giorno, sottoscritto da tutta la maggioranza, in occasione dell’approvazione del Bilancio regionale.

L’Ordine del Giorno impegna la Giunta da una parte a salvaguardare il sistema educativo lombardo e le sue eccellenze, con un richiamo chiaro allo strumento della Dote Scuola, e dall’altra ad aprire un confronto con il Governo nazionale per il riconoscimento economico del sistema di Istruzione e Formazione professionale.

“Con questo provvedimento – prosegue Del Gobbo – vogliamo dare un forte segnale politico: la famiglia deve essere libera di scegliere il percorso educativo per i propri figli. Per fare questo, ormai da anni, la Regione ha messo in campo uno strumento specifico - il Buono Scuola poi convertito e migliorato con la Dote Scuola – che, oltre a garantire un diritto, permette di rimuovere, almeno in parte, gli ostacoli di tipo economico nella scelta della scuola. Oggi non vogliamo solamente ribadire questi principi, togliendo ogni tipo di dubbio o confusione, ma avviare un percorso di potenziamento della Dote in un momento di grave difficoltà per le famiglie perché siamo convinti che possiamo uscire dalla crisi solamente investendo sul futuro dei nostri ragazzi e sul miglioramento dell’offerta scolastica.”

“Inoltre – conclude il consigliere del Popolo della Libertà – chiediamo alla Giunta di aprire un confronto con i Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro così da garantire l’effettivo riconoscimento economico del sistema di Istruzione e Formazione professionale. È arrivato, infatti, il momento che il Governo sostenga con risorse adeguate gli enti di formazione, che nei primi due anni assolvono all’obbligo di istruzione e nelle ulteriori annualità sostengono l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani nel solco del piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile.”

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